58» MDXX, GIUGNO. 586 loro causa perseno quella ¡ornata. Et il Zeneral poi fece virilmente, et con li zentilhomeni a le mani et napolitani recuperorono l’arlellarie, et mori fenzan-flo fugir per far christiani più inlrasse nel paese, dove haveano mazori insidie, fono certificati, per negri fugivano, di tal efecto, et cussi se ritraseno a la Rocheta dita, dove hanno fato 3 bastioni et stano in defesa al sicuro. Mori à da schiopeti da 400 in 500, di christiani numero 200 et bona zelile contano, Serenissimo Principe, con haver tutti l;i spada soa, una lanza de palmi 32 longa, et che con funde etsaxi fanno difesa et offende terribelmente, et fanno certe balote piene de farina et danno in li occhi a’ nostri, de modo se fa questa impresa molto dificile. Il zorno seguente, il Ciecho di Zerbi mandò risposta al Capitatilo zeneral de uno homo prima zonzesse li havia mandato dimandandoli tributo et che si rendesse a la Cesarea Maestà, scrivendoli non voler dar tributo a niuno, et che per questo havia auto gran diferen-tia con il re di Tunis, et che meno el voleva darlo a’ principi christiani, perchè seria rumato da’ suoi 336 ‘ vasali, et che li mostrasse la procura havia da la Maie-stà Cesarea sopra questo, che li risponderla ; et che intendeva mandarli do soi ambasadori, per veder tal sua opinion, con molle cosse longhe. Da le qual il Zeneral sdegnato strazò la letera; et il Ciecho prima li mandò a presentar 6 animali, tamen non i ha voluto ni mostra far niun conto di tanta armada et zente, il che l’oposito si presumeva. El Capitanio zeneral fu ferito da una lanza nel brazo sinistro et di poco scapolò de non restar preson, il qual ha manda a Roma a la Santità di Nostro Signor per socorso, cosi a Napoli si dice, per 400 cavalli; di qui voi vituarie di tulle sorte. Et per molli venuti, dicono le fantarie hano una .... di biscoto, un poco di l'ormagio et aqua non bona al zorno, et dormeno sopra l’harena et patiscono assai. Mori hanno roto il ponte a fin niuno fuzir posi, et in mezo l’isola hanno messo le lor done et fioleti, li qual piangono cridando a’ lor padre, inariti et fradelli. Non le lassano di venir in poter di christiani et restar schiave, che palivano de vituarie. Et le fuste el galie 8 zorni prima esser partite per Levante con la galeaza. Soto il castelo sono i fuste, do nave, che I’ una fu brusata et una galia nova. Par alcuni turchi fuziva per marse anegorono, et di terra ferma passano a Rabi per certi vadi che mori non voi li pasano. Li homeni d’arme sono portati mal, et molti affermano quelli cavali in quella ixola non riussir per esser cavali gravi, et quelli di arabi sono da 200 e non lassar comparer questi nostri, che da 100 el più sono per il Zeneral Irati far dar il guaslo a le marine : che Nostro Signor Dio li doni victoria ! Questo illustre signor Viceré a Messina si ritrova, nè par babbi comission di darli altro di quanto li mandò ; et che par do brigantini li habia mandalo a 337 richieder ritornasse, et questo poi la retenzion dii signor Zuan Paulo Baion; quanto si sentirà, Vostra Signoria ne averà nolilia. Dii partir di le fuste per Levante ho scrito a Corphù, el col Provedador di l’armada. Formenli tari 15; sono per calar; la sason va bona; in Catania et altro lari 15. Da Scio, per letere di 20 Aprii, scriveno da vele 70 ussiva capitanio Curlogoli, et 32 fuste esser redule in certa insula propinqua a quelle frontiere con tutte queste di corsari ; che Nostro Signor Dio li sconfondi ! Dicono se mori volesse arabi pasasseno, quelle marine di continuo esser coperte di cavali, ma el Ciecho non voi; et che per certi vadi da 60 a cavalo passò conira el voler suo, che hanno fama de valentissimi homi, et per questo si teme di lo e-sercilo di christiani: che Iddio l’habi in custodia. A dì 7, Zttolia, fo il zorno dii Corpo di Cri- 338() sto. Fu fato la processione, justa el consueto, ma 11011 passò le Scuole et frati che sopravene una gran pioza et fo compita atorno la chiexia; et la Signoria, vicedoxe sier Andrea Mudazo, con il Governa-dor nostro, oratori Ferrara et Mantoa, andono a-torno el Palazo con assa’ pelegrini vano in Jerusa-letn, ai qual vieti dà li candeloti, et sono soi. Se intese, per via di Fonlego, esser letere in merchadanti todeschi, di Franchfort, di 3 zorni. Come a di 26 Mazo zonse la Cesarea e Calho-lica Majestà sopra l’ixola d’Ingaltera. In questo zorno, essendo slà per sier Tadio Canal, che dia esser justiciato domati, promosso a li Cai di X, di revelar uno latrocinio si preparava di far in chicxia di San Marco, con questo li fosse perdona la vita ; tende lui acusò quel pre’ Baldi-sera Suigo, è absente, e disse è scoso in questa tera, et uno fabro fa chiave contrafate, primo homo dii mondo, ha dormito 5 note in chiexia di San Marco, sta nel santuario, e tolto la stampa di le chiave quando fo mostra le zoje ultimate a . . . Fo scrito, per Colegio, a li rectori di Verona, solicili Telozo Gualtier soracomilo a expedirsi e venir con le zurrne a luor la so’ galia. (li La carta 337 * è bianca.