193 JIDXX, gennaio. 194 Di certo caso seguito a di 15 Avoslo in la persona dii suo contestatale e altri; dimanda licentia poterli bandir. Fu posto, per li Consieri, darli autorità di meler in bando di terre et lochi etc. con taja vivi lire 600, et morti 300, et fu presa. Ave 126 di si, 5 di no, 1 non sincere. 107 Di Milan, dii Ccuroldo secretano, ho scrito il sumano. Di Verona, dii Pexaro orator. Di quelli ne-gotii con li oratori cesarei, quali instano la liberation di 4 foraussiti. Fi per la scritura data a le proposi-tion nostre si justifica assai, dicendo i lochi à questo Maximiano, fo jure belli, e al tempo di le trieve fate le possedeva, et cussi le possession dii Friul, pero-ehè Aquileja è camera de Imperio e altre sue raxon; sichè nulla voleno restituir, instando la liberation di foraussiti et di quel Hironimo Nogarola, qual à una zentildona da cha’ Michiel per mojer, et ha un puto nato in questa guera, di lei. Et per compiacerla Cesarea Majestà a tal richiesta, prima scrive esso Orator averli risposto questi hanno fato mal oficio conira il Stado nostro in fati et in parole, et non è di parlarne. Item, che voi dar etiam una risposta in scritura, alegando le raxon di la justa nostra richiesta. Dii governador cenerai domino Thodaro Trinici, da Verona, manda una le ter a auta. Zercha quelle zente di Concordia, come è ritrate, e che questa adunalion fu fata per Ferara ; e sicome stava il Ducha et avesse pezorato, cussi si saria apro-simati a Ferara, e tra dite zente non si spendeva se non ducati papali; eh’è signal sia intelligentia con il Papa. Et il signor Renzo di Cere era venuto a Bologna, et cussi el conte Guido Rangon stava preparato per unirsi al bisogno con dita zente etc. Di Salò, di sier Antonio Fosearini prove-dador e eapitanio di la Riviera, di 7 Zener, fo leto una letera. Come, essendo nel suo studio domino Hironimo Cisonzello dotor, fu orator di questa comunità a la Signoria nostra, fo trato uno schiopo a le fenestre da uno, et fu morto; di che domanda autorità di poterli dar taja e trovando li maltatori meterli in bando etc. Fu posto, per li Consieri, darli autorità chi quello o quelli acuserà, babbi di taja lire 1000, et essendo di complici, acusandoli sia asolto et liabi la taja, et venendo in luce posi ponerli in bando di terre e lochi e di Venecia, con taja vivo lire 1000, morto 600 e li beni confiscadi in la camera. Ave 137, 8. Fu posto, per li Savii, una letera a sier Vicenzo 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXVIli. Trun rector et provedador a Cataro. Come, essendo venuti a la Signoria nostra oratori di riobeli per la dissension è de li con li populari, qual avendoli mandato a citar davanti la Signoria nostra non sono ancora venuti, pertanto con il Senato li cometemo 107* volgi admonir essi populari a non far alcuna novità, perchè contra di loro si procederà asperimamente, et volgino star in quiete, et che mandino soi nontii a la Signoria nostra si pretendeno voler alcuna cossa, che non se li mancherà di juslitia; el fu presa. Fu posto, per li diti, cum sit 1517 a dì 24 Mazo, fusse concesso per questo Consejo a Marco Memo e f. citadini modenexi l’oficio dii rasonato di Cerigo exereitato per Antonio Distai electo per il rezimento di Candia, qual venuto de qui si ha doleste esser sta privo; e aldito in conlraditorio per i Savii di Terra ferma, sia preso che ’1 dito Antonio sia ritornà ne l’oficio predito, et a esso Marco Memo e f. li sìa previsto come parerà a questo Consejo: 150, 21, 4. Fu posto, per li Consieri e Savii, Che al dito Marco Memo e f, atento li meriti di Rizelo so’ padre fo morto a Modon combatendo con turchi, sia elelo turziman a Cerigo con ducati 2 al mese; qual oficio vien eleto per quel rector et al presente vacha : 165, 14, 0. Fu posto, per li Savii ai ordeni, armar in questa terra altre 4 galie sotil apresso le 4 fu prese di armar; e voleano luor li danari di burchii, ma per essere ubligati al Consejo di X non fo lassati meter tal clausula, qual fosseno obligati a dite galie; et si remosseno di questo. Mandono la parte et fu presa. Fu posto, per li Savii ditti, che Hironimo Rosso lavora in l’Arsenal, fo fiol di Francesco Rosso, era proto, habi soldi 40 al zorno per esser valentissimo in far sesti di galie etc., come è stà falò fede a la Signoria nostra, atenlo li meriti dii padre, qual si brusò in l’Arsennl volendo varentar quello da l’incèndio, ut in parte. Ave 170, 11. Fu posto, per li Savii dii Consejo e Terra ferma, atento che dii 1474 4 Mazo, per Colegio, fu concesso al qu. Paulo e Piero Bertonichi una grafia di far uno molin a Laurana pagando a la camera di Zara lire 100 a l’anno di livello; e perchè dito molin è roto e non si poi più operar aleuto le incursion di turchi, però li sia leva dite lire 100 pagade a la camera dita, et pagino quello dovea dar. Fu presa: 120, 12, 2. Fu fato un scurlinio di Savio dìi Consejo, che mancha. Tolti numero 8 niun passoe ; el qual è questo : 13