MDXX, GIUGNO. eeo chamtìlo a zigli il’oro; ile là (ino in zi ma fodrà de pano d’oro rizo et soprarizo. Le tele circonda ditto pavion sono numero cinquantaqualro; cussi li sono sora de dito pavion granilo tre altri più picoli a la medema fodra, zoè de quel è in mezo del grando pano d’oro di fora, dentro veludo paonazo fina a mezo, et la sumità de oro soprarizo; in cima dii gran pavion, li era uno San Michiel benissimo fato. La casa veramente del re di Anglia, a voler scriver il tutto, saria troppo; ma bona parte vi mirerò. Prima, per quadro circonda circha quatro campi. Fora di le porte li è do capiteli, uno da una banda et l’altro da l’altra, dove li è suso uno dio d’amor, e su l’altro una Carità benissimo fati, con uno dio Bacho sopra di una fontana, la qual il di dii banclieto continue butò vino, con una porla superba, con do torioni per canton, con somegiar mali con schiopeli, saxi, balestre, zoè di legno ben fati, et cussi in varii lochi atorno dita caxa, maxime su li cantoni, a li quali li sono uno lurion per canlon. Poi con una gran pinza, et lì in faza si montava su una scala de circha 18 scalini, et ivi se intrava * in una sala de grandeza come quella de’ Pexari di San Benelo, ma più longa, sodila de ormesin verde et ruoxe d’oro, ornala de razi tutti de seda et d’oro, cossa fidissima; parelio le figure et cavalli siano vivi. Dilla sala è il quarto de ditta caxa; il reslo veramente parlilo in più saloli, camere e camerini coperti de diverse foze. Li soffiladi dì seia et d’oro ornali con razi de tutte sorte, qual è camera fornita de pani d’oro e d’arzento. Poi una capella soffila d’oro recamato con do camerini di sopra ditta capella ornati lutti d’oro, dove li andava il Re et la Raina ad aldir li ollicii, con alguni scabeli forniti suso de tabernaculi d’oro et figure assae d’oro. I/aitar de dilla capela tanto rico de figure d’oro et zoje quanto se vedesse mai, con uno organo d’argento fornito con oro superbo et belis-simo. In corte di la caxa, intorno li era caneva et camere assai. Il fondamento de dita caxa si è di quadrali de alteza di braza 6 rei zircha, poi dì tela dipelila a modo de quadrali; de la tela in su fina solo al coverto, lutto veri lustri forte, lai che pareva esser in campagna. E1 coverto de sopra de tela incerata depinta; li camini sono tulli di preda, talmente credo sia cosa mollo e mollo superba ; e desfata la sarà, non si vederà cossa niuna ; e’ però sono Re e lo pono far. 11 Luni, a dì 10 dii ditto, sì comenzò le zostre. Ventili prima li anglesi tutti a una foza reca-mati paonazo et d’oro, le sopraveste de li cavali et loro con belli penachii, et lì francesi bianco et d’oro, zoè arzento et oro, tagliali e richamati con belissimi penachi, e cussi erano coperti tulli li cavali. Corsetto li do Re; et li francesi contra anglesi, e lì anglesi contra francesi, con.....et con lanze piccole moze; et corsi che ebeno quelli, ne vene un’altra muda de l’una el l’altra parte benissimo in ordine. Mi rincresse el scriver, però perdonatemi ; satisfarò per una altra. Exemplum. 5 Copia eli una Mera venuta di la corte di Franga, data a Sunc a dì 18 Zugno 1520, clri-zata al magnifico missier Petro Montemerlo regio senator. 11 re de Ingaltera ha fato fare una caxa, li fondamenti sono de muro e fora de la terra forsi cercha a quattro braza, il resto è di legname coperto di tela depinla de fuora, come fusse de muro, et è ca-segiata de quatro canti, longa e larga più di 100 braza da ogni canto, et è cosi bene intesa che credo che maislro Leonardo fiorentino non harìa saputo faresi ben e con tanta ragione. Da uno canto li è el logia-menlo dii Re, da l’altro canto li sono quelli di la Regina, et Ira l’uno alozamento et l’altro gli è do grandissime sale per fare le feste. Poi, da uno altro canto gli è lo alozamento dii Cardenal, e da l’altro quelli del duca de Suffolch e di la regina Maria, sorela dii Re. Li celi de dilta caxa sono de tela biancha, sire grcza, con certi sandali verdi ornali fora a fiochoni in guisa de forala ; et ne li cantoni de’ dicti fiochoni gli è una roxa adorata, et è facta come in vòlta, et intorno poi li è uno frizo (ulto messo a oro belissi-mo. Poi li hanno ornato li ditti alozamenti de be-lissima lapezaria tutta fata di oro e di seda, che mai fu vista la più bela cosa. Di solo poi gli è una belis-sima caneva solto terra, et adotala forse'de 3000 bote ile vino, de tenuta de brente i l’una vcl circha, e credo tulli li boni vini dii mondo siano in quella caneva. Nè bisogna pensare che uno vada là per non voler bever, et sforzano la gente a bevere et a mangiare, nè mai se vide tanta abondanlia come in quella casa. Poi li è cinque o sei credenze continuamente ne le sale, tulle quante piene de vasi d'oro, et di fiaschi et de diversi altri vaseli d’oro, che è la più stupenda cosa dii mondo. Poi drieto de la caxa a locho gli è una capella medesimamente facta de legname et de tela, ma il cielo è (ulto di legname messo a oro, nè mai si vide la più spanta cossa, cod uno frixo intorno medesimamente messo