673 imxx, Verona ! » La galia fo relirata in l’Arsenal, parte di la compagnia (ornò a Verona; sicliè non si armerà più per esser homeni scandalosi. Dicunt Ita venduto una soa possessori esso soraeomilo, per farsi lionor; si voleva armarlo, justa la deliberalion di Pregadi, mo’ è in prexon. Fu preso clic li 3G vilani di Uriago, per il caso di francesi pelegrini fo amazati, sia dà licentia al resto da 7 in fuora è più indiciati di altri, et quelli amazono non si trova. Fu con la Zonla preso di scriver a l’Orator nostro in corte. 387 ’ Fu preso mandar, per letere di cambio, ducali 300 al Baylo nostro di Conslanlinopoli per spexe ha fale et li occore di far in questi tempi, olirà li ducati 500 fu preso per avanti mandarli in riscalar li schiavi a ducati 2 per lesla, quali se li manda etimi al presente. A dì 29, Venere, fo San Piero. Non fp le-lera alcuna da conto. Da poi disnar, fo Golegio di Sa vii ad consu-lendum. Fo scrilo, per Colegio, a sier Piera Landò podestà et sier Alvise Coniarmi capilanio di Padoa, come liavemo inteso al venir dii Governador nostro de li non li andono conira, il che fu mal falò; perlanlo al suo partirsi per Verona, debano andar ad acompagnarlo, scusandosi non lo aver saputo quando soa excelenlia vene. Tieni, fo scrito a li rectori di Vicenza li vengi contra et lo acompa-gnino fuora, et a li rectori di Verona li vadino conira; siché sia honoralo, mostrandoli ogni segno di honori licentia. Fo consultalo, per li Savii, li capitoli richiesti per l’università di Candia. Fo dito eri et ozi una nova, per navilii venuti di Puia, come da le fuste turchesche Beslize cita in la Puja era sta messa a saclio et impalato lo e-piscopo di la ditta cilà; si ’1 sarà vero, più avanti scriverò il lutto. In questi zorni, gionse in quesla lera uno zen-lilhomo noslro, slato anni 15 mercadanle fuora tra la Morea, zoè Napoli di Romania, et. il Zante, nominalo sier Carlo Moro qu. sier Lunardo. Fo scrilo, per Colegio, a dì 27 di questo una letera al marchexe di Mantoa, ringraziandolo dii presente di le arme mandate a donar a sier Andrea Griti proeurator, capilanio nostro zeneral di mar electo, el qual liavemo volesto le acepli ; et fu fala per Bortolo Comin; la copia sarà notada qui avanti. Fo scrilo a li rectori di Padoa, essendo venuto I Diarii di M. Sanutg — Tom. XXT11I. GiUGNÒ. 674 a studiar de lì in philosophia el signor Redolpho da Carpi fiol dii signor Alberto, qual ha pur nimici che vanno vestiti incogniti, pertanto, volendo, vo-gli dar licenlia a qualro over sei di soi porlino arme, e questo per difendersi c non ofender altri, et darli ogni ajulo, suspetando di qualche uno el volesse offender eie. Fo scrito in corte a l’Oralor noslro, aleuto il breve dii Papa mandato al Legalo zercha il castelo di San Vicenli, qual fo di madama Catarina Frangipani, et perchè l’ha lassalo eriedi, qual fin zorni 15 sarà expedili chi dieno esser, perlanlo parli al Papa non se poi suspender l’intrade fin non si vedi al Irò. Fo scrito a sier Francesco Donado el cavalier luogolenenle in la Pairia, che li oratori di Venzon è venuti a la Signoria dicendo li soi muri è minali per la guerra, voria conzarli ; pertanto vogli scuodcr In colle li toclia per la fabrica dii castelo con più desterità, et restituirli li tre cavalli (olii eie. Exemplmi. 388 Illustrissimo Marchioni Manluce. Recusando il nobel homo Andrea Grilli procu-ralor, però che, salvi gli ordini nostri, acelar non lo potete, il dono a lui mandalo da la Excelenlia Vostra, tanto più diligente è sialo il magnifico ora-tor di quella in comparere et per nome di lei efficacemente pregar la Signoria nostra che lo facesse acelare; onde, considerato quanto il perseverare in quella opinione potrebbe esser stato molesto a vostra signoria, la quale cum siugular effecto si era mossa a farlo, abiurilo non solo permesso, ma ex-pressamenle commesso al sopranominato Procuratore et Capilanio nostro zeneral che alegramenle liceva quello che lanto allegra el amorevolmente gli dona vostra signoria, et così elio medesimamente per obedir a’ nostri mandali l’ha fallo. Per la qual cosa ringraliamo vostra signoria con tulio ’1 core, appreliando quanto più dir si possa il filiale el opti-mo animo di quella, quale da ogni calilo et ogni bora più si fa palese verso la Signoria noslra, reservandone a ricompensarlo a qualunque bona occasione che di poterlo far no sarà prestala. Data in nostro Ducali palai io,- 1520, die 27 Junii, indi elione 8. Per universum Collegium (absente?) Serenissimo Principe. 43