37 SIDX1X, OTTOBRE. 38 20' cussi si ila ili Pranza. Itemi, di la relentiou di quelli zentilhomeni, zoè un ili Visconti, uno di la Failà e alcuni altri per il caso di Cremona etc., da i qual si lien si caverà da ducali. .. milia per liberarsi di la vita, per esser manifesto hanno jurato sacramento falso. Fo leto una l etera di sier Segondo da dia’ da Pexaro podestà e capitan io di Mestre, di 25 Septembrio. Di certo caso seguito, videlicet Dome-nego e Ilironimo di Volpali di la villa di Fortino c altri, quali feriteno il cavalier andò a luor pegni. Et fu poslo, per li Consieri, darli autorità di proclamarli, et non comparendo, bandirli di terre et lochi con taja, ut in parte, lire 500 el 300. Ave 111, 0, 1. Fono chiamati alcuni zentilhomeni deputati ad andar doman a condor el reverendissimo cardenal Fliseo a Gran Consejo, etiam farli compagnia poi a veder l’Arsenal etc., per numero 16. Fo leto, per Alvise Sabadiu secretarlo, le letere di Roma in maleria di Agustin Gixi per lacitar in Rota sul fato di piezi. Itera, una letera dii reverendissimo cardenal Cornelio a la Signoria di questa materia; il qual ha le zoje in le man, e lui ha tralà tal cossa. Fu posto, per i Savii dii Consejo, exceplo sier Antonio Grimani savio a Terra ferma, exceplo sier Toma Mocenigo, una letera a l’Orator noslro in corte zercha questo Agustin Gixi, videlicet laudar il consejo dii Papa, e far il reverendissimo cardenal Corner, al qual si scrivi etiam per nome di la Signoria, possi far l’instrumento-di haver auto le zoje e datoli li 20 milia ducati, et poi si vederà de jure, e tuor avochati e far l’apelation in forma debita, ut in Ut-teris. Et sier Antonio Grimani procuralor savio dii Consejo, e sier Tomà Mocenigo savio a Terra ferma messeno che si fese una crida, tulli potesse venir con alcuni qui, e voleno le lelere. Andò in renga sier Tomà Mocenigo predito e parlò per la sua opinion. Li rispose sier Francesco Bragadin savio dii Consejo. Poi parlò sier Antonio Grimani procuralor, dicendo gran mal di dito Gixi, e si tirò dii Mocenigo, et voleva che le zoje l'osseno mandate in questa terra; qual è in man dii cardenal Corner. Poi parlò sier Ilironimo Barbaro dolor et cavalier, è di Pregadi, laudando la parte di Savii, dicendo stante appellatione, niliildebetinnovari. Poi parlò sier Luca Trun el Cao dii Consejo di X, cargando molto il Colegio che dà favor a questo Agustin Gixi, e laudando l’opinion dii Mocenigo. Poi parlò sier Antonio Condulmer fo savio a Terra fer- ma, laudando la parte dii Colegio. Andò le parte: 3 non sincere, 12 dii Grimani, 21 dii Mocenigo, il resto di Savii; et questa fu presa. A dì 23, Domenega. La matina, non fo alcuna 21 cossa di novo. Da poi disnar, fo Gran Consejo, et conzato raso cremcxin, remossa la cariega dii Dóxe dove senle-ria esso reverendissimo Cardenal e il vicedoxe sier Francesco Foscari, vestiti li Consieri di seda. Vene poi esso reverendissimo Cardenal con il Legalo dii Papa episcopo di Puola, et questi do sentono in tribunal; il Cardenal e vicedoxe sul raso, che si so-megliano mollo e sono di una elade quasi. Poi fo prepara dove senta li Avogadori e Cai di X fino al tribunal di spaliere, dove sentono tutti li episcopi, zoè 5, è con soa signoria, e do nostri lo acompa-gnano, Baffo e Torzelo. 11 qual Torzelo è stato suo familiar e stava con lui a Roma. Fu fato podestà a Vicenza, e dii Consejo di X, e tulle do voxe niun passoe. Qual balotate, per non tediar soa signoria, si levò e la Signoria lo acompagnò fino a la porla granda, poi ritornò a sentar, et lui Cardenal con tutti li altri andono a veder le sale dii Consejo di X, di Gran Consejo. Poi andò via, el andò assa’ zentilhomeni zoso ; sicliè si rimase con pochi, zoè zercha 1100 a compir di balotar il resto di le voxe, che prima a la prova di Vicenza e dii Consejo di X era-mo da 1400. Tulle le altre voxe passoe. Fo letere dii Provedador di l’armada sier Domcnego Capclo, date in galia a dì 19 Sep-tembrio a . . , ut in eis. Nulla da conio. Scrive di quelle 6 fuste turchescbe, e domanda, trovandole, se le dia intromeler. Et se intese da basso, come per via di uno gripo vicn di Candia, si ha come sora Stri vali era sta preso da dille fuste una nostra nave di porlada di bote 400 patron Parapugno, qual di Puja andava in Alexandria con ogii, mandole eie., di raxon di nostri zentilhomeni merchadanti; ma non fo vera. A dì 24. La malina, licei piovesse, el reverendissimo cardenal Fliseo andò ferialmente con li soi episcopi in eampaniel di San Marco a veder la terra. E venuto zoso andò per Marzaria, la qual di ordine di la Signoria fu fata conzar, poi a Rialto. Visto dove fo el focho e la fabricha nova, montò in barca picola a Rialto e andò a disnar; e poi disnar fo a veder altre cosse per la terra. Da poi disnar, fo Pregadi, ordinato per la terra, tamen fu per li creditori di l’oficio dii Sai di sconti 1507 et 1508, di Paxe di Rufin e compagni dazieri dii Sai di Verona e Val de Lagri.