497 MMX, gantim et barelle al numero____Ifanno fatili 5000 spagnoli più presto, meno siciliani ; da 2000 cavali 1000 e tanfi homeni d’arme; 70 carote con artelarie menude. Portano ogni prescidio per far un castelo a la Rocbela. Hanno dato fama quella ixola esser divisa e in gran discordia, che ha fato andar tutti volentieri. Invero, se inlende el Cieco vechio governar et esser in lo castelo eoti 400 homeni ; el nepote, era per l’isola, è desobedienle. Hanno 22 fusle, 4 galie et una galeazza con bon numero di turchi ; et lo illustrissimo Zeneral, si aferma, rizercha più presto averla d’acordo che per forza. Et che la Maieslà Cesarea li commise non si perdi un homo, per voler la zente in Italia se porli drieto el Ciecho di Tripoli per veder di tratar acordo. Questo illustrissimo Viceré à perlungata la parlila sua per Mesina per veder el sucesso de la dita armala, che di brieve si sentirà et avìserà. In porto di Messina sono zonte barze vien da Syo, partì a dì 25 Marzo. Non è vero fusse uscita alcuna armala di Strelo, benché el Tur-elio preparava; cussi da Rodi alermano. Et de qui hanno mandalo per far salme 10 milìa formenli, tari 14, 10; a le parte di mezo giorno la saxon voria aqua. El dì le salme 10 tnilia prese el Capilanio di * Tarmala, poi ha li fanti in nave ne ha licentiate salme 6000. Sopra Sardegna et Corsica son sia lassale fuste 10 el galie 3. Se dice hanno preso una barza veniva de Ingallera, di valuta di ducati 50 milia andava a . . ., Idio reslori ì perdenti. Se dice di l’ar-iriada erise dii Strelo Cortogoli venir capilanio; la qual nova questa malina in questa terra è sia causa di qualche lìmor; nostro Signor Dio provedi al bisogno. A dì 24, tenute, per letere di Messina, di 19, in uno mercadante biscaino degno dì fede, è nova 6 nostre galie haver preso 4 fusle di turchi ; nè altra particularilà si ha : Idio el permeli. Da poi disnar, fo Pregadi a requisition di Savii ai ordeni per le galie di Barbaria. Vene el Principe, et si fa Pregadi da basso, licei sia gran caldo. Et Soa Serenità porta vesta de veludo cremexin fodrà di levi zervieri per aver perso il caldo naturai. Fo leto letere di Palermo numero 2 el Di Malvasia, di sier Zuan Batista Contarmi podestà, di 8 Marzo, con alcuni avisi dì cose lurchesche ; et per esser vechia non fo leta. Fu posto, per 3 Consieri, 2 Cai di XL e tulli i Savii, una parie di conzar il rezimenlo di Pago; dove havia ducati 9 al mexe, liabi ducati 15 e sia eleto per 4 man di eletion, et sia posta a Gran Consejo; fu presa. Ave 170 de si, 9 di no. Di Liesna, di sier Zacaria Valaresso conte I Diarii di M. Sanuto. — Tum. XXV11I. maggio. 498 o e provedador fo leto le letere. Zerclia danni à falò le fuste di turchi, come ho notà di sopra. Di Sibinico, di sier Alvise l’izamano conte e capitanio, di 24 et primo Aprii, con reporli di uno, che a Beslinich si leva adunatimi di zelile, si divulgava per andar a Scardona ; et questo perché par sia slà morto uno ambasador dii Turco andava in Ilongaria a quelli confini per alcuni dii conle Zuane di Corbavia. Scrive altre particularilà zerca ducali eie. Le qual lelere vene essendo Pregadi suso ; et par quella comunità halli mandalo a la Signoria oralori per domandar presidii; dubita di turchi. Noto. El Principe vien in Pregadi, e si fa da basso, che sempre da poi Pasqua si soleva farlo in Gran Consejo; et per esser vecchio di anni 84, veste veludo cremesin fodrà di lovi zervieri. come ho scrito di sopra. Fu poslo, per i Savi dii Consejo e di Terra ferma, che quelli sono debitori di le possession dii Polese-ne dì Ruigo dii 1519, eh’è per ducali 9000, quali non voleno pagar per esser slà vendute le possession uno anno avanti el compir di le sue afitazon, però sia preso che, in termene di zorni 10, debano averpngalo la prima rala di carlevar proximo, alitcr pagi con 10 per 100 di pena, qual sia incorpora col cavedal, et etiam poi la seconda rata a dì 29 Zugno, sotto pena, ut supra; et che li Provedadori sora la Camera d’imprestedi lì aldi chiamati lì Provedadori sora il Monte nuovo e i avochali, e visis videndis procedano, e chi si voi doler vengi a questo Consejo. Sier Piero da Pexaro savio a Terra ferma, voi la parte, con questo l’appelation vadi a le do Qua-rantie, e sia anliana a tulle le cause. Andò in renga sier Marco Antonio Loredan, fo 284 capitanio a Padoa, qual è di la Zonta, dolendosi dì tal parie, et maxime dii poco termene li dava. Andò le parte: 3 non sincere, 23 di no, SO dìi Pexaro, 95 di Savii, e questa fu presa. Sier Andrea Grilli non se impazò. Fu posto, per sier Andrea Baxadona el consier et sier Antonio Trun procurate^ savio dii Consejo, una parte, videlicet, essendo per il Consejo di X a dì 14 Marzo commessa al Colegio la causa di con-dntorì di le possession di Ruigo zcrcha il pagar el dazio dì la iulrada di le biave hanno condulo in questa terra, però sia preso, che a dì 18 dii presente si debi venir a queslo Consejo essi condulori con li Provedadori a le Biave e li avochali, dove si habi a tratar lai cosa, et quelli dii Colegio nostro debano venir con le sue opinion, in pena di ducali 100 per uno, ut in parte. 32