393 MDXX¡ MARZO. 394 con li oratori a San Rodio, perchè si muda il corpo da la capela picola dove l’era, et si mete in la ca-pela granda in una archa. È guardian grando, al presente, di dita Scuola di San Rodio, Francesco di Zuane di la Seda. Item, fo l'alo crida in Rialto che per domatimi futle le botege si serano in la terra; et cussi fu fatto ne li oiTìcii di Rialto e San Marco, ni banchi sentono. Fu posto, per sier Antonio Condulmer, sier Gasparo Malipiero et sier Marin Morexini provedadori sora le Acque, una parte, che dove si cava, quelli hanno benefìcio debbi conlribuir a la spexa, ut in parte. Sier Zuan Dolfìn, fo avogador, andò in renga per contradìr, et fo rimessa a uno altro Con-sejo. 225 Adì 31, Sabato. La matina, poi terza, fo varalo la nave nova fata far in questa terra per sier Hi-ronimo Corner di sier Zorzi cavalier procuralor, in mexi 6, di bote 700 e più, qual li do terzi è dii dito sier Hironimo, et uno terzo di Thomà Duodo patron, di la qual sarà .... ; costerà a la vela ducali . . . Siche fo varala. Et la Signoria con li piati, vicedoxe sier Francesco Foscari, con li oratori Papa, Ferara et Mantoa andono a San Rodio, dove prima dito una messa a l’allar grando in canto, fata la processione di le 4 Scuole et 9 congregation di Veniexia, di preti, poi la Scuola di San Rocco con umbrelle, solo le qual in una era il dedo di San Rodio in una cassa coperta di panno d’oro, et si vedeva il corpo, portato le umbrelle per zentilhomeni sono in la Scuola et la Signoria ; poi driedo fermo la processimi per il campo e chiesia di Frari menori con innumerabel zente. Et il corpo, qual era in el primo loco di una capelela, fu Irato et risposto sopra l’aitar grando; starà cussi tulio ozi, et questa sera sarà riposto in l’arca marmorea a l’jaltar grando et ivi giazerà. El ozi è in ditta chiexia perdon di colpa e di pena obtenulo'da questo Pontifice. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et steteno molto lardi. Et prima fo semplice per certo monetario trovato non voiando, qual portava danari falsi in su la persona a modo una curazina e sa-cheti in manege, et cerchado per ofìciali di l’ofieio di le Biave fu trovato. Et lui volendo donar una mo-neda di soldi 8, li dete una falsa; sichè a questo modo si scoperse. Et per sier Francesco Michiel qu. sier Nicolò, qual è nostro provisionato, e fa l’esercito di le arme, e andava a Padoa, fu scoperto et preso e dato in man di Cai di X. Qua! esaminalo, disse era messo di Hironimo di Taxi, à il dazio dii Sai a Bergamo, e le portava a Verona di suo ordine. E viste dite monete per zercha ducali. . ., fu preso di chiamar il predito Hironimo di Taxi etc. Item, feno............ Di Boma, vene letere, di 28, molto fresche, 225* qual lele in Consejo di X con la Zonta per esser drizata ai Cai, et sono di grandissima importantia, adeo il Consejo di X siete fino bore 3 suso etc. Noto. Ozi vidi su la porta di la chiexia di Frati menori, essendo stalo a la predici«, fato una scoimi -nicha ili sier Alvise Malipiero, sier Marco da Molili, Nicolò Tinto e sier Bortolo Coniarmi capi di creditori di banco di Augustini, per non aver dato ducati 4872 a domino Hercule di Este. È da saper, a dì 27 Marzo, fo publica in Rialto alcune condanason tate nel Consejo di X, el prima conira Lodovico e Marco da Thiene fradeli, (ioli fo di Lunardo el cavalier. Item, el Negro da Staro vicentini, absenti ma legítimamente citadi, incolpadi di omicidii violenter el superior lempo fati in vicentina, che li diti tre siano banditi di questa cita e tulle terre e lochi di la Signoria nostra eie.; et venendo in le forze li sia tajà la lesta, con laja lire 3000 vivi et morti lire 2000. Item, conira Francesco d’Altavilla visentin, che ’1 sia bandito di Vicenza e visentin per anni do, e contrafacendo, stia uno anno in la preson Forte et sia remandà al suo bando con taia, chi quello prendesse, di lire 1000 di pizoli. Item, Zuan Maria Cediinalo visentin, sia relega per anni 10 a Zara, et si apresentì ogni setimana ai rectorì, e si ’1 romperà il bando, li soi beili siano conflscadi, et essendo preso, stagi uno anno in la preson Forte, con taia lire 1000 e rimandà al bando, qual allora debí comenzar. Item, Berlolin Cechinato, suo fra-deio, sia relega per anni 10 a Relimo con lutle le condition di sopra annotate. Sumario di letere di Roma di sier Hironimo 226 Lippomano, particular, scrite a suo fiol Prior di la Trinità. Letera di 24 Marzo. Come il Peliza havia re-noneialo il suo benefìcio di lerier a Sazil a domino Zacaria di Garzoni, e la suplica era passala ; e li dà a l’incontro l’abazia di Veja, qual è juspatronatus dii Doxe nostro, e certi danari. Il Papa dice non posso obviar a chi voi renonciar il suo. Scrive aver otenuto uno jubileo a Bergamo per questa selimana Santa dal Papa, dove è episcopo suo fiol, et ha su-