447 MDXX, APRILE. 448 Capitani«) da esser eleclo, fino al compir del suo pre-cessor, sia et esser se intendi Provedador zeneral de la lerra nostra de Candia et de tutta quella insula nostra ; et nel tempo che ’I starà Provedador haver debbi de qui, per subventione, ducati 200 da esser posti a conto di ditte spexe ; et compito bavera el suo precessor, intrar debbi in suo loco et star Capi-tanio lutto el tempo che ’1 starà Provedador zeneral. Et similiter sia electo un Capitanio a Famago-sta con tutti i modi et condition de sopra dechiarite del Capitanio over Provedador in Candia, et possino esser elecli de cadaun officio et rezirnento salvo de ofilio continuo. El la presente parte non se intendi esser presa se la non sarà posta et presa nel Mazor Consejo. Ave 1 56, 49, 1 ; fu presa. Nolo. In questo /.orno, in mezo le do Colone lo squartalo uno nominato . . . , qual amazò Antonio di Gualdo visentin in visentina. Ave taia; è slà preso, conduto in le forze e juslitialo. A dì 28. La malina, non fo alcuna lelera in Co-gio. Li Savii steteno a consultar zercha trovar danari el mandar li conteslabeli in Cypro, e terminono trovar li danari e tuorli dove i sono. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et preseno tuor ducati 16 milia di l’impresiedo, zoè 8000 a conto di ducati 27 milia dia aver il Monte nuovo dal Monte vechio, et 8000 dii dito impreste-do, qual starà tanto più a pagarlo. Item, preseno che certo caso sequito di un contrabando di vin falò per alcuni zentilhomeni nostri, sia caso dii Consejo di X, e preseno di relenirli, zoè sierMafio Bolani di sier Francesco, sier Vicenzo Zustignan qu. sier Nicolò, da San Barnaba, et sier Hironimo Cocho di sier Alvixe. Item, uno altro caso di contrabando di vin edam preseno di relenirli.....e altri. Di Candia, fo letere, di 10 Marzo, lede in dito Consejo di X con avisi vechii ; il sumàrio scriverò di solo. In questa matina, fo incoronà a San Marco, in mezo le do Colone, jusla la deliberation di Quarantia criminal, uno Aguslin da Pisa, intervenendo esser stà mezan dii scrito falso fato far per Zuan Balista Lampugnano a uno frate....., qual è in preson. Item, da poi disnar fo apichato uno solennessi-mo ladro chiamalo Marco Carota, qual ha robato in assa’ caxe; el fo cavà uno ochio a uno altro ladro e poi bandito. E compilo di far tal juslilia, il boia fo retenulo per il Consejo di X. A dì 29, fo San Piero Martire. La matina, reduto Colegio et mandali tulli fuora per esser le-tere di Friul importante, la copia di le qual scriverò di solo. Et io do man di letere di sier Francesco Donado el cavalier, luogotenente in la Patria di Friul, di 27. Come turchi 9000 erano adunati vicino a Goricia nel conlà di Frangipani, et manda le lelere aule di tal aviso da Gorizia e di Monfulcon. Ttem, di sier Bernardin Bondimier capita-nio di Raspo, date a Finguento a dì... In consonanza di tal avisi, et Di Citanova, di sier Jacomo Donado podestà, scrive tal avisi di turchi tulli si ha per via di lodeschi. Unde per Colegio, visto questa cossa di grandissima imporlantia, fo concluso dita hosle esser per venir a corer in Friul, et per consequenle l’armata farsi contra di nui ; et prima fu mandato li ditti su-marii e copia di lelere a Roma, in Franza, in Spagna, in Anglia, in Hongaria e a Milan. Fo scrito a Udene usi ogni diligentia in avisarne bora per bora ogni successo, et se li provederà di presidii. Fo scrito al signor Thodaro Triulzi governador zeneral, è a Verona, e per (ulte le terre nostre dove è alozali condutieri, fazino comandamento a tulle le zente cavalchino li cavalli lizieri in Friul, zoè a Sazi), et le zente d’arme si metino in ordine aspetando 258" subito il mandalo nostro di andar dove li comanderemo. Fo scrito a Milan a monsignor di Telegni, governador di quel Slado, di tal avisi, et bisogna Tabi le zente preparate di la Cbristianissima Maiestà, è su quel Stado, per darne ajuto. Fo mandato per il conte Mercurio Bua condu-tier nostro, qual a caso era venuto in questa lerra, et diloli per il Principe tal nove, Io persuase andar subito con li soi cavalli a la liziera in Friul. El qual disse senza altro era prestissimo andar, el si partiria fin do bore ; il che fato fo accepto a tulio il Colegio. Fono aldili li oratori di la Patria di Friul numero .. , venuti per dimandar aiuto di la Signoria da poter viver e qualche ristoro non potendo aver le loro intrale, qual li tien la Cesarea Maiestà, che senza quelle non poleno viver, con molte parole di la calamità loro. Li quali oratori sono li infrascripti, zoè questi : Domino Beclor di Slrasoldo dodor. Domino Andrigo di Valentinis dotor. Rizardo di Valvason. Et il Principe li aldile, poi li comesseno a li Savii dii Colegio. Et li feno lezer le lelere di le nove di turchi, dimandandoli dove, hessendo reduti in que-