653 MDXXj GIL'GNO. medica. Scrive di l’armada è a Zerbi, olii dice bisogna mandarli socorso, chi dice ha ’ule certa vito-ria ; pur si vede molli napoletani tornati de lì siali a la prima baruffa. Itemi, com’è lì a Napoli col conte flironimo Nogaruol, qual è dii Consejo regio. Noto. In le ter e eli Roma, ozi lede, è come il ducila di Albania francese, venuto lì come oralor di Scozia, volendo in capella aver loco, fo ordenà, per il Papa, senlasse di solo il cardenal Pisani. 377 Sumario di teiere di Roma, di sier Hironimo Lippomano par tieni ar, la prima data a dì 19 Zugno 1520. Come de lì le nove scrive la Signoria di Tarmala turchescha non le credeno, et dicono veniliani le fanno venir per qualche suo obiecto; che Dio voia non sìa! Eri fo concistorio publico. Il duca di Albania, oralor dii re di Scozia, licet sia francese, dete la obedientia al Papa per nome di quel Re. Scrive, uno Jacomo Pizenin corier, vien a Venecia con brevi dii Papa al Legato zercha Achiles Boromeo pa-doan, qual se rilrova qui in Roma. 11 Papa non voi conceder la renoncia di lo episcopato di Mautoa et altri beneficii al cardenal di Manloa, voi renonciar a suo nepole, fradelo di questo Marchese. Dii ditto, di 21. Replicha, le nove turchesche lì a Roma non le credeno. Eri, per lelere di Fiorenza, se intese a Pisa era sia ferito domino Marco Antonio da cita’ da Pexaro di sier Alvise, qual è prolo-notario et nepole di Tarziepiscopo di Zara, al qual esso arziepiscopo rcnoncìava il suo arziepiscopalo. 11 cardenal Pisani et Tarziepiscopo di Corphù Marzelo hanno auto dal Papa le promesse di soi beneficii. Scrive, do gaiioni dii Papa con fanti è parlili per Rodi. Eri zonse qui sier Antonio Zane qu. sier Hironimo, venuto a star 4 zorni; vien di la fiera di Lanzano. 378') Zonse sora porto la nave di sier Toma Duodo, vien di Cypro con geloni et zucari e altro .... . . . parte de T ixola a di 27 Mazo, qual porlo le-tere dii rezimento di Candia, le qual fo mandale in Pregadi, et lele per saper qualche nova. Di Candia, di sier Antonio Morexini duca, sier Marco Landò capitanio, di 21 Mazo. Scri-veno di Tarmar hanno fato le galie 6 de lì et in Tixola. Item, il Gran maislro di Rodi, di 16, li à mandato una teiera. Come hanno nova di Tarmata (1) La carta 377* è bianca. dii Turcho el zente lurehesche zonle al Fische, et haver mandalo a far le spianade a Castel San Piero a T incontro di Rodi, ch’è signal veglino tuor l’impresa de lì ; la qual loro non temeno el si meteno in ordene; pertanto haveudo mandalo in Candia per vini el formagi, per metterli in la terra, aziè venendo asedie di turchi fusseno ben forniti, et par li siano sta denegali, prega vogli lassar comprar, el vengi di lì. Avisano essi reclori, aver da Rodi e da Syo e altri lochi in consonantia, come la persona dii Signor lurco si aspelava in Bursa, e de li dovea passar a Carassari loco propinquo a la Caramania, distante dal Fischo 8 giornate militare; et che in le contrade di Castel San Piero erano zi comandali li guastadori et spianalori dii canoino; et che in Coji-slanlinopolì era publica voce et fama che Tarmata turchesca doveva infallanter conferirse prima a Rhodi, poi in Cypro, et poi a.....El si dicea esser ussite fuor di Slrelo galie 60 grosse, el che ultra le necessarie a Tarmata havea cargalo pezi 200 di arlelarie; et questo è quanto hanno. Scriveno, lì in Candia loro atendeno con ogni studio et soliciludine a far repari alorno il borgo, a far condor dentro le viluarie et a proveder a tulle le altre cosse necessarie; et fin quel zorno hanno cavato el fosso et levate le cortine de la banda di San Dimitri, che era parte più debile, e finito una laudabel opera, che per opinion di tulli sarà miglior difesa cha si la fusse de muro. Ma ben vorìano aver qualche valente inze-gner et homo di governo ; in poco spacio li bastonano l’animo di redur quella cilà a la forlificalion tanto desiderala et necessaria. Domanda certe mo-nilion eie., le qual tulle cosse è sia mandate. Scriveno, per quella magnifica università è sta eleclo 6 oratori a la Signoria nostra, di quelli zentilhomeni e altri cretensi, quali sono a Veniexia ; li qual oratori lì nomi sono questi, zoè : sier Fabricid Corner qu. sier Michiel, sier Hironimo Corner di sier Zorzi ca-valier procuralor, sier Mariti Falier qu. sier Francesco, sier Luca Barbarigo qu. sier Bendo, nobeli, et sier Piero Coresi et Zuan di Stephani, quali come oratori liabino a comparer in Colegio a richieder quanto è soprascrilo, et maxime se li mandi presto homeni pratici, si in lo exercilio militare, come homeni de inzegno in fortificar terre. Fo lele una teiera di Verona, di sier Lunar-do Emo podestà. Di certo caso sequilo de lì de oc-cision di uno di peregrini, ut in litteris; el li Consieri non volseno meter la taja, e se indusiò a uno altro Consejo.