113 MDXIX, DICEMBRE. M4 aziò il Christianissimo re non liabi a mal ; et di le robe li feno il salvoconduto. 60 È da saper, eri a vesporo comenzò il perdon di colpa e di pena obtenulo da questo Papa in la Scuola di la Misericordia. Dura per tutto ozi a sol a monte, et fo publicato con licenlia dii Gonsejo di X, justa la parte presa. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum. Da Milan, fo 1etere dii secretano Caroldo, di 5. Dii zonzer li el signor Marco Antonio Colona, vien di Pranza, qual è sta mollo onorato da monsignor di Lulrecb. Scrive coloquii à auli esso Secretano nostro con dito Colona, ut in litteris, qual dimostra esser bon servitor di questo Stado. Itemi, dito Lulrecb al lutto voi andar in Pranza, fate le feste, per mandarsi in la fia di monsignor di Orvai ; et altre particularità scrive. Di Verona, di sier Francesco da ca’ da Pe-xaro orator nostro, di 7. Come sono stali con li agenti cesarei, et etiam vi era l’orator dii re Cliri-stianissimo, et prima ditoli come di 20 milia ducali la Signoria era contenta di darli e dariauo le letere di cambio da esser pagati in Augusta in man di l’o-ralor dii Christianissimo re, e si alendesse a il resto. Loro risposeno aver in mandatis prima aver li danari che tratasseno alcuna cossa, el che Venere si partiriano non li volendo dar li danari. Et visto esso Orator questo, terminò con l’orator dii re Ghri-slianissimo di prometer di dar le letere a loro ; el cussi restono conienti di aspetariin Luni. Item, vo-leno di questi loro ducati 20 milia li a Verona per spexe eie. A dì 9. La matina, fo lele le dite lelere in Colegio e introno li Cai di X, et steleno assa’ a consultar. Gionse e iulrò do galie sotil, vien a disarmar, zoè sier Alvise Loredan qu. sier Luca et sier Alvixe Bembo di sier Zacaria, fo di sier Nadal Marzello. Porla nova lassono le galie di Baruto di ritorno è zorni 13 al Zanle, le qual non ha suo cargo, imo pochissime specie, videlicet colli 280, specie 150, sede, cenere etc. ; et la sorte di le specie si ave etiam per letere di Damasco di. .. Octubrio. La causa di non haver cargado specie, è slà perchè mori si aveano infrisato noxe solum colli.. . ., adeo di grani 4 la lira che valevano in questi zorni saltono a ducati 1 la lira. Dite galie di Baruto ha conduto turchi .... fino al Zante levati a Barulo ; quali li danno ducati 5 di nolo per uno, e dii Zante passeraio su la Morea e anderano a caxa loro. 1 Diarii di M, Sanuto. — Tom. XXVIII. Da poi disnar, fo Colegio di Savii justa il consueto. Nolo. Fo con grande inslanlia ozi trovalo raynes per l’amontar di ducati 1000, et fato uno gropo fo expediti a Verona. A dì 10. La matina, vene in Colegio il Legato dii CO * Papa, qual fo con li Capi di X in materia dii Contili di Martinengo, per il qual solicita sia asolto, licet sia di Averoldi, che fo la sua parie contraria. Da poi disnar, fo Consojo di X con la Zonla, et preseno di far una preson nuova, videlicet luor la camera di pegni di Signori di note dentro, e di quella far una prexon, in la qual si metti liomeni da conto, et sia dato a li pegni di Signori di note uno altro loco over solo l’Armamento etc. Item, fono sopra altre parte, su le qual fo di-sputalion, ma non cosse da conto, e sopra alcuni presonieri è a Brexa, quali hanno mal operato do-mente Brexa era di la Signoria e il castello in man di francesi, zoè fato danni sul teritorio eie. Di Verona, fo letere di sier Francesco da cha’ da Pexaro orator nostro, di 8........ A dì 11, Domenega. Vene in Colegio sier Simon Capello, stalo reclor e provedador a Cataro, in loco dii qual andò sier Vicenzo Trun, e referi di quelle occorenlie, dicendo gran mal di catarini etc. Di Roma, fo letere di V Orator nostro, di 5; di Spagna, di 28 Novembrio ; di Barzelona, di Pranza, da Bles, di 30 Novembrio, et da Milan ... ; il sumario scriverò qui avanti. Gionse, verso nona, la terza galia vien a disarmar, fo de sier Alvise Loredan qu. sier Matbio, so-racomito sier Bernardo Dolfin di sier Lorenzo. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fato eletion di Podestà e Capitanio a Crema e dii Consejo di X, et niun passoe ; ma ben il resto di le voxe passoe. A dì 12. La matina, nulla fu da conto. Solum 61 letere di Verona, di sier Francesco da cha’ da Pexaro orator nostro. Zercha i danni etc., e aver dato li ducati 1000 in tanti raynes a li agenti cesarei, e dii resto overo manderano di qui a tuorli, ovvero si fazi le lelere di cambio. Da poi disnar, fo Colegio dii Principe e tulli per aldir quelli è stà senlentiati per li V Savii a dar al banco di Auguslini, videlicet sier Mafio Bernardo qu. sier Beneto, sier Marin Contarmi qu. sier Bortolo e altri per pagar quel di la dia’ di Esle dia aver, dicendo li capi di creditori iia tolto loro di più etc. Parlò sier Alvixe Malipiero el Governador, e sier Bortolo Coniarmi fo Consier, olim capi di creditori. Hor rechiedendo li senlentiati esser alditi in appel- 8 i