627 MDXX, GIUGNO. 628 lionata. F,1 soradilo vien di Constantinopoli, à dillo esser slato a Constantinopoli terremoto grandissimo et rumato gran parte di le mure di quella cita. 363 Exemplum. Sumario di una letera di sier Daniel Contavi-ni soracomito, data in Cataro a dì 22 Ma-zo 1520, drizata a sier Jacomo Corner di sier Zorzi el ccwalier procurator, ricevuta a dì. . . Zugno. Scrive, a Traù, Spalalo et Liesna non potè trovar homeni da interzarsi, solimi C ; sichè l’era disperdo e desiderava la morte. A di 13 dillo, vene lì a Cataro, dove por la Dio gralia se ha interzalo, dii che è tulto resusitado. A di 17, fo el zorno di la Sensa, a una hora de dì, fo lì a Cataro uno gran lerremoto, il qual ha fato uno gran dano di caxe, ma non è morto ninno, neanche maculado ninno per la Dio gralia. Lui si alrovava su la sua galia, la qual tremava come una fogia; mai vide cosa più spaurosa; vele fino le montagne tremar. Questo teremolo è sta fino a Ragusi, e lì ha fato mazor danno che qui; à mazado 156 persone, magagnadi da 400. È stado etiam a Budoa el a Dulzigno, ma in questi luogi non ha fato tropo dano. A dì 20, questo Provedador ave una letera dii retor di Didzigno, di 19, el qual li avisa come era zonto lì uno hreganlin armado spazado da li relori di Can-dia a drelura a Veneta, el qual diseva come l’era insida l’armada dii Turcho et era zonla a Melelin con vele numero 300 etc. 364l; Da poi disnar, fo Colegio dii Principe, Consieri e Savii con li Capi di Consejo di X, intervenendo la materia pecuniaria, et fo visto le parte che parla zercha Montevechio, Nuovo et Novissimo, e li danari de l’impresiedo, el fo parlato assai tra loro, el terminato far domati Consejo di X con la Zonta per questa maleria. A dì 19. La malina, in Quaranta nuovissima, sier Marco Loredan avogador di Comun seguile il reslo di Savii ai ordeni che non hanno juridice provato la età: et prima conira sier Carlo Ruzini di sier Domenego, el qual sier Carlo vene in Quaranta et con suo padre, e fe’ sier Carlo Coniarmi avochato parlò per luì, dicendo per li danari aver la pruova etc. Li rispose el dito Avogador, messe (1) La carta 363* è bianca. la parie come feee eri dii Mocenigo, et fo el primo Consejo: 18 de si, 4 di no, 14 non sincere. Iterum: 23 de si, 4 di no, 9 non sinceri, et fu presa; sìchò è fuora. F.l poi menò sier Domenego Trivixan qu. sier Stefano, pur Savio ai ordeni, qual sua madre si ma-ridò dii 1499, e non vene a far difesa, e al primo balotar posto la sopradita parte, ave 30, 2, 4. Itern, sier Lodovico Michiel qu. sier Piero il grando, Savio ai ordeni, contentò termine 8 zorni provarsi, aliter esser fora dì l’oficio. El qual Avogador merita gran laude e voi seguir li altri provadi indirecte dii 1516 in qua, maxime alcuni zoveni venuti a Consejo, che li Avogadorì pasadi li hanno serviti. El in Colegio reduto non fu alcuna letera. Ve-neno li pelegrini sì dì la nave Coresì, patron sier Marco Antonio Dandolo, come quelli di la nave Cornerà, patron sier Ilironimo Corner di sier Zorzi el cavalier procurator, per numero assai, e feno lezer una suplicalion dii caso seguito de li do signori pelegrini, che fo morti da’villani a Uriago andando a Padoa a visitar il corpo di Santo Antonio, qidelicet il signor Moriac et il signor Guidone Delponte, su-plicando la Signoria voy contra di loro far justitia gajarda per aver amazati siffatti signori, quali è venuti con letere dii Christianissimo re e di la regina di Pranza nostri carissimi confederati. E il Principe disse è stà relenuli 31 e il Colegio feva il processo, e Dio volesse fosseno stadi quest quelli li amazono, che lutto il mondo vedria gran justitia. E nota. Il Colegio deputalo a questi villani sono sier Marco Minio el consier, sier Nicolò Trivixan Cao di X, sier Marco Loredan avogador, et sier Jacomo Ba-doer inquisìtor. Item, dilli pellegrini domandone consejo dii Principe se doveano andar o non, perchè voriano andar fino a Corphù o il Zanle, e lì, secondo li avisi di P armata lurchesca, governarsi, pregando fosse fato lei ere che in muti caso fosseno relenuli; et cussi il Colegio ordinò di fargele. Et poi il Principe li disse li deva un bon consejo, che si confesasseno e comunichasseno prima; et cussi partirano fin 8 zorni. In questa noie, partite sier Sehaslian Moro, va 364 * provedador zeneral a Corfù, con la galia soracomito sier Bernardo Dolfin di sier Lorenzo suo zerman. Itern, li do arsilii vanno ad armar a Liesna et Cur-zola. Di Paris, di sier Zuan Badoer dotor et cavalier, va orator al Christicmissimo re, di 27. Scrive il suo zonzer de 11, et il Re andato a lo abo-