MCCCCClll, OTTOBRE. I 52 chi per non nominar soi fradclli eie.; el che il mandar di le stente a Ravena, deva che dir. Et l’orator sapientissime rispose a tutto e ringratiù soa beatitudine, dicendoli, al tempo dii papa Alexandro etiam havevamo mandato zente a Ravena, eh’è in caxa nostra, adeo il papa rimase satisfato. Poi disse havia fato venir il ducha lì a bon fin, tamen l’orator scrive che si judicha da tuti che ’l morirà di brieve. Dal qual ducha era slà a visitarlo molti cardinali. Item, il papa ringratiù la Signoria dii possesso dato al protonotario Landò di la bacia. Dii ditto, di 5. Di uno agente per il ducha di Urbin, qual era stà da lui, e mostratoli una lettera scrivea il suo ducha al Cardinal Roan, el qual lo advisava la recuperation dii stato ; e che Roan li ha ditto li piace e voria tuorlo in protesone dii roy et col stato et con la persona ; et che li à risposo esser in protetione di la Signoria nostra. E che poi l’andò dal Cardinal San Piero in Vincula, qual li disse non ritornasse più da Roan, e ritornando non li dicesse altro cha quanto li parlò prima; e dice cussi farà. Item, le zente di Valentino non è ancora mosse in favor de’ francesi. Li campi de’ francesi è a Montone, mia 14 di Roma, e quel di spagnoli a San Germano e Pontecorbo. Et francesi sperano in queste zente de’ Orsini ; et il signor Bortolo d’Alviano, è nel conta’ de Melia, daniza pur quelli partezani; ma non havendo potuto aver la preda, converà prender parlido, perchè non potrà star su la spexa el se ritrova. Dii ditto, di 5, in zifra, qual ozi fo leta in Pregadi con gran credenza. Par esso orator sia stato a visitation dii Cardinal Vincula, qual era con l’ar-ziepiscopo di Narbona nepote di Roan; e partido, li disse si avia dolto che la Signoria havia fato tre arsalti in Romagna, e lui Cardinal disse non era altro cha uno, e lui narbonese disse havia lettere fresche, dicendo è stà do. Poi parlò dii mal voler di Franza contra la Signoria nostra, e si havesseno victoria contra spagnoli, non li basteria Roma e Venecia. Concludo saria bono dar qualche favor etc., dicendo: « non conseglio se vengi in aperta guerra, ma tacite etc. ». Demum, disse : « Roan voria la legation di Avignon e far mercadantia dii mio, et io di questo non ne farò nulla ». Dii ditto, di 5. Come, justa i mandati, havia zerchato di parlar a domino Vicenzo dal Frixo pe-rosino, avochato fìschal, homo di gran fama, per la lectura di Padoa in locho dii Campezo ; scrive non è lì ; si aspeta fra 3 zorni. Item, le lettere de intimar al Cardinal Grimani per l’abadia di Rosazo e di Se- sto, non 1’ à intimate, per la constitulion fu lata in concistorio, che quando un signor temporal voi contra cardinali, quelli non possi risponder, ma il Colegio de’ cardinali respondi, et perdendo li bene-ficii, la camera fìschal sia ubligata darli l’amontar dì l’mirata. Però aspeta saper quello babbi a far. Li qual capitoli è mollo longi e li manderà, videlicet quelli fati in conclavi. iyi Eiemagna, di V orator nostro più lettere, date a Yspurch, a dì primo octubrio. Come il re mandò per lui, a dirli li voleva dir ore proprio una bona nova, per l’amititia l’ha con la Signoria nostra : che quelli dii ducato di Geler, vedendo quello partenir a soa majestà, per non pai ir danni, havia ditto a esso ducha si lievi dii paese. Item, ozi è stà fato il sponsalicìo di una sorela di domino Ma-thio Lanch primo secretano regio, donzela di la raina, in uno tìol di domino Parisoto di Lodron, e tuto il dì è stà fato feste e zostre fin bore 6 di note, e doman dia zostrar il marchese di Brandiburg. E l’archiducha è stà a tal feste, qual si parte a dì 3, e il re l’acompagnerà mia 25, altri dice fino a Olmo, eh’ è zornale 4 lontan. Item, monsignor di Veri consier di 1’ archiducha, a uno li dimandò quello è slà terminato in sii consulti inter patrem et filium, et si era terminà di restituir il popolo di Isdrael, el rispose: « nihil conclusum de bello et pace: poria esser 1’ archiducha li desse qualche danaro ». E questo medemo il reverendissimo brixinen-se disse a uno altro. Item, ave le lettere di le ripre-saje levate ; l’ha manda à lo illustre conte di Naxo e a domino Alberto Contarmi fator a Bruza, e manda etiam in questa terra la copia. Dii ditto, di 2. Come fu a visitar, nomine Domimi, il duca Alberto di Baviera et li piaque assai. Item, avia da l’amico parole usate per il re al principe di Nalt e conte di Festimberg, dicendo: « quando tutto mancha, faremo nui soli la guerra ». Item, l’oralor yspano dicendo li havia da parlar a certa abalia, dove fé dir una messa da parte di soi reali, et cussi messeno hordine per la niatina se-quente etc. Dii ditto, di 3. Come, partendosi l’archiducha, e volendo esso orator acompagnar soa'majestà, vene uno statìer a dirli non venisse perchè il re e l’archiducha voleano parlar insieme, e cussi fece el ditto stafier a li altri oratori. Item, par il Cardinal brixinense voji andar a Roma; passerà per qui; e quando fu la creation dii papa, credendo fusse scisma, volea venir, e zà havia manda le robe, perchè esso bon padre sperava e si teniva fusse electo papa etc.