39 MDX1X, MARZO. 40 ' et li deteno termine a pagarli tre mexi. Loro oratori voleano do anni, e desendendo a un anno con dir è impossibile in tre mexi, siebè il defterdar moderno conosele si bavia raxon e disse : < Solicitè i se babbi perchè il Signor li voi ». E cussi trovono ducali 10 milia tra il suo colega e lui e altri, e li deteno a raxon di sarafli, zoè ducali coreuti, con gran avanta-zo di la Signoria, perchè prima li sarafli coreva come ducati a . . . I’ uno e non si perdeva di qui a li banchi 4 per 100, poi è calato la bontà, clic vai assa’ mancho. Dillo deflerder c li bassà disse il Signor voi li danari, perchè li zambeloli sarà tristi e sempre sarà Beandolo ; e cussi, essi oratori contentono post multa darli in danari, ma a raxon di sarai! coreuti, seguendo la commission loro. E concluso questo, liaveno uno altro fastidio, la liberation di le galie di Alexandria, capitanio sier llironimo da Canal, erano in porlo, dicendo le va a fondi. E li bassà slentono a darli licentia, e questo per do respeli : l’uno non si sapesse quando partiria la soa armala di Alexandria per tornar a Conslanti-nopoli, l’allro per uno garbujo fato, clic alcuni acusò dite galie aver portato ducati 10 milia per dar a Tomenbei Soldan si difendesse conlra il Tureho, e uno galioto dicea questo, e loro turchi voleano li danari e fe’ relcnir uno zentilomo da dia’ da Canal parente dii capitanio e do altri di le galie. E loro oratori juslificò la cossa, che non era da creder ma è v^iiie; sicliè si tolseno zoso, e il defterdar disse bavia falito, el era stà mandati per il debito di luor il piper come capitolò domino Domiuico Trivixan procurator quando fo oralor al Soldan, linde dili Oratori convene monslrarli absolution di questo fata per il Soldan morto, el li privilegi el comanda-menti esser sta confirmali per il Signor turcho al Consolo nostro sier Nicolò Bragadin di Alexandria; sichè non sepeno che dir altro, ma che erano conienti darli licentia parlirseno il zorno poi si levasse la sua armada. Hor poi a dì. . . andono vestili a la presentia dii Signor, e il.... li basò la man senza dir altro. Et volendosi partir, il bassà li disse bisognava uno di loro andasse con la sua armata a Conslantino-poli, questo perchè Curtogoli è capitanio di quella, stato corsaro, havia fatto danno a nostri, per più securtà il Signor voleva lo acompagnaseno fin a Con-stautinopoli, poi che a le ixole non hariano auto re-cclo andando senza uno di loro. Et esso sier Bor- 20 lolamio disse credeva che ’I Irepasso non era possibile, perchè volendo andaseno in Cipro a proveder di tributi, non poteva andar a Conslantinopoli. Hor li disse: «Ti anderà in Cypro e il tuo colega anderà a Constantinopoli, » il qual era zà andato a galia e si risentiva. Il bassà disse « aponto resenlendosi è ben non si movi di galia » et li mandò comandamento dii Signor che esso domino Alvise Mocenigo andasse. E cussi convcno andar. Et il Signor zà si era levato dii Cayro; qual parti a dì ... per andar a li deserti lassò Janus bassà al Cayro al governo et per pagar li janizari, e a questo disse che el Signor, benché avesse auto tanta viloria e questo si bel stado, per questo non havia donà di più a li soi janizari, imo di aspri li deva li feva pagar a deremi, et vedendo non esser ben trattati al Giyro cridavano lamentandosi dii Signor, dicendo « il Sophi non é ancor morto ». Quesli janizari vanno per terra, hanno fama ; ma sono liomeni come li nostri fatili usadi e manco, perché li nostri fanti vanno in zipon e armati e loro portano tutti i drapi adosso che hanno, e le arme, etiam il biscolo da manzar portano con loro, et ha inteso, al passar de li deserti, i'a sete crepono di essi janizari da 150 e più. Disse el Signor è molto misero e atende a cumular danari ; paga mal li soi di la soa Porla, et è mal voluto da li soi, e turchi temeno molto sofìani, dicendo combateno virilmente et é ben armati con bone arme, et fino quando è feriti in ferra caschati combatendo fanno il suo forzo, adeo a tanti per tanfi turchi dubilariano combaler con loro, li stima più che hongari e ogni altra nailon hanno experimentà il combaler insieme. I qual sofìani novi ter al suo partir di Cipro, havendo turchi tolti alcuni castelli di arabi vicini a Bagadede e postovi presidio di zente e artellarie, veneno da 10 milia sofìani e turchi abandonorono li castelli e sofìani se insegnorileno di quelli. Dubitano di loro, perché sofìani vaslano il suo proprio acciò non li possi star cxercito. Et essendo lui in Cypro, vene aviso sofìani calavano, unde li olachi andono per (ulta la Soria facendo cavalcar il signor di Alepo, di Aman, di Tripoli eie. Et a invalidar lo exereilo lassò il Signor turco a quelle frontiere dii Sophi sotto Peri bassà, quando esso Signor tornò in An-dernopoli. Disse che lo Egyplo e Soria è ruinà; quel exfesissimo dominio; non è più schiavo rimasto 20' babbi facultà ; pochi hanno arme e cavali, licet ne siano, et hanno.............dal Signor turco. Et Chairbech, qual è restà poi Janus che ’I Signor fe’ morir governador al Cayro, et è amicissimo di esso sier Boi tolamio e lo visitoe li al Cayro. Lo conoseva essendo lui Consolo a Damasco, et questo Chairbech era fradelo di Canson dal Buz fo signor di Damasco; non è in quel sfato che l’era. Poi il Si-