529 MDXX, .MAGGIO. 530 credeno. Si disse il Papa voi mandar il prior di Roma suo nipote, nominalo domino .... Salviali, a Rodi, qual è cavalier di quella Religión. Il cardenal Bibiena ha uno poco di male da basso; si dice è fistola venula per il cavalcar; si dice voi farsela lainr. Zuan Paulo Bajon è pur in Castello vivo; si lien il Papa lo lien vivo per amor di fioli; ma si ha opinion non sia più per ussir di Castelo. Luni sarà concistorio per fra’ Martin Luler, è in Germania. E1 reve- 304* rendissimo palriarcha di Aquileja Grimani è partito ozi per ritornar a Venecia. Scrive, per letere di 16, il zonzer a dì 15 di l’oralor Gradenigo, honorato molto da le fameje di Cardenali che li andono contra, etiam POrator nostro, con el qual esso sìer Iliro-nimo andoe fino passalo Ponte Molle, el el dì se-quenle doveva basar il piede al Papa. Soa Santità tornò a dì 15 lì in Roma, sta bene. Ozi è slato concistorio per quel fra’ Martin Luther, è in Germania, qual predica conira il Papa, et mele questa Chiesia in confusion. E pur che ’I l’ureo non la sbrati. Si aspela il passar de 1’Imperador et lo abochamenlo del Re; poi, si dice, si farà facende. Il Papa manda suo nepote, il prior di Roma Salviati a Rodi con do gaiioni; si dice forse manderà do galie et partirà per 6 Zugno. È stà falo comandamento a lutti li cavalieri de la Religión di Rodi che vadino a Rodi, e non andando, siano privi di beneficii et intrade hanno. Scrive come a dì 17, la malina, l’orator Gradenigo con il Minio andono dal Papa; etiam lui sierHironi-mo li acompagnoe. È zonto etiam lì a Roma l’orator dì Franza, monsignor dì Pin, stava a Venecia. Etiam è zonto il duca di Albania vien di Franza. Questo è stato governador in Scozia; fu cugnato dii d.......Il Gradenigo orator è venuto mollo pomposo di drapi et ben in ordine. 305 ltem scrive sier Marco Minio orator in la materia di le zoje dii Gixì, come la cosa è stà conzà mediante el reverendissimo Cornelio in aver le zoje darli li ducati 20 india et con lui Orator le porterà, con questo per uno anno essi Gixì possano vender lì alumi hanno in questa terra al precio solito etc. Di Napoli, fo letere di Rironimo Dedo secretano, di 12. Come l’armata dì la Cesarea Ma-jeslà andava a Zerbi, era redula a Cao Passera; et altri avisi di quelle occorentìe. In questa malina, quelle donne manloane venute a la Sensa, Ira le qual è la favorita dii Marchese nominala madama . .. , moglie di.....insieme col signor Hercules fradelo dii Marchexe e altri de la caxa di Gonzaga et mantoaui, fono a messa in ciliegia di San Marco fata dir a l’aitar’grando. Poi per / Diarii di M. Sanuto. — Tura. XXT1IÌ. sìer Alvìxe Pìxanì procuralo!1, di ordene di la Signoria, li fo monslrato le zoie. E da saper, cri li Compagni dii Marchese recluti insieme, lermìnono, per aver acetà esso signor in la so‘a compagnia chiamata Immortali, farli una (riunì-phanle festa essendo venuto in questa terra, e tcr-minono farla in publico sopra campo, over in Terra nuova e domandar il Bucintoro a la Signoria, e lì farli la cena e baiar, andando per Canal grando con le done, compagni e loro manloani suso, ltem, far una regata di done et di homeni et mcter li patii. Et cussi trovono in contanti da ducali 400 per far lai efTecti. Elexeno locolenente di la compagnia sier Andrea Dandolo qu. sìer Alvise, per esser il Marchese signor, et 4 quali havesseno libertà di spender per far tal fesla come a loro parevano, zoè sier Faustin Corner qu. sier Ilironimo da la Piscopia, sier Marco Contarmi qu. sier Zacaria el cavalier, sier Zuan Pi-xani di sier Alvise, et non volseno acelar alcun Compagno. Et cussi questa malina, in Rialto, per Matio comandador fo fato la crida di tal regate da esser fate queste feste dì Pasqua di Mazo eie. Da poi disnar, fo Colegìo dì Savi ad consu-lendum. Da Chiosa, di sier Hironimo Barbarigo podestà, di osi. Come, essendo capitato de lì certo frate qual va a Loreto, li ha monslralo uno aviso auto di Ilongaria di le cose turchesche; tal qual l’è lo manda a la Signoria nostra. Reverende Domine. Porlabit gravamen is Sto- 305* phanus et orfanus domiationis Veslrse. Nova nunc aliata sunt de Turco, quod inler sultanos insurrexe-rat quidam quinovam sectam pradicabat, qui cu-mulaverat sibi magnam mulliludinem. Quo audito, Turcus, eum ad se vocare fecit, quserens causam cur novam sectam publicassel. llle audaciter sibi respon-debat illam esse verissimam, et illa mediante so-lum saivari posse hominem. Turchus iratus : « Vì-debo, inquit, sì libi tua nova seda juvabit », et misit illuni Iruncari caput. Post cujtis morteni, slalim insurrexìl alter, el melu Ca:saris ivit ad par-tes Egypti; ibi centum millibus homìnum suse cau-tioni et religioni sibi ascribit. Eo audito, prsefectus turchorum, qui crai in parlibus illis, quanlum gen- ' tìum potuit congregavit obviam buie seda; cuni illis pugnaturus; sed erat viribus impar, proflgalus est. Igitur prsefectus ille et nunc imitatores sedse illius augumenlanlur viribus militibus et diviliis, itaque ipsi Imperatori difficile sit cum eis certare. Sophì, re intellecla, superbii et gaudet de tanta dade . 34