MCCCCCIU, OTTOBRE. 05 lezer una soa opinion molto longa, la qual voleva che con tutti si praticasse; etiam, potendo aver una porta di Faenza, vadi esso proveditor con le zente ete. Item, pratichi con la rocha di Forlì.etc., et vadi a Rimano li Brandolini sono sul Polesene, e che li rectori lazi provisionali di ducati 2000 hanno. Item, doman si vegni a questo Consejo a proveder di capi per quel governo si ’l bisognerà etc., e altre cosse ut in parte. Et el ditto sier Lorenzo andò in renga ; fo molto longo e parlò ben, videlicet disputava che la soa opinion voleva tuor stado in Romagna, contro l’altra di savj non era nulla, come dal primo septembrio in qua si havia fato. Li rispose sier Marco Antonio Morexini el cavalier procurator, savio dii Consejo, e fé lezer uno capitolo avia auto ozi da sier Cristolal Moro é proveditor a Ravena, videlicet eh’ era passato de lì uno chauzelier dii signor Pandolfo Malate-sta, (jual parlò con uno citadin di Rimano, videlicet di Belmonte, stà lì a Ravena, ditoli el duella di Urbin avia persuaso el suo signor a lassar Rimano a la Signoria con conlracambio etc. E che ditto suo signor si era partito da lui corozato, et era andato dal signor di Pexaro che molto lo disconfortava, et però lo mandava a Bologna a saper da missier Zuan Bentivoy suo suocero il voler suo, e uno altro messo mandava a Venecia da la moglie per saper il consejo suo eie. E poi disputò, che le zente erano in Romagna nostre non è bastante a tuor impresa; poi non è homo di capo et altre raxon , e justifìchò la soa parie. Venuto zoso di renga, montò sier Mariti Zusli-gnan è di Pregadi, e disse si doveva far sie conside-ration. Or l’era 2 hore di notte e la Signoria terminò indusiar a doman perchè molli voleva parlar, et etiam li vechi voleva andar zoso, et di zio fo comandalo strettissima credenza etc. Zente sono al presente in Romagna, alozate su quel di Zervia e Ravena. Domino Zuam Paulo Manfron . . . avali 500 Domino Antonio di Pii..... » 240 Domino Filippo Albanese..... » 240 Domino Jacomazo da Veniexia . . . » 200 Meleagro da Forlì....... K 110 Zuam Griego, balestrieri a cavalo . . y> 125 Francho dal Borgo, balestrieri, utsupi'a » 50 Pin da Bergamo, balestrieri, ut supra. » 25 Dii capitanio di le fantarie, balestrieri a cav;do .... >i 50 Provisionati. I)il capitanio di le fantarie .... Nurn. 100 Domino Lazaro Grasso ..... » 150 Pin da Bergamo ..................>' 100 Hironimo di Tarsia.......» 120 Za non da Colorgno, page.....» 134 Jacomin di Val Trompia.....» 127 Zuan Andrea Schiaveto.....» 52 Hironimo Tartaro.......» 77 Jacomin di Roman.......» 74 Pelegrin Mato........» 48 05 " A dì 2i octubrio. In Colegio. Non fo dato audientia ad alcuno, per esser lettere di Ravena di gran importantia, et il principe ringratiò Idio che senza guerra si aria il nostro desiderio, dicendo : « Signori, spazemo presto. La intention dii Consejo tutti la savemo, eh’ è di haver la Romagna si podeino, e tuorla di man di questo Valentin nimicho di Dio e nostro ». Et fo leto le lettere, le qual sono queste qui sotto notade. Da Ravena, di rectori e proveditor, di 22, hore 5 di notte. Come hanno il signor Antonio Maria Ordelafo esser intrato ozi a hore 22 in Forlì con 25 balestrieri a cavalo e altratanti citadini : non sanno si è col favor di fiorentini. Eravi etiam con lui 100 villani forestieri. Item, è venuto da loro domino Castagnin, fo castellali in Faenza al tempo del signor, dicendo aver parlato con Lodovico Scardini uno di 1G, qual si voria dar a la Signoria nostra e li basta l’animo operar; sichè la Signoria nostra ara Faenza, licet lui non vi possi intrar. Essi rectori e proveditori 1’ à confortato andar a pratichar etc. Item, è venuto domino Galeoto di Benzi et Lodo-vico dii Monte citadini di Arirnano, dicendo aver parlato con uno secretario dii signor Pandolfo va a Bologna perchè voi consejo, perchè i ducha di Urbino li à proposto dar Rimano a la Signoria con contracambio di stato ; e che 1’ è partito da lui cornato ; et che ’l signor di Pexaro l’à disconscjalo, però manda a Venecia da so mojer e a Bologna per aver consejo sopra zio. Item, lì è venuto domino Bernardin di Rossi nepote fo di l’abate di Rossi di San Spirito di Ravena, dicendo si la Signoria voi li homini di Bertonoro si daria, e li à mostra alcuni capitoli, come quelli fo quando domino Filippo Albanese menava la praticha, dicendo la Signoria li poi tuor, perchè hanno capitoli con la Chiesia, che ogni volta non è defesi, si poi dar a chi signor li piace ; et