587 MDXX, GIUGNO. 588 Item, fo scrito a li rectori di Brexa, mandi certe arme che bisogna per armar le galie, ut in litteris. A dì 7. La matina, el Doxe non fu ; pur in Co-legio fo /etere di Pranza, di sier Antonio Ju-stinian dotor, orator nostro, di 26 et 27 date a Lix, lige 10 lontan di Ars, dove dia andar Soa Majeslà ad alozar e aspelar il re d’Ingaltera passi. Scrive per le prime, udivano gran trar de artelarié in li canali d’Ingaltera; judicavano fusse la Cesarea Majestà che fosse zonla a l’ixola eie. Item, in letere di 27, come era venuto uno d’Ingaltera, avisa a dì 26 zonse la Cesarea Majestà con l’armata a la isola, videlicet a Cao Doble, et era smontato con bon numero di zenle e venuto per lerra a Conturbar'!, dove era il Re per passar; sichè si parleranno insieme. Scrive coloquii auti col Re, qual li disse è sta dito che PImperador non ha bon consegno, ma vede è tutto al contrario; e altre par-ticularìtà, come dirò di soto. Da Mitan, di Alvise di Marin secretarlo. Come, fornito lo abochamenlo con Anglia, monsignor di Lulrech tornerà al governo di Milan, et cussi verà altri capitani; et come monsignor di Te-Iegni li ha ditto, il Re avanti inverno voi al tulio ritrovarsi a Milan. In Colegio fo aldili do oratori veronesi, videlicet domino Piero Francesco Debradot e domino Alvise di Alberti dotor, venuti in contraditorio dii territorio per le taxe ; et fo rimesso ad aldirli dai Savii. In questa malina, in chiexia di San Stefano fu preparalo di far le exequie di uno francese Ber-ton, qual è sta morto di villani et fu sepulto il Mer-core da sera in una archa apresso uno aitar in una * capella; hor in chiexia fo conzà con tele negre et torzi sopra li candelieri in alto, et fato uno pulpito allo di la Scuola di San Marco, dove fu posto una cassa a modo uno deposito, coperta di veludo negro e d’oro, di sopra una f con arme di Berla-gna atorno assa’, et fo preparato uno aliar in la chie-sia, dove vi vene il Legato dii Papa, Porator di Pranza, Porator di Ferrara, et Porator di Mantoa, uno episcopo e do altri gran maestri pelegrini; poi questi mandati per la Signoria: sier Andrea Badoer el cavalier, sier Zorzi Pixani el cavalier, sier Gabriel Moro el cavalier, sier Sebastian Contarmi el cavalier, sier Marin Zorzi el dolor, sier Nicolò Mi-chiel el dotor, sier Sebastian Foscarini el dotor, sier Hironimo Taiapiera el dolor, sier Marco Antonio Venier el dotor, sier Thomà Michiel, sier Nicolò Salamon, sier Alvise Bernardo, sier Jacomo Soran-zo e alcuni altri di Pregadi. Item, molti pelegrini con sier Hironimo Corner, va Patron di nave di pelegrini, e la Scuola di San Marco ivi atorno con candeloti bianchi in man. Prima fo dito una messa solenne, poi 100 messe a diversi altari; poi fato le exequie, senza far altra oration tutti si parlino. In questa malina, fo publicato in Rialto una con-danason fata a dì 6 de l’instante nel Consejo di X contra alcuni monetarj, videlicet Andrea Naritii per monede, absente ma legitimamente citado, sia bandito di tulle terre da terra e dal Menzo e da Quar-ner in qua con taja lire 500 di pizoli ; et essendo preso, li sia lajà la man destra in inezo ledo Colonne di San Marco. Item, Michielin da Pordenon, che Sabado, di’è domali, li sia tajà una man in mezo le do Colone di San Marco e cavà uno ochio, e sia bandito di Venecia e dii destrelo, e di tutte terre e lochi maritimi in perpetuo con taja lire 500 di pizoli; et essendo preso, li sia tajà la testa et poi brasato, sichè ’I corpo si fazi cenere. Item, Francescha Vedoa, relila Tomaso Carioni dolor napolitan, era medico di peste a la Sanità, che Sabado, eli’è doman, li sia eavà uno ochio e poi bandita in omnibus, come è dito di sopra, e di piui che la compia mexi 6 in prexon. Nolo. Come in Quarantia criminal fo menalo quel orexe comprò li arzenti da li ladri saranno ozi justidati. Parlò sier Francesco Morexini avogador; rispose, per lui, sier Alvise Badoer avocato. Andò il procieder et preso. Da poi fu preso che ’I dito compia uno mexe in prexon et sia bandito di Venecia e dii destreto per mexi 6. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et lexeno le letere di Pranza zercha questo abocamen-to si farà tra quella Christianissima Majestà et il re di Anglia de. Item, fono sopra far proviston contra li villani di te Gambarare et Uriago per la morte di do francesi, che Pambasador rechiede sia fato demonstra-zion, e la villa dagi il cuoi’ de l’homo, overo siano malmenali etc. ; et preseno alcune cosse. Item, feno andar a le Gambarare da 150 cavali lizieri di la compagnia dii signor Janus e altri, e queslo per prender villani eie. Et poi licenliata la Zonta, expediteno alcuni mo- 339 netarii, videlicet Filippo Barbaza di Valvason tenia hostaria apresso Conejan, sia bandito per anni 10 di Venecia et al confin di ladri, taja, e rompendo et preso sia cavà uno ochio; et asolto uno milanese et una femina.