65 MDXIX, NOVEMBRE. ec Questo Capello e l’abate si appellò al legato ; ¡1 Legato laudò et loro a Roma si apellono. Ilor par noviter il Patriarca babbi fato uno terzo mandato al prefato sier Filipo Capello, quod subpoena exco-nmnicationis debbi meter ditta zovene in quel mo-nasterio li par, overo San Servolo, Santa Justina, San Daniel et San Cosma e Damiano, dove è monache observantissime, et voi la Signoria dagi il bra-chio secular etc. Et cussi eri ditto sier Zacharia Tri-vixan fo in Colegio a rechieder il brazo secular. Li Consieri disseno voleano aldir le parte, e cussi questa matina alditeno. Parlò prima l’abate sentalo appresso sier Francesco Foscari vicedoxe, et con colora, dicendo stante appellatione nihil dcbet innovavi. Li rispose sier Andrea Trivixan el cavalier predillo, e tra loro do si deleno assa’ di denti con parole sanguinose etc., adeo il Canzelier grando si levò suso a dir a l’abate tasese e avesse rispelo al loco dove era. Poi parlò domino tlironimo Parleon dotor per......e domino Tomaxo Zacharia dolor per ....., et partono jusla le constilulion ecclesiastiche. Hor mandali tutti fuora, etiam il Colegio, li Consieri si slrenzeno insieme, et chiamali dentro, disseno doman da malina ciarlano l’opinion loro. 34 Da poi disnar, fo Gran Consejo el fo publichà, per il Canzelier grando, che tulli monstrasse le ballote a quelli portano li bosoli, altramente le leze se-riano mandate ad execution; et questo fu fato, perchè si dice è molli in Consejo temporibus istis me-teno pugni di balote per ajutar chi voleno rimagni, maxime quelli che spende, perchè chi voi honor bisogna dar danari ad alcuni poveri zentilhomeni, i qual è chiamati sguizari, e non voi Censori in altro, ni fanno provision alcuna. È oficio di Cai di X di far diligente inquisitone a chi meteno più di una batata, si è vero quel si dice, perchè chi fa tal cosse, per le leze li vieti taià una man e bandito etc. Fu l'alo eletion di Podestà a Vicenza. Tolto sier Marco Antonio Contarmi l’avogador di Comune altri e niun passoe. Etiam sora la Sanità et di la Zonta niun passoe ; lolli do con litoio : sier Nicolò Gradendo, fo di Pregadi, qu. sier Francesco per danari, e sier Chrislophal da Canal, fo di la Zonta, qu. sier Zuanc senza danaro, ma per esser stalo con homeni a Padoa; ma andò mejo sier Zuan Corner, fo prove-dador sora la Sanità, qu. sier Antonio. Item, fo fato do dii Consejo di X in loco di uno che manclia, et di sier Alvixe Mocenigo el cavalier à zurato Consier de Venecia, et rimase sier Lazaro Mocenigo fo luogotenente in la Pairia di Friul, qu. sier Zuane, et I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXVIII. sier Nicolò Trivixan, fo podestà a Bergamo, qu. sier Gabriel, tulli do nuovi et più non siati. In questa sera, che fo San Martin, tulla la note fo grandissima pioza et vento con fortuna grande. A dì 12. Fo grandissima pioza et vento, pur il Colegio si recluse, solum però tre Consieri : sier Se-bastian Justinian el cavalier, sier Marin Zorzi dolor, e sier Sebastian Moro, e di Savii manchò do : sier Alvise di Prioli dii Consejo e sier Piero Coniarmi di Terra ferma, perchè sier Zuan Trivixan savio di Terra ferma non vien mai da malina. Vene ben il Principe e siete sempre ; sichè è gajardissimo. Dì Zara et Sìbìnico fo fei&re iti conformità, di.. . Septembrio. Di danni fati per quelli sanza-ctii turchi, quali hanno depredato i castelli dii conte Zuane di Corbavia, etiam sul nostro, ut in litteris, e fato danni, et è ili solo Jayza. Di Verona, 'di 11, da sera, di sier Francesco da dia’ da Pexaro orator nostro. Come hanno auto letere di Trento. Era zonto lì domino Andrea dii Borgo el uno domino Hironimo Rorario ... di Pordenon, et uno altro todesco, li nomi di lutti dirò di sotto ; e come Dominica fariano l’inlrata in Verona. Scrive, averli fato preparar le slanzie per le loro habitalione; li anderano confra etc. Di Roma, eri sera fo letere di l’Orator nostro, di 7 ; il snmario dirò poi. Fo fato lezer, per li Savii, una parte fata notar, poiché ’1 Consejo non ha voluto prender li capitoli di hebrei, videlicet che ditti liebrei di questa (erra e dii Dominio nostro siano licenliati, havendo termine mexi Ire di expedirsi, ut in parte. Da poi disnar, fo etiam gran pioza et vento ; el Colegio non si reduse per il calivo tempo. Fu fato tamen uno paro di noze in cha’ Pixani dal Rancho: la fìa fo di sier Almorò Pixani dal Rancho in sier Hirinimo Grimani di sier Marin con dota ducali 5500 d’oro, 500 di cosse el ducati 2000 Monte Novissimo ; questa è fìola di una fìa, fo di una fia dii Serenissimo Principe nostro. Et subilo fate, licet fusse grandissima pioza, fu menala a pa-lazo, e il Doxe vede fin qui terza generazion us-sito di lui; e vivendo uno anno ancora, e questa havendo fioli, vederà la quarta generation, che più in là quasi non si poi veder secondo la Scritura Sacra, et benedition si fa quando si sposa una dona, ut videas filios filiorum tuorum usqtie ad tcrtiam et quartam generationem. A dì 13, Domenega. La malina, non fo letera alcuna da conto. Fono sopra il caso di Trivisani, et iterimi parlono li avocali, videlicet domino To- 5