21 J10X1X, OTTOBRE. 22 a monsignor San Marcelo ; et allre particularità, ut in littcris. Di Anglia, di sier Antonio Surian dotor et cavalier orator nostro, di 25 Septembrio. Co-loquii auli eoi reverendissimo cardenal Eboracense, che il Re desidera lenir in parte il re di Pranza e la Cesarea Maestà. Per quando il re di Pranza movesse guerra a Spagna, non potria far di inanello di ajular Spagna; ma crede non seguirà guerra, perchè la Cesarea Maestà ha speso assai el non ha danari eie. Item, scrive dii zonzer uno amliasador di la Cesarea Maestà, qual è un frate di San Domenico, stato allre volle orator di quella Maestà. Etiam uno secretano di esso Re, i quali è venuti, come ha inteso, per dimandar danari ad imprestilo al Re per la sua tornata in Germania. Conclude, el Cardenal dice il Re è mollo amico nostro eie. Fu messo, per i Savii tulli d’acordo, una letera al Signor turcho in risposta di soe zercha li 1 (J milia ducali venitiani domandava dii tributo di do anni di Cypro, come, havendo inteso, per via di Cypro, in Alqpo è stà satisfali ; el volendo il noulio di Soa 11 Maestà ritornar, li avisemo che dito tributo è stà pagalo per via di Cypro ; ma quando che si po-temo persuader dilli ducali non fussemo slà pagati, Soa Excelenlia sia certa nui averli preparali, et li mandaremo lino a Constantinopoli ; ma non acha-dcrà mandarli eie., con altre parole di questa sub-slanlia, el in consonanza scrilo al Baylo parli a li bassa di questo etc. Fu posto, per sier Antonio Grimani procurator, sier Piero Capello savii dii Consejo, sier Zuan Tri-vixan savio a Terra ferma, una parie zercha il Monte Nuovo, la copia sarà scripla qui solo, e si comenzi a pagar a di 1 Novembrio proximo: et altri Savii nulla messeno. Et sier Domenego Trivixan el cavalier, procurator, provedador sora il Monle Nuovo andò in renga contradicendo lai opinion: è Iropo repentina e si faria danno al compir dii vender le po-session dii Polesene ; con allre parole. Et li rispose sier Piero Capelo savio dii Consejo, el lutti i Savii introno in opinion comenzar a dì primo Zener: et cussi fu presa la parte. Po lelo una letera di sier Piero Marzelo conte e sier Zuan Nadal Salamon capitanio a Zara, di ultimo Avosto, in questa materia, zercha la parte fu posta, videlicet Fu posto, per i Consieri, Cai di XL e tulli i Savii, alenlo le dite letere, el come volendo Damian, fo zenero di Coxule, el il conte Bargas suo nepote dar a la Signoria nostra uno suo caslelo lontano mia 6 di Laurana, con questo se li dagi condula e ducali 500 e do caxe a Zara, per tanto sia serilo a li retori predili debano dirli, volendo acelar questo partido, semo contenti, videlicet darli soldo per 20 cavali ducati 400 di contadi et do caxe, con questo loro medemi debano minar dilto castelo. Et sier Alvise Mocenigo el cavalier andò in renga, dicendo non ò da impazarsi in tal cosse per non irilar il Signor lurco; con altre parole, ut patet. Poi sier Valerio Marzelo, è dì Pregadi, qual è stato conte a Zara, andò in renga, dicendo voler dir la conditimi di dito loco, e narò certa sua cossa, come le’ a Laurana e 11 al dito caslelo etc., e disse non era montato per coadiuvar domino Alvise Mocenigo, ni altro disse. Et venuto zoso, niun di Savii volseno andar a risponder 11 * a tutti do che haveano parlato, ma mandono la parte: 142 de si, 28 di no, 8 sincere; et fu presa. Di Verona fo leto una letera di sier Andrea Magno podestà, e sier Piero Martello capitanio. Come haveano auto lelere di Jacomo Barbaro capitanio dii Lago. Par il cardenal Farnese era stato a Peschiera, et doveva andar a Garda dove babita esso Capitanio, qual lo lionorerà etc. Questo vidi non si sa di dove, el si lieti vadi a piazeri per il lago di Garda, et è per andar non si sa. Per esser di natione romana, Cardinal primo diacono, ha in-Irada ducali .... Fu posto, per i Savii, excepto sier Francesco da cha’ da Pexaro savio a Terra ferma, una parie, che havendosi doluto li oratori di le comunità di Verona el Brexa di l’ordene posto di pagar li ciladini uno raines per cavalo, per esserli grandissimo dano lai laxa, però dila dcliberation sia revochada e pagine come prima. El sier Andrea Griti procurator andò in renga, qual fo quello riformò, essendo in Colegio, tal parte, qual dii 1517 fu posla et revochata, el parloe dicendo la sla ben. Li rispose sier Alvise dì Prioli savio dii Consejo. Poi parlò sier Polo Capelo el cavalier, qual voi la stia, per averla posta etiam lui essendo in Colegio. Li rispose sier Marco Foscari savio a Terra ferina. Poi parlò sier Antonio Condolmer, fo savio a Terra ferma. Et volendo risponderli sier Luca Trun Cao di X, l’hora era tarda, el fo rimessa la materia a uno altro Consejo; et licentìalo il Pregadi, era bore 3 di note. A dì 15. La malina, non fu alcuna lelera da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta, la qual vene zoso a bore 22. Reslò Consejo di X semplice, et preseno che il processo fato conira quelli