73 MDXIX, NOVEMBRE. 74 Veniexia ; et che era slato a la Celeslia, el che l’abadessa da cha’ Loredan et la priora, eli’ è sorele, za alcuni anni fa officio di Observanle con certe altre, et è contente di reformarsi loro ¡stesse. Et parloe di ineter le monache di San Mafio di Mazorbo, ch’è di quel medesimo ordene cisterciense, nè altri mona-sterii è sotto el Dominio. Poi parloe di Santa Chiara, di remover li frali abitano li, el cussi al Sepurchio el San Francesco di la f, parie sono solo frati Ob-servanti e di Sanla Chiara sotto Conventuali, el cussi rimover li frali di la Caritae, di San Daniel e di Santa Maria di Grafia, di San Servolo e non possino dormir, ni manzar in le caxe, come fanno, di li mo-nasterii. Et perché, a voler partir el monaslerio di Santa Chiara et metervi monache dii Sepurchio, bisogna far spesa grande, e non hanno se non ducati 600 de intrada, et sono numero 40, e manzano in comun e donneilo in dormitorio, tamen hanno le celle separate. Sichè al presente si trata ste cosse, et el vichario dii Patriarcha, Romagnol, tratta queste cosse. Di Verona, fo letere di sier Francesco da cha’ da Pcxaro orator, di .. . Come, era amalato domino Andrea dii Borgo, uno di comessarii cesarei, e altre parlicularità ; il qual havia gotte. A dì 19, la matina fo eliam letere dì Verona, dii ditto Orator nostro, di 17. Come, l’ora-tor dii re Christianissimo era andato a visitation di domino Andrea dal Borgo e altri commissarii cesarei, et eoloquii aulì insieme, ut in litteris, sicome il sumario qui soto noterò. Da poi disnar, fo Pregadi et lelo le infrascripte letere, zoè : Di Roma, di l’Orator nostro Minio, venute in do poste, di 7 et 12. Scrive eoloquii aulì col Papa zercha la inteligentia si trala con il re Cristianissimo, dicendo el Papa : « Volemo conzar le nostre cosse et esser reverido come Papa; li havemo manda li capitoli volemo da lui et aspetemo risposta, e tamen de la liga trina non parla etc. Scrive, come el signor Prospero Colona era sialo dai Papa et parlato insieme; el qual in palazo scontrò esso Orator nostro et li disse lo racomandasse a la Signoria nostra, de la qual era servilor, offerendosi di servirla quando la volesse, replicando « Scrivege ». Et per queste, di 14, scrive el partir di monsignor Samalò, era orator dii re Christianissimo lì per Franza, e vieti di longo in questa terra. Item, a dì... . parli etiam monsignor San Marzeo, l’altro orator, insalutato hospite; la qual partila li par molto di novo, nè sa la causa, tralandose queste ma- terie di liga, si babbi partito. El Papa è a la Magna-na. Et scrive nove di le galie di Spagna prese da le fusle turchesche, ut in litteris; et come erano zonti lì a Roma 4 oratori fiorentini per rechieder el Papa volgi remandar el reverendissimo Medici al governo di Fiorenza, perchè par non se contentino dii reverendissimo Cortona, che lì a Fiorenza se ritrova. Et per letere di sier Hironimo Lipomano, particular, di 5. Scrive, come il Papa va a la Ma-gtiana, poi Civitavechia con alcuni cardenali, e starà fuora fino PAvento a i solili piaceri; et Zuoba, a dì .., sposò in capela la sorela dii reverendissimo Cibo, neza dii Papa, dove erano 12 cardenali, et poi disnato fu fato una comedia. Scrive, dii zonzer lì a Roma el reverendissimo Egidio, sialo in questa tera, qual si lauda molto di honori faloli a Venecia; è stato fin bora a Viterbo. Scrive, è una certa lile Ira Spanochii et Agustin Gisi, qual importa da ducali 70 milia ; è lite di 12 anni, tamen el Papa voi al tutto sia difinida. Scrive, è sta preparato le esequie al reverendissimo qu. cardenal Rossi, jusla el consueto, e questo ha falò restar el Papa a partirsi aziò li cardenali vi si ritrovasse. Scrive, per letera di 7, come in quel zorno el Papa era partito di Roma andato a la Magnana, et stava fuori per 20 zorni; è andato con Soa Beatitudine li soliti cardenali. Item, ozi in San Piero è sta fato le exequie al prefalo cardenal. Item, il Papa voi fa la inquisilion di ma-rani eie. Dii dito, di li. Come el Papa era ito fuor di Roma a’soliti piaceri di caze; starà fin l’Avento e più. El cardenal Medici è rechiesto da’ fiorentini, torni al governo di quella Republica, aliter si go-vernerano da loro. Non si contentano dii cardenal Cortona, è andato Legalo de lì ; si lieti dito cardenal Medici anderà a Fiorenza, et forsi il Papa etiam, si dice, voi andarvi. Scrive, quelli parenti tra la Mirandola et Concordia sono in differentie più che mai, el par che ’1 signor Zuan Francesco di la Mirandola voleva etiam tuor el dominio de la Concordia a la cugnada fo fiola dii signor Zuan Jacopo Triulzi, et il signor Federico da Bozolo, che ha mandalo una sua figlia in el signor de la Concordia figlio de dila dona, à mandato zelile, le qual introno in la Mirandola, par poi siano ussite, et quelli di la terra voleno el signor Zuan Francesco per loro signor; tamen si lien si acorderano. E il fiol dii signor de la Mirandola è zercha 15 zorni si maridò in una figliola dii signor Zuan Zordan Orsini. Di Napoli, di Hironimo Dedo secretano, 38 * di 5 Novembrio. Come aspeta la risposta dal Vi-