553 J1DXX, MAGGIO. 554 Gallipoli l'armada dii Signor turco era in ordine, che era galeaze 100, solil 120, el resto fusle el pa-landarie (ino a la stimma di vele 350, et a li 10 di! presente dovea ussir di Streto, diceva voleva andar a Rodi over a Cypii, et che par il bassa dovea montar su ditta armada. El Signor andava a la volta di l'Anatolia, e tutta la sua zente passa a quella volla. Haver messo su ditta armada gran quantità di lane et cotoni. Dize che quelli da Syo erano in gran fuga et spavento per dita armada; et ve ne ho voluto dar aviso aziò laziale quel judicio vi para. De qui non si mancha a far quelle provision necessarie, el ha-vemo spazà a la volla di Cypro per dar aviso tal nova; etel magnifico Provedador di l’armada con el Capitanio di le bastarde si a trova de qui in (ulto con galie 9 computa le 4 de Gandia, el è venuto a pal-mar, et subito si partirà per l’Arzipielago per intender qualcossa di dilla armata ; et quello sarà per mie ve darò aviso. Le galie di Retiino el la mia a mezo questo mexe le saranno a la vela. Questo re-zimento à deliberà spazar tal nova a la Signoria, aregna che tegno siali avisà per via dii Baylo el tutto. Et per Dio, da poi che ’1 si atrova de lì, mai el non ne ha dà aviso alcuno. El Bembo et el Zusli-nian feva el dover, lui ha fato il contrario, e pur el doveria intendersi con nui per assa’ rispeli ; la causa non la intendo, perchè el non faza. La dita barza, che capitò a Syo, dize aver discargà 2000 peze di carisee et 300 casse di zuchari. Tenuta fino adì 3 dii presente. Ho vislo uno capitolo di una letera venuta da Syo, di 26 A-pril, con quella medeina barza ha porlà le altre nove, che scrive uno missier Leon Stella a uno fra’ Matio da Salerno de qui. Da novo havemo. Eri sera da Pera, di 11 di questo, siamo avisali che l’armala sempre se fazeva, tamen alguni stimano non usirà più di 50 in 60 vele a mezo lo mexe de Mazo. Havemo che lo Signor turco era in Constantinopoli, havea falò impi-car lo Caxandar bassi et lo Capizi bassi et doi garzoni dii seraio suo el uno zudeo, et lo capitanio Za-faraga Monucho era preso et messo in presone; stimano anderà con li altri ; la causa non se sa. E ve ne ho voluto dar aviso del tulio : el Signor Dio ne guardi da le mani di questo cane! Questa terra se atrova in grandissimo spavento per esser derelicti de ogni bisogno et aiuto. Rasona questa magnifica università di far do ambassadori per ve-gnir a li piedi di la Signoria; quello i vorano de li intenderete elpreecipue i vegneranno per la ferii-ficazion di questa (erra. In questa ora se ha ’buto le,ter e da Napoli di 318* Romania, di 25 del passa, ne avisa di le zente terrestre che vanno a la Porla in gran furia ; ma di armata dize non se parla. El lutto ve ne ho voluto dar aviso, aziò sapiate quello abiamo. Exemplum. 31 !) Copia di nove havute dal redimento di Candia per letere di 3 Mazo 1520, ricevute a dì 27 dicto. Fo expedito dilli sumarii in questa sera a Milan, 320 Pranza, Spagna et Anglia; ma non vdsenojwp rame mandarli a Roma. In questa malina, in Quaranti» criminal fu posto, per sier Piero Dandolo, sier Zuan Francesco da Mo-lin e sier Zuan Dolfin Cai di XL a la bancha di sora tre parte, le qual se hanno a meter a Gran Consejo. A dì 28, Luni di Pasqua di Mazo. Non fo il Doxe in Colegio. Vene sier Bernardo Marzello venuto podestà di Bergamo, ili loco dii qual andò sier Zuan Vituri, el referì pocbo, perchè il Colegio era occupato per le presente occorenlie di parlar a far provision. Vene il Legato dii Papa per le cosse di San Vi-centi, perchè lì Dandoli et Morexini, pretendeuo aver quel castello poi la morte di madama Caterina relieta di sier Andrea Foscolo, et el vescovo dì Pa-renzo ha citato questi in Rota e impetrato uno brie-ve dii Papa, che ’I legni le intrade suspese presso di lui, et questi non voleno eie. El Governador zeneral nostro, signor Thodoro Triulzi, vien di Verona, gionse eri sera venuto per (1) La carta 819’ è bianca. Come aveauo letere da Syo, di 25, 26 Aprii che acusavano letere di 11 Aprii, da Constantinopoli, et di 16 da Gallipoli, come l’armada tutta era in ordine de galie grosse numero 100, sotil 120 e altre fuste et palandarie lino al numero di 350; e ¡1 capitanio dì Tarmala saria Perì bassà homo di grande auctorilà, qual dovea usir a di 10 de Mazo, et altri dicono al far di la luna, che sarà a dì 16; nè si sapea per dove, ma la voce era per Rodi. Che lo exercìto terrestre passava sopra l’Anato-lia, el al Fisco, loco per mezo Rodi in terra ferma distatile da Rodi mìa 18, erano zonle zeute turelie-sche qual facevano legnami assai, nè permelevano che alcuno se acostasse a le marine.