55 MDXIX, NOVEMBRE. 56 A dì 3. La malina, vene in Colcgio sier Zuan Corner di sier Zorzi el cavalier procuralor, venuto podestà et capitanio di Ruigo, et era acompagnalo da sier Alvixe Pixani procuralor dal banco, suo suocero, et sier Polo Gapelo el cavalier e altri, el era vestilo damaschili cremexin di varo. Fe’ la sua relatione di quelle occorenze de la camera, de la spesa, ch’è ducali 4000, 1’ intrada 5200 e dii bon voler di quelli di Ruigo verso la Signoria nostra, e sono contenti sfar subditi di quella; di le repa-raliou ha fato a le rote di l’Adese, zoé che ’1 non rompi, al che ha molto invigilado; di la justicia à fato, et dii caso seguilo di quelli soldati di Zuan di Saxadelo. Laudò lui molto e la compagnia, el alcuni soi fe’ il debito, che fu caso enormissimo. Scrisse e fo dalo taja e li ha banditi eie. Et come havia consignà il rezimento a sier Aguslin da Mula suo precessor. Item, di una cotona di marmo creta su la piaza con San Marco, l’arma di la comunità et la sua. Et havia porlado ducati 500 d’oro in uno grupo, qual lo presentò davanti el Principe, Irati di la camera di sparagni fati, non però de intachi di dacii, ni altro. Il Principe lo laudoe, e con effeto fece bella relatione. È di anni .... Et nota. In tuor questi ducati 500, fo gran parole. Sier Marco Contarmi, camerlengo di comun, li voleva per esser a la cassa ; sier Marco da Molili di sier Alvise procuralor, cuxin di sier Andrea da Molili, l’altro camerlengo, qual è andato a Padoa, li voleva e li volse, dicendo ha speso dii suo con speranza di haver quelli. Sier Domenego Trivixan, é di le Raxon vechie, li voleva per più speso di quello à auto per el cardenal Flisco ; sier Tomà Mocenigo savio a Terra ferma, li voleva per pagar stratioti di Dalmatia. Tandem il Molili li tolse e li altri ave pa-cienlia, e fo per haver servilo la Signoria dii suo in li bisogni occoreva. Vene il Legato dii Papa episcopo di Puola, per cosse particular; nulla da conto. Da poi disnar, fo ordinà Consejo di X per spa-zar presonieri, e per il tempo cativo mancò 3: sier Michiel Salamon, sier Piero Querini e sier Jacomo Badoer, et uno mancha; e non essendo il numero, fo licenlialo. 29 A dì 6. La malina, non fo nulla di novo, ni le-tera alcuna. Ozi partì l’orator di Franza per Verona, al qual, per parie presa nel Consejo di X con la Zonla, li fo donato ducati 200 per questa sua andata. Noto. Per relation di sier Marco Antonio Dandolo qu. sier Zuane, venuto patron di la nave Coresa di pelegrini, vien dii Zaffo, qual è stato in'Cy- | pri, si ha che li ducati 40 milia dii tributo dii Signor lurco, che li dovea dar quel rezimento, li manda in questa terra con una galia candiota per ubedir a le letere scritoli con el Consejo di X con la Zonla. Da poi disnar, fu Gran Consejo. Falò un Censor; in luogo di sier Andrea Mudazo é miralo Consier di Venecia, sier Daniel Renier, fo capitanio a Verona, qu. sier Constanlin, qual ussì perscurlinio. Tolti numero 32, e fo soto in scurtinio sier Zorzi Pixani do-tor e cavalier, fo savio dii Consejo. Fato elelion di podestà a Vicenza, et fo fato sier Zuan Corner venuto podestà e capitanio di Ruigo,. di sier Zorzi el cavalier, proeurator, et altri, et non passò niun; ni etian dii Consejo di X niun passoe, tolto con titolo sier Marco Orio, fo Cao di X, qu. sier Piero. Tutte le altre voxe passoe. Et nota. Ussito il scurli-nio fuora, fo stridà far il primo Gran Consejo Capitanio a Vicenza, e questo aziò gli animi di quelli ba-lota se indolissi a far passar Podestà a Vicenza, che si fa ozi. Tamen nulla valse, che niun non passoe. A dì 7. La matina, el Principe non fo in Co-legio per risentirsi eri et questa note ; et fo letere di Dalmatia, di Sibinico e Traù di quelli re-tori. Di noncii di alcuni sanzachi venuti de lì a dolersi di danni fati; et altre particularità, sicome in le letere si contien. Da poi disnar, fo la Quaranta criminal con la Signoria in Colegio redula a requisition di Syndici, per meter di relenir sier Zorzi Diedo qu. sier Antonio, da Ruigno, per mensfati fati per lui lì a Rui-gno. Et parlò sier Francesco Minio, fo synico, e fe’ lezer li processi, et steteno fin hore .... di note, et non compiilo di lezer tutto. Noto. Eri seguite il caso, che il Principe si resentiva, essendo andati sopra -il Polesene a veder le possession ha comprale novamente i fioli fo dii Serenissimo, videlicet sier Hironimo e sier Alvise, parse a 1’ altro fradelo, restalo qui, sier Lorenzo proeurator, di mandar per loro aziò venisseno a casa per ritrovarsi el Principe in tal termeni; i quali zonseno poi a dì 9 da poi disnar. A dì 8. La matina, il Principe non fo in Colegio ; tamen non à mal. Di Verona fo letere di sier Francesco da cha’ da Fexaro orator nostro, di. . Dii suo zon-zer lì honorato da quelli nostri rectori ; et tamen di li agenti cesarei nulla cosa hanno. Da poi disnar, fo Consejo di X, non fu il Principe, et fo con Zonla dii Colegio sopra uno processo di alcuni stratioti stavano in Frinì, quali fe’ certi mensfati ; el leto il processo fono liberali.