517 SIDXX, MAGGIO. 518 messa a San Nicolò di Lido, et poi tutti veneno a pranzo in palazo dii Doxe, ma non col Doxe. Era Zudexe di Proprio sier Michiel Baxadona, vestito di raso cremesin. Da poi disnar, non fo nulla. È assa’ numero di mantoani in questa terra, adeo per tutta la Piaza si vede mantoani e altri forestieri. A dì 18. La «latina, fo scrito a sier Alvise Gra-denigo orator nostro a Roma, che alenlo il Pontefice habbi licentià di Perosa la consorte di Malatesla Bajon condulier nostro, pertanto impetri dal Pontefice salvoconduto per lei e le robe sue, qual voi venir da suo marito e abitar in queste parte. Ancora fu scrito al dito Orator nostro, alento la illustrissima consorte dii qu. illustrissimo signor Bortolo Liviano, olirti capitanio zeneral nostro, à certa lite di uno castelo che li è occupato da uno suo nepole, et par il Papa l’abbi rimessa di lì in alcuni judìci, per il che dilta dona voi venir a Roma a usar di le sue raxon; però esso Orator nostro li dagi ogni favor etc. Fo scrito a li rectori di Padoa, cum sit che domino Marco Antonio Campolongo dolor et Hironimo di Zachi oratori di quella comunità, stali de qui a expedir l’estimo ai X Savii et habino quello compito, però fazino intender a li Provedadori sora l’estimo sono de li, etiam loro expedissa. Et perchè quelli di Castel Baldo voleno certa exemption, legnino la cossa cussi suspesa, el alendi dii resto a expedir e venir a repalriar. Fo scrito a li rectori di Brexa, che avendo concesso il Golegio al conte Federigo di Bozolo poter trazer di quelle valade pesi 250 di balole di ferro per uso de le sue forteze, li lassi eie. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. A dì 19. La matina, fo scrito a Padoa a li rectori, essendo venuti a la Signoria nostra domino Baldisera Carduano dotor, domino Lodovico Caren-sio dotor et domino Marin Bicichemi, per nome di altri dolori lezeno in quel Studio nostro, a dir, justa il solito, hanno electo exator di le daie, di ba-lote 40, Alexandro Foscarini, pertanto sia confìr-mato per voler servar le juridition solile di quel Studio nostro. Fo scrito a l’Orator nostro a Roma, havendo quelli nobeli et populo di Cataro doluto, che in le prebende di la chiesia catedral di Cataro è date ad altri, e di 12 canonici solo uno è catarin, portatilo voy operar con il Ponlifice, aleuto Cataro è a li confini dii Turco, Soa Santità voy esser contenta che diti canonici siano catharini, videlicet 8 nobeli et 4 eitadiui ; la qual provision sarà optima per le raxon ditte per confinar con turchi. Da poi disnar, fo Pregadi per expedir il caso di sier Marco Antonio Loredan e compagni hanno le possession dii Polesene di Ruigo a fitto senza pagar il solito per staro; il Doxe non vi fu. Et cazadi quelli era parenti de li condutori de ditte possession, domino Rigo Antonio de Godis dotor, avochato, parloe che non dieno pagar nulla ; li rispose domino Alvise da Noal dolor, avochalo per le raxon de la Signoria. Poi parlò sier Carlo Contarmi avochato ; li rispose Santo Barbarigo avochato per la Signoria, e fe’ optima renga. El fu posto, per 4 Consieri, sier Andrea Basa-dona non si volse impazar e sier Sebaslian Moro era absente, sier Piero Dandolo Cao di XL, li altri do absenti, 4 Savii dii Consejo absente sier Andrea Grilli procurator, sier Polo Capelo el cavalier et 4 Savii a Terra ferma absente sier Andrea di Prioli, alento che l’anno 1507 a dì 26 Fevrer fusse termenà per el Colegio de le Biave, intervenendo li Capi del Consejo di X, che tulli li tormenti saranno Irati dii Polesene di Ruigo fosseno conduli de qui pagasseno di dazio dì l’intrada soldo uno per staro; poi dii 15 13, a di 4 Zener, fu preso in questo Consejo che tutlì li tormenti sarano conduli de qui pagino uno altro soldo per staro; et cum sii che sia slà condute le possession dii Polesene di Ruigo a diversi zenti-lhomeni et ciladini di Tanno 1516, quali dieno pagar li dili do soldi per staro, el recusano di pagar, però sia preso che tulli li condulori prediti sottozasi al prefalo pagamento dii primo et secondo soldo, come fu preso 1507 et 1513 eie. Andò la parte: 19 non sinceri, 20 di no, 102 de si, et fo presa. Di Pranza, fo letere di sier Antonio Justi- 297 * nian el dotor, orator nostro, date a Paris a dì 8. Come, la Maestà dii re Christianissimo era restala adrielo a Iam, loco di T illustrissimo monsignor di Lutreeh fra Bles et Paris, dove si doveano celebrar le noze del dito monsignor; che Madama illustrissima madre dii Re havia comprato una estremità di panni di seda per meter in ordene tutta la corte di pani di seda per andar onoratamente a lo abochamenlo dii re d’ingallera et sua majestà Giri-stianissima. Di Anglia, di sier Antonio Surian dotor et cavalier, orator nostro, date a Londra a dì 26 Aprii et primo Mazo. Come quel Serenissimo re era in opinion ferma de venir a lo abochamenlo con il re Christianissimo, et già si dovea aviar a la volta de Canturia per venir a passar il mar; che era zonta •