35 MDXlX, OTTOBRE. 36 dito.... a piacer solo un pavion. Andò a basarli la man, prima fatoli el presente e presentatoli laletera di credenza, si alegrò de le gran viterie aule, ìicct lai officio la Signoria nostra l’habi fato per soi oratori e altri, e alegrarsi di la sua sanità. El Signor, conira el consueto, li disse alcune parole sicome li disse altri (urziman, videlicet che la Signoria fesse juslitia, volendo conservar la paxe ha con lui. Scrive poi di le audienlie auto da li bassa et presenti dati, et cussi ad altri, ut in litteris; e in el presente erano pani molto tristi, parevano samiti, che si vergognava a darli. Scrive li gran rechiami fati a la Porta, sì per la fusla prese la sua galia, quelle vedoe sono de lì, e parenti di feridi vivi, item, dii Spandolin e altri, e bisogneria con danari conzar la cossa, ut in litteris. Scrive, per relation di sier Hironitno Loredan qu. sier Lorenzo, come in Bursa erano zontc some zereba 300 di specie venule di Soria. Item scrive, el Signor havia mandato comandamento a Constantinopoli l’armata fusse prepa-rada, zoè galie 60, per andar conira Rodi, qual in 4 /.orni doveano esser preparade, poi è sta suspese ; el ha inteso da uno, che per causa di Rodi el Signor turco torà impresa contra christiani. Scrive dii Sopii!, come.......... I>i Roma, di 14. Goloquii col Papa, qual era tornalo a la Magnana, zercha quella liga, qual à bon animo di farla con el Christianissimo re e la Signoria nostra, tutavia voi alcune cosse di Pranza, e con questo va temporizando con li oratori yspani. Scrive, di l’armata di Franza quelli fanti vendono le arme per Roma, e il Papa ha dà ducati 50 per uno a quelli capitani; la qual armala par tornerà in Provenza a disarmarsi. Scrive poi zercha Aguslin Gisi, qual havia fato le censure contra li piezi etc., che per consejo di uno avocliato fo noia l’apelation; e coloquii aulì col Papa di tal materia, qual voria si tacesse uno inslru-20 mento di aver auto li danari esso Gixi, e dato le zoje al reverendissimo cardenal Corner comesso nostro, poi si vedesse de jurc quello voi la raxon di l’in-slrumento eie. Item, manda ìetere dii Secretano di Napoli, di 2. Di Spagna, dii Corner orator nostro, dì Bara clona, più 1etere di 21, 24, 29 et primo. Prima, come sta meglio esso Oralordi la egritudine l’havea, ma dubita sarà longa. 11 Re è parlilo et andato mia 8 lontano. Si tien non tornerà più, et questo perchè quelli di Barzelona, per compir le corte, volcano dal Re certe cosse, maxime il capitolo di le inquisitici),-è il Re non voria; et cussi si slava su queste pratiche. Soa Maestà poi partirla per Callie-logna el anderìa a .... per compir le a11 re corte. Scrive, l’orator di Franza haver recliiesto a quel Re li 100 milia scudi è ubligato dar quella Maestà per li capitoli Ira loro per il regno di Napoli. Dice che li hanno dito li darà a Lion questo Ogni Santi scudi 60 milia, e per Nadal el resto. Al che l’orator francese instava averli lutti; e monsignor di Chievers li disse : « È questo quello aspetemo dal Christianissimo re? è contrario a quello nè ha facto dir, oferendosi far eie., el non voi di sto poco tempo acomodar el Rei). Item, come a Barzelona ha principià il morbo, et per questo il Re partì. Item, ¡1 Gran canzelier averli dillo, il Re haver expedito la commission a Yspurch per quelli dieno venir a Verona al primo di Novembrio. Item scrive, come si pratica di lassar al governo di Barzelona e di quel regno l’arzie-piscopo di Saragosa fo fìol naturai dii re don Forando, el qual voi ducati 10 milia a l’anno e il governo di Ire regni, come havia in tempo di l’altro Re. Item, al governo di la Chastiglia si dice manderà et farà venir sua ameda madama Margarita, che al presente governa la Fiandra. Item, scrive instando licentia dì repalriar eie. Di Franza, da Bles, dii Justinian orator nostro, di 9. Come il Re era a solazo di caze, et aspelava risposta di Roma di capitoli mandali, et sotoscrita per Soa Majestà, e tien il Papa li aceterà. Item, manda letere di Spagna et d’ingaltera di Oratori noslri. Di Anglia, dii Surian orator nostro, date a Londra a dì 15 Setembrio. Prima, come ha inteso certo la Cesarea Majestà nel suo ritorno la farà in Fiandra, la sarà a parlamento con quel Re zercha venir a luor la corona, et volendo passar per il Sialo di Milan, questo re d’ingallera vorà Soa Maestà dagi segurlà di non farli danno eie. Scrive, di novo par, in Dacia quel Re, qual ave per moglie una fiola fo dii re di Spagna, essendo sussitadi alcuni subditi conira di lui, à mandato a domandar ajuto di danari al nepote re di Romani electo, qual, non polendo servirlo, par el Christianissimo re 1’ habi servilo; la qual cossa in Anglia à’ulo a mal, parendo che Franza voy aver etiam con lui il re di Dazia cussi come à la Scozia. Scrive altre particularità, ut in litteris. Di Milan, dii secretano Caroldo. Alcune nove di sguizari, et dii cardenal Sedunense; et come lo episcopo di Pisloja orator dii Papa a sguizari partiva per . . . dove veriano alcuni capi, el queslo per non voler andar di longo per il gran morbo vi è. Item, Lutrech à’ulo licentia di andar in Franza, e