69 MDXIX, NOVEMBRE. 70 orator di la Christianissima Maestà, che ritornava in Pranza e feva la volta di Venecia per vederla terra, ma voleva venir secreto, nè voleva li l'usse fato alcuna dimonstrazion di honor; per il che mandava a la Signoria una letera di ditto San Maio, et avisava è bon servitor di questo Stado eie. Di Roma, di ditto San Maio, di o, drizata a la Signoria nostra. Come 1’ havea deliberato venir in questa terra incognito, et pregava la Signoria non volesse far alcuna demonstration. Fu terminalo prepararli alozamento, farli le spe-xc el darli do doctori che lo acompagnaseno a veder in questa terra tutto quello si poleva veder etc. Et cussi li fo fato preparar la stanza in la Procurata di sier Antonio Grimani, ch’è vuoda, et electi sier Nicolò Tiepolo dolor, e sier Marco Antonio Venier dolor a farli compagnia. 11 qual si aspela zonzi a dì ... di questo. Vene sier Beneto Bon qu. sier Alexandro in Colegio, el monstrò una letera auta di Aleppo, di 9 Avosto, di Francesco Zacaria, drizata a suo fradelo. Avisava a la fin el Signor turco haver con-lenlà tuor l’oro per la valuta di ducali veniliani, et cussi dariano li ducati 16 inilia per li do tributi; el che zà havia comenzato a desfar li saraffi per far oro, et compravano quanto oro poteva per far dito effeto, qual saria con avantazo di la Signoria. Lauda molto doni. Andrea Morexini, fo (iol naturai di sier Batista, qual à questo cargo e à gran poder, et è mollo 36 amalo de lì. La qual nuova udita in Colegio, fono mollo aliegri, e tamen di questo non era aviso dii rezimento di Cypro; imo di 17 Selenibrio, che partì la nave, si ave a bocha li rectori mandavano a luor li saraflì con una galia candiota era de lì, per farli condur in questa terra etc. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla. In questa matina, fo lela in Colegio una papié fata notar per il Consejo di Savii, come, per recuperar il danaro di la Signoria, havendosi obligà sier Zorzi Emo procurator, ut in scriptum, pagar quel- lo suo fiol sier Zuane à’ulo di danaro di la Signoria nostra, che li sia fato salvoconduto per mexi... di venir in uno loco in questa terra, dove stia secreto, a juslilìcar con li Avogadori exlraordenarii ; e compito il lermene, debbi ritornar al suo exilio. La qual parte si ha meter in Pregadi, et li Avogadori exlraordenarii passati et presenti consenteno. Fu ozi in Consejo di X letere di Roma, di 7, in materia di monache etc. Ftiam de la liga si trata, ut in litteris. Fu scrito a Verona a sier Francesco da cha’ da Pexaro orator nostro, in risposta di sue zerca, credo, oblation da esser fale a li agenti cesarei. Fu preso la gratia di sier Hironimo Malipiero di sier Piero, il qual fu fato Provedador a Cologna per Colegio, e fu preso possi andar a compir il suo re-zimenlo poi harà compito sier Jacomo Manolesso, è andato Podestà al presente di Cologna. Tamen è conira il dover, perchè el non fu falò per Gran Consejo, ma per Colegio. Fu preso certe parte di anlianità di Soracomili di sier Alvixe da.....fo soracomito, et altri, ut in litteris. Fo lelo uno breve dii Papa in recomandation di Achiles Boromeo padoan foraussito, el e ti am di. . .., da Thiene visentin foraussito, pregando la Signoria vogli restituir i so’ beni. Et l’Oralor nostro scrive in questa materia, perchè, stando questi fora-ussili fuora, meleno mille zizanie con la Cesarea Maestà. A dì 16. La matina, non fo nulla di novo, ni letera alcuna. E in Quaranta criminal fono expediti quelli do zentilhomeni fo preso per il Consejo di X di retenir per la cosa di quella meretrice, videlicet sier Zuan Marin Zorzi qu. sier Ruberto e sier Salvador Contarmi qu. sier Piero da Santo Aponal, et fono menati per sier Francesco Morexini l’avogador; et li rispose sier Zuan Antonio Venier avochalo per loro. E posto di proceder, dii Zorzi fu preso di no di una balota, et dii Contarmi ave i 1 de si. Et cussi tulli fono assolti e liberati, et andò a caxa loro. Da poi disnar, fo Colegio dii Principe, Consieri e Savii con li Capi di X, et alditeno domino Ilironi-mo Savorgnan zercha la jurisdition di caxa sua di senlar in mezo di deputati di Udene come principal 36* di la Patria, et sempre ha sentato li soi antenati Sa-vorgnani, comenzando da missier Federico che dii ... fu fato nostro zenlilhomo, monslrando scriture autentice etc. Et li parlono conira un Francesco Cergnu et uno Daniel di Gorzi citadin di Udene. Sleno fin bore 3 di note. È da saper, come in questi zorni predichava a San Francesco di la Vigna uno frale chiamato fra’ .... da Sonzin, qual à straparlato assae di questa terra, svitando il principio ; e come havemo sgrati-gnado terre. Et ultimate, Domenega passata, disse di Gran Consejo et erano sede, et si feva romagnir per danaro chi non meritava, et altre parole. Le qual intese da li Capi di X, fo mandato a farli comandamento che immediate partisse di questa terra e non predichar più. A dì 17. Fo gran pioza. Vene el Palriarcha in