499 Andò iterimi in renga el dillo sier Marcantonio Loredan dolendosi di tal parte, et che fo commessa la cossa por la Signoria a li Provedadori a le biave, quali aldi lo le raxon sue, terminò non dovesse pagar el soldo per staro. El poi sier Andrea Baxadona, per vendicarsi di certe parole, nel Consejo di X fe’ mcler una parie di tajar ditta termenalion, el cargo molto dii torto li vieti fato; et li rispose sier..... .......el consier, e parlò ben. Andò la parte : una di non sincere, 4 di no, 175 di si; et fo presa. Fu posto, per i Savii dii Consejo e Terra ferma, una parte fata notar per sier Antonio Trun predilo, zerclia i Consieri, che più non si lazi quelli al Coiegio. Item, iti scurtinio si fazi con bolelini etc. Et sier Zuan Francesco da Moliti Cao di XL, voi la parte leda, con questo li Consieri a la bancha non debi balotar a Gran Consejo, ma atendino a coniar le balole. Et li Savii introno in questa opinion, et fu presa. Ave .... La qual etiam se dia meler a Gran Consejo. Fu posto, per sier Carlo Ruzini savio ai ordeni, che atenlo le ocorentie presente et esser passado li tempi di meler banco e aversi provado di Patroni di le galie di Barbaria, che dille galie siano lolle d’a-dosso a’ diti Patroni etc. El sier Hironimo Zane, sier Antonio Mocenigo, sier Lodovico Michiel el sier Doinenego Trivixan savii ai ordeni, messemi die, cum sit che ditti Patroni habi fato il suo deposito e non ha manca per loro, che in termene di 3 zorni si debano aver provado; el non lo facendo, le ge siano tolte d’adosso. Andò in renga sier Alvise Pizatnano, è di Pregadi, qu. sier Francesco, fato Capitanio di le gali! di Barbaria, et parlò clic non se dia far torto a nitin, et è tempo a partirsi, e lui se patii di Luio. Et poi parlò sier Zuan Dolfin provedador sora la mercha-danlin, dicendo non bisogna meter questa parte, ma 284* a$peiar vengi letere di Spagna, che si averà i salvi -contimi, et cussi la risposta di Portogallo, et. si potrà poi deliberar il meglio. El qual sier Zuan Dolfin, con sier Hironimo Que-rini et li altri nulla messe. Provedadori sora la mer-cadantia messeno indusiar a questa altra setimana. Parlò poi sier Lodovico Michiel savio ai ordeni, per la soa opinion. Andò le parte: 10 dii Ruzini, 32 di Savii ai ordeni, 132 di Provedadori sora la merclia-danlia ; et questa fu presa. Fu poi posto, per sier Daniel Renier savio dii Consejo solo, aleuto sia venuto a la Signoria nostra oratori di la comunità di Padoa con altri dii populo a suplicar sia dà lieen'ia di far jl suo Consejo per 500 poter elezer oratori a la Signoria nostra per domandar alcune cosse utile a quella comunità, pertanto li sia concesso che possino far elelion dii suo Consejo secondo fevano per il passado. Et il resto di Savii dii Consejo el Terra ferma messeno, che da matina in Coiegio, per il Serenissimo Principe, sia risposto a’ dicti oratori per adesso non esser tempo di far alcuna movesta di elelion dii Consejo, ma stagino come sono al presente eie. Et parloe sier Zuan Daniel Renier predilo, qual voi se li concieda questo, perchè voleno far oratori a implorar non stagi zudei in Padoa, perché uno frale Alberlin di l’ordenedi San Francesco, qual sla a San Giacomo di Pallido, questo anno predicò in Padóa e concitò lutti conira zudei, adeo voleva ponerli a sacho se non era li reclori che feno gran provision. Hor dito sier Daniel parlò eontra zudei, e li soi danari non è leciti averli, et si voria exradi-charli dii mondo e non far armada con li soi danari, che farà mal exito etc. Parlava, ma. il Consejo non voleva aldirlo. Et li rispose sier Andrea Grili procurator savio dii Consejo, e fe’ bona renga, dicendo non si voi romper quello è stà preso. Andò le parte: 14 dii Renier, il resto di Savii, e questa fu presa ; et fo comanda credenza fino da matina. Nolo. In questi zorni. per il Consejo di X con la Zonta, a di . . . fu preso mandar uno al sanzaco novo venuto in Rosina, con presenti di panili d’oro e di seda per valuta di ducati 700. Et molli di Coiegio voi mandar domino Thodaro Paleologo, qual é in questa terra, stato altre fiale dal sanzacho morto, et altri voria mandar uno secretano ; quello seguirà, ne farò nota. A dì 11 Mazo. La matina, se intese l’altra ga- 285 lia di Alexandria, patron sier Marco Antonio Zen, esser sora porto; fo gran vento tulio el zorno, non potè inlrar. Veneno li oratori padoani in Coiegio, videlicet domino Marco Antonio Campolongo dotor el Biro-nimo Zaeho, erano in questa terra deputali, con li X Savii in Rialto et altri oratori per il populo, ai quali per il Principe, fo dillo la deliberatoli dii Senato, che havesseno pacienlia de far el suo Consejo prò nunc. Di Cao d’Istria, di sier Donado da Lese podestà et capitanio, di 0, fo letere, qual manda una teiera ti scrive et capitanio di Trieste, di 7, Nicolò JRauber cavalier, el lo avisa di le occo-renlie di turchi. Et come à inleso di alcuni fuzili fati chrisliaui, come il sanzacho novo di Bossina venuto, nominato Aleboconich bassa, homo gajardo, MDXX, MAGGIO.