355 MDXX, MARZO. 35G qual havia leva colli 80 di specie, videlicet zenzeri garofolo et canele; el che a di 20 dito capitò a Rodi, dove stete fino a dì 7 Zener, et non era suspeso dii Turco, el lutto era pacifico. Ma in 1’ Anatolia era uno bassa con persone 12 milia, et che havia inteso el flambulo di Negroponle con zenle era andato a la Porla. Dice che, a dì 24 diio si ritrovò sopra Milo, dove, per uno schierazo candiolo veniva da Costantinopoli, qual manchava zorni 15 et 3 de li Casteli, intese come l’armada da calafao si lavorava, et el Signor dovea venir a Constantinopoli. Item, de le galie di Alexandria nostre nulla sa. Dii dito, date lì a Corphù a dì ultimo Fe-vrer. Come era zonlo de lì domino Vincenzo Pi-xani qu. missier Nicolò, qual è sia lassato da Pa-tras, et per esser slracho non è ussito di caxa, unde lui Provedador mandò il suo secretarlo a parlarli ; dal qual intese el Signor turco leva cxercilo grosso per terra, el erano zonti tre olachi per il paese, et aferma quanlo per la deposition èdito; et preparava armata per mare, sopra la qual non voleva fusse altra nalion di zenle che turchi, et 201 * cra Per Scrive mo' lui Provedador, quella tera è mal in ordene, videlicet Corphù, di arlelarie, vi-tuarie et zenle da difenderla, et si provedi. Poi lete le dite teiere, sier Alvise di Prioli, provedador sora l’Arsenal andò in renga, e relerì come steva le cosse di l’Arsenal, et manchava compir et fornir le galie etc., et non hanno il modo dii danaro si non si fa provisione per questo Consejo. El lui e sier Itironimo da Pexaro consier, pro-vedadori sora l’Arsenal, messeno meza decima presa per i bisogni di l’Arsenal, et sier Antonio Trun pro-curator, savio dii Consejo, disse voler meler una decima. Unde sier Andrea Trivixan el cavalier savio dii Consejo, era in setimana, contradise meter decime, et che l’Arsenal havia auto ducali 20 milia, et si spendeva in far volli eie.; siehè non fo manda la decima, ni la meza decima; ma fo diio, per alcuni si expedissa li ebrei, e si toy di quelli danari per l’Arsenal. Et però, sier Antonio Grimani procurator, sier Piero Capello, sier Lunardo Mocenigo, sier Andrea Trivixan el cavalier savii dii Consejo, sier Pandolfo Morexini savio a Terra ferma, messeno confirmar li capitoli di zudei per anni 5 come erano, alias sia lecli etc., et pagino ducati 10 milia a l’anno, con queslo dagi de presenti ducali 4000, da scontar ducali 1000 a l’anno, ut in parte. Sier Itironimo Barbaro dolor e cavalier, è di Pregadi, andò in renga per contradir, dicendo erano scomunichali. Il Consejo non volse udirlo e vene zoso. Andò la parte: 93 de si, 65 di no, 15 non sinceri, et fu presa. E a questo modo è slà spazà diti zudei, per paura di non aver decima. Fu posto, per li Savii el sier Dotnenego Trivixan el cavalier procuralor, una parie zercha il Monle Nuovo di beni condilionati, il modo di servar li danari ; la copia di la qual parte sarà scrita qui avanti. Et sier Itironimo Zane qu. sier Bernardo, è ai X Savii, andò in renga a dir certa condition di Monle Nuovo lassò sier Marin Zane suo barba, qual provede in caxo che si scodesse el dito cavedal; unde fu conzà la parte et exceptuado questi tali, et fu presa. Ave 158, 23, 1. Exemplum. 202 1520, die 10 Martii, in llogatis. Sier Antonio Grimani procurator, sier Antonio Tronus procurator, sier Petrus Capelo, sier Leonar-dus Maurocenus, sier Andreas Trivisano eques, saínenles Consilii. Sier Pelrus Coniarono, sier Pandolfus Mauroce-110, sier Petrus Pixanus, Sier Marcus Foscari, Sier Laurenlius Venerio sapientes terree firma. Sier Dominicus Trivisano eques, procuralor, provisor supra Monte Novo. El fu deliberado per questo Consejo, a dì 24 de Marzo 1519, che li crivedali del Monle Novo concli-tionadi, oltra quelli de le Procuratie el cinque Scuole grande, quale havesseno a continuar cum el governo consueto cum le ordenation contenute in essa parle, i altri creditori de lerieri el forestieri seaves-seno a governar, sì in scuoder li denari de le rate de la francatici), come in far nova investida de queli, per i comissarii di testamenti se ne fusseno, et mancando li comessi, per li eredi. I cavedali veramente spedanti a chiesie, monaslerii, hospedali et schole pizole de questa cilà, fusseno governati da li procuratori, guardiani et priori et gastaldi di esse singula singulis referendo; et similmente, se ne fusse pro’, che per ordenation de tesladori fosseno conditionadi, che quelli etiam fusseno inveslidi come più particularmente in essa parie se leze, a la qual se habi relation. Et perchè de la deliberation prefata se sente non poche querele, parendo a chi la considera, che dovendo slar li danari che se scoderano de la fran-cation gran tempo, come ognun intende, in mano de chi li scoderà, non si possi si non rasonevolmente •