13 JICCCCC1II, APRILE. 14 Da poi disnar, si predicò.! San Mareo per Irate Egidio romano predicava a San Stefano sentado,qual usa novo modo dr predicar, nè partisse la sua predica. A gran fama et concorso di zelile a le sue predicationi. A dì IO aprii. In Colf (fio, vene letere di Ilo-ma, di 7. Come il papa havea auto, zoè le sue zen-te, Zere castello di Orsini nel qual era il signor Ju- lio, qual si acordoe e a pati che tra loro tonno fati ge lo delle. Item, che il |iapa havea dato il vescoa-do di Cao d’Istria al Gol dii maistro di corieri, e cussi fu, e ave il possesso da la Signoria nostra. Item, die ’l papa si havea dolio assai col nostro orator de la parte messa nel Consejo di X di quelli comprano li hencficj, dicendo era eontra l’honor suo e di la Chiesia. Da poi disnar, fo Pregadi per lezer molte lettere erano di Spagna di sier Piero Pasqualigo dotor, orator nastro. Come era nato uno fìol a la principessa moglie di lo archidueha di Borgogna, et di ciò li reali à aliato gran piacer. Di Franta, di 2, date a Lion. Come, a dì 29, intrne ivi 1’ archidueha con grande honor, e il roy l’intrò prima, e che la paxe era jurala tra Pranza e Spagna, et per el primo marniera li capitoli e avise-rà del tutto. E si dice che Pranza lassa a’ spagnoli la Capitanata in reame. Da Milan, dii secretarlo nostro. Come sgui-znri hanno auto Lugano e altri luoghi, el che quel umilio di sguizari vene a parlar al gran maestro di Fraina per tr itar acordo, par non havesse mandato pieno di zio, ergo etc. Da Trani, datgorernador. Di la morte di monsignor di la Peliza francese, che fu ferii lo per avanti. Item, il gran capitanio ispano feva processo contra il Charazol per farlo morir, sichè spagnoli prosperavano, et molte terre si Invia relielato a’ francesi e ve-nutesotto l’obidientia li spagnoli, tra le qual Qunrale. Di Roma e altrove si ave certissimo che Pan-dolfo Petruzi, primario di Siena, qual, a requisìtione di Valentino in questi zorni passali si levò, liora par sia ritornato in Siena acceplalo da lutti. Dii capitanio dii golfo, sier Marco Antonio Contarini, di 1C. Come intendeva a la Valona si faceva annata, non però da conto, e a la Vajusa erano certi liamhuli venuti. In questo Pregadi fu posto |kt li savj scriver in Pranza et in Spagna, congratulandosi di la pace sc- 4 guita, e fu preso. A di IO aprii, fo el marti santo, da matina fu gran Consejo. Fu lelo la parte presa alias nel Consejo di X di le biasleme, di le procure, altri ordeni, e dii portili' di le armi, e di le serie, admoneiulo tutti sarano excquite. Item. Aehadete che fu fato eletione per el 4 mani, tra h* qual do camerlenghi di commi. El volendo balotarli, non fo trovalo la polizza di la quarta elcctiooe, porche Alvise Manenti, secretano dii Consejo di X, F havea posta in ma nega per iuadverlen-tia, et era andato zoso a San Francesco di la Vigna a eonfesarsi. El non trovando ditta polizza nè il Manenti, la Signoria terminò licentiar il Consejo, licet fusse assa’ avanti nona, e le voxe mandava a balo-tar andasse zoso. E par che poi el dillo Manenti si acorzesse volendo chavar il fazzoletto di la polizza che havea in manega, e andò quasi in angoga, e corse dal doxe, el qual non li volse parlar. Sichè fo gran eror, et tra li altri tolti, era camerlengo di conimi sier Antonio Sanudo fo proveditor a Charavazo, q. sier Luuardo, qual credo saria rimaso. In questa malina |>oi venuto zò gran Consejo, 1’ orator di Pranza fo in Colegio, o disse con gran alegreza aver lettere ili Milan che i soi erano stali a le man con sguizari, el amazali più di 3000. Et cussi la sera ditto orator te’ lumiere su la soa caxa dove el sla in cha’ Barbaro a Sun Slephauo, el brusù in canal una burdiiela piena di legne, sì per alegre/.a di tal vittoria conira sguizari, come per la pace fata con Spagna. El è da saper, da indi indriedo fonno insieme con l’orator yspano a la Cbaritac el abra-zosi, che prima non si haveano parlato. Di Harem. Vidi uua lettera, die per tutte quelle terre circonvicine del ducha Valentino, era sla falò gran feste perché il |Xipa havia auto il Iodio di Cere di Orsini, el era sta divulgalo la Signoria havia tolto il ducha in protettone. Item, le so zenit; atendeano aver Maiolo e San Leo che restavano dii sialo di Urbin a otenir, e si pratichava acordo per via di un capitanio di fiorentini, el in San Leo era per il ducha di Urbino Lactantio «la Bergamo. È da saper, por parte presa nel Consejo di X, lo tre Quarantie non sentano questa seplimana santa, che prima solevano senlar e lievar sol do. Tainen, |ier questa fiata, perchè pendeva una causa, sentono il luni santo e de cantero, etiam loro leverà quel di lieva le Corte. Ili questo zorno, si partì di qui una galia sotil, soracomilo sier Pexaro da cha’ da Pexaro : l’altra partirà presto. Uavcndo scripto di sopra che si moriva pur in questa terra di morbo principialo a San Aponal, ozi fo a Santa Maria Zubenigo e poi a San Martin : sichè si crede procederà.