385 MDXIX, GIUGNO. 38G Di Spagna, di sier Francesco Corner el ca-valier orator nostro, date a Barzelona a dì 24 Mano. Come, da poi le ultime non è sia parlato altro zercha le ripresaje di Ragon; ma ben quelli dii Con-sejo di Castiglia li feno dir si ritrovasse esso Orator e il Tolmezo a la presentia dii Re, dove si diria le raxon loro ; et andato poi li feno dir non era ordine. Non sa la causa di questo, si non è per aspetar monsignor di Cliievers, qual questa sera zonzerà de lì, et lui Orator li va conira con altri oratori e signori per honorarlo. Scrive di guerra e motion di arme de lì nulla se vede nè se intende; pur hanno mandalo Diego di Guera in posta per veder le forteze di Salzes e Perpignan, ch’è a li confini di Pranza. Le zente è ben preparate, ma mancha darli danari ; ma questi è al governo non voleno guerra, nè esser loro i primi motori. Vero è, se Pranza li romperano, i se defenderano gajardamente. El’orator anglico, è qui, li ha parlato, dice come il re Catholico ha mandato uno zentilhomo al suo Re a dimandarli danari per questa eleetione, cussi come mandò a richieder il re Ch ristia ri issi m o. Sua Maestà ha ricusato darli a un e a l’allro, dicendo in tal eleetione voi esser neutral. Item, la letera dii Re per Napoli non ha ancora aula; ma subito l’arà la invierà al Secretano a Napoli. Item, è venuto de 11 uno navilio di Barbaria ; riporla in quelli mari di Africha aver visto le nostre galie di Fiandra di ritorno, ben carge eie. 216* Dii dito, da Barzeìona, a dì 25 Mazo. Come eri al tardo zonse de lì monsignor di Chievers ritornalo di Monpelier. Fo incontrato da li oratori, signori et altri ; fece inlrada come re. Eri arivò di qui uno brigantino di Sardegna. Riporla in quelli mari esser fuste 33 di mori et quatro galie di corsari, armate tutte a Tunis, ussite per vendicarsi di le fuste fo prese, e di la galia dii Papa recuperata; le qual vanno facendo de molli danni, et che questa Maeslà li provedi. Tamen il Re ha solimi 9 galie armate per forza; sichè si dubita che venendo de lì el signor Prospero Cotona per mar, non sia da queste fusle incontrato et preso. Tenuta fin 27, per non spazarsi per via dì Franza, la manda per via di Roma. Fo leto uno capitolo di una letera data a Bar-zelona, a dì 3, scrita al Legato dii Papa è qui. Nara de ixole trovade eie. La copia sarà qui avanti posta. Tamen di questo l’Ambassador nostro nulla scrive. De Ingaltera, dii Justinian orator, date a Larnbi apresso Londra, a dì 8 Mazo. Come, ha-vendo inteso’era sta mandato per le poste domino I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXVII. Ferando Panzeo secretano regio a li Eleetori a persuaderli non elczino ni Franza ni Spagna, ma fazino la loro election sincera, andò dal reverendissimo Eboracense, esso Orator, per sa perdi tal andata. Disse era stà mandato a cxorlar li Eleclori facesse bona eleetione; el l’oralor di Franza, col qual esso Orator nostro parloe, lien sia stà mandato per operar conira il suo Roy. Il Gran Ihesorier ha dito è stà mandato perchè il Re voi lai elelione sia fata libera e non sforzada, e voria più presto fusse electo uno principe di quelli di Germania. Scrive, il Re ha repudiato quatro de primi anglesi erano a la sua camera, et posti altri più vechii pur anglesi, ma non cussi inlimi soi coinè erano questi, el ha questi qua-(ro mandalo chi a Cales, chi altrove per l’ixola, lumen con honorato titolo e provision. Di questa mo-tionesi parla assai de lì; non s’intende la causa. Altri dicono perchè questi erano fali grandi amici del re Chrislianissimo; altri il Re ha voluto levarli perchè erano zoveni et ha tenuto questi il Re su zoghi, ita che ha perso assà danari ; unde Soa Maestà voi mudar altra vila, et non jochar più come el feva, però li ha remossi via. Altri lien sia stà opera dii Cardinal Eboracense, per poter lui solo meglio esser col Re, melendo persone da lui dipendenti a esser sempre con questa Maestà ; sichè questa cosa ha dato molto che parlar. Esso Orator ha parlato con domino Dionisio Memo; li ha dito è stà per il zogho. L’abocharsi col re Christianissimo è in qualche diffi-cultà, et non si dice altro. Et l’orator di Franza ha dito al Cardinal Eboracense, che in corte del suo Re non si aria fato tal molione. 11 Cardinal rispose : « In Franza si governa a un modo, e nui qui se go-vernemo al nostro. » Conclude lien, esso Oralor, che l’abochamenlo non si farà. Di sier Lorenzo Orio el dotor, va orator in PLongaria, date in Xagabria a dì 17 Mazo. Come era stà smontato a Sclisa per dubito di mar-telosi quali depredano el, fanno molti danni, et ultimamente hanno falò contra dii conte Bernardino Franzipani, che li hanno preso et svalizato 3 ville et quelle depredale, et in una solo è ristato do fernine vechie. Per tanto, il conte Zuanne di Corbavia ha acompagnalo lui Orator fino a Xagabria, e lo lauda molto di bella zenle 1’ ha e disposta, sichè sì lui non fusse si staria mal de lì. Et ha scrito a Buda per aver la scorta li manderà il Re. Di Ptongaria, di sier Alvise Bon el dotor orator nostro, date a Buda, a dì 28 Mazo. Come tandem, da poi molte discordie, si è venuto alla elelione dii Conte Palatino, e cussi è stà eleto il si- 25