535 MDXX, MAGGIO. 536 un poco longeto; é ben 60 nave in ordene, ina sohm quella grossa monterà il Re ha artelarie di Terrò suso. Scrive come Toledo era sublevala, et che li agenti de la Catholica e Cesarea Majeslà poco mancò non fosseno amazali ; quali si serono in ca-stelo, et cussi non volendo darli più obedientia, ma ben voleno la madre, la raina Maria, e aveano mandalo a far questo instesso a do principal terre di quella provintia, videlicet Sa.....Sichè Pandala dii Re tien non sarà cussi presta. 308 Copia di una letera di sier Sebastian Contarmi provedador al Zante, data a dì 2 Mazo 1520, drieata a la Signoria nostra, et ricevuta a dì 2i dito. Serenissime l’rinecps eie. Da novo avemo, per uno che a dì 29 dii passalo zor.se di qui, partì da Constantìnopoli a dì A dii diio, che ’1 Signor turco a Conslanlìnopoli ritrovasi, el qual havea mandalo il bilarbeì con la porta dì Soa Signoria et le genlì là a Constantìnopoli circunvicine in pressa su l’AnatoIia, per causa di quelli tre signo-reti che su l’Anatolia conira di lui si erano solevali, che havea da circha da 700 cavalli turcheschi presi ; li quali da poi zonte le zente turchesche, due ne furon presi et morti, et le teste loro a Constanti-nopoli mandate al Signor. Venula questa nova, cessò de mandar su l’Anatolia più gente, el al bilarbeì mandò a dir che dovesse lenir modo di prendere il terzo vivo, perchè avean in certi monti assedialo, por saper se con intelligentia del Sophì si erano mossi. Le gente veramente de la Romania, Morea et altri lochi circumvicini al Chipsala se reducevano; per il qual luoco pasando il soprascrilo, vislo che da zeroha 10 mìlia persone vi erano et ogni zorno vi giongevano, et al Vordari, apreso Salonichii esso ìncontrossì in li signori ilambulari de Ja Soria, Negroponte el Morea. L’armata era in ponto, el le gente da remo era stà comandale. Da poi, falò un altro comandamento che steseno preparale, ma non si movessero però finché altro ordene havesseno ; nè ancor era stà fato capitanio alcun da mar dapoi la morte del vechio. Divulgavasi, che ’1 sìguor flam-bular di la Morea saria falò capitanio. Dìi Sophì nulla diceasi, et manco dii Gazelì di Damasco. Da Palras havemo l’armata turchesca esser per ussir fuora. Uno fator dii magnifico missier Carlo Moro, che intende turchescho, partite di Lepanto a dì ultimo dii passalo, dice che un paraflambularo de la Mo- rea con 15 homeni era zonlo per far redur tutto il resto di le genti al Chipsala. Et rasonando il dito paraflambularo con uno milanese renegato, sentite che ’1 ge disse a li 15 dii ditto essersi da Ander-uopoli partito, dove el Signor turco era ritornalo el solicìtava che l’armata si expedisse, perchè con lo exercilo era per andar, et zà 11 tlambulari a Galipoli era preparati per montar su la palandarìa 308 * per Iragetarle su l’Anatolia el andar poi a Rhodi; et che Curlogoli era ussito fuora con zercha 26 in 30 vele et andato verso Rhodo, aziò che soccorso alcuno non vi andasse. Per una nave forestiera, va in Puglia a cargar ogii, partite a li 5 del dito da Rhodo, era divulgata la fama che ’1 Signor turcho dovea con l’armata andar là, el si facea gran preparation. El monsignor Gran maestro havea per l’insula mandati comandamenti a far intendere a li insulari che preparati stesseno per poter al bisogno intrar in Rhodo. Questo è quanto de qui havemo; non lo affermo altramente; ma essendo cossa de importanlia, a mi parse avisar Vostra Serenità, aziò Vostra Serenità Illustrissima quella fede li presti che li par; el di quanto per zornala si haverà, aviserà Vostra Serenità. Grazie. Di Hongaria, di sier Lorenzo Orio el dotor, 309 orator nostro, data a Buda a dì primo, come el sumario noterò qui avanti. Poi, sier Zuan Francesco Badoer, venuto capitanio di le galie dì Alexandria, andò in renga, et fece la sua relatione dii suo navegar e di le cosse di Alexandria. Disse zercha la ubedienlia di patroni ; laudò sier Marco Antonio Zen, fo di sier Alvise; ma biasmò molto sier Piero Polani qu. sier Jacomo suo patron, narando le cosse havia lato in questo viazo, cargandolo molto, et apresentò uno processo fato contra de luì, et la vilania diceva a esso Capetanio. Laudò li soi oficiali. El di la fortuna fo scrilo de qui l’ave, narrò la cossa, laudando li valenti homeni de la sua galia. Venuto zoso, el Principe lo laudoe, et chiamò lì Avogadori et li coulisse el suo processo. Et poi balotali li ditti Patroni, rimase sierFran-. cesco Zen, qual ave balole 178, 8 ; et cazete a la pruova. Sier Piero Polani ave 19 de si, 168 di no ; sichè è minato. El fo leto la parie presa dii.....zercha li Patroni cazeno a la pruova, quello la voi, videiicet che siano privadì dì Patron di galia, Soracomilo et Capitanio da inar per anni 10, pagino ducati 200 et...