395 MDXX, MARZO. 396 speso tulli li allri perdoni è lì apresso per questa se-limana. Itetn, ii re di Spagna, eleclo re di Romani, ha dato lo arziepiscopato di Valenza a lo episcopo di Legie et una abatia in Borgogna vai ducali 16 milia ; et di quel fo dito che il Re daria al reverendissimo Medici, non si dice altro. Domino Zuan Hemanuel orator di la Cesarea Majestà vien al Papa, è zonto a Fiorenza, è homo grande, farà la iiitrala in die Pal-niarum. Dii dar di le abatic di frali di San Benelo a’ Car-denali, la cosa va molto avanti, e li frali stanno di mala voglia e voleno conzar la cossa con danari col Papa ; el qual voria i desseno pension a li soi nepoti Cardenali, et li prova per raxon che hanno tolto per non aver pagato alcuni quartali però sono caschati di le raxon loro in dite abatie, e il Papa hacomesso la cossa al reverendissimo Ancona. Molti lieti il Papa locherà danari e li nepoti barano pacienlia; pur coti-ira questi frali richi tutti crida. Domino Zuan Paulo Bajon è ancora in Caslelo, e di dar piezarie sono baie. Il Papa voleva che i soi tìoli venisseno qui a Roma, ma sono savii a non venir; et si dice Malalesta, eh’ è al nostro stipendio, è partito di Perosa per venir a Venelia. Il padre starà più che ’1 non vorà in Castelo; e Dio voglia ge la vadi bona. U Papa ha fato tajar la lesta a uno capo di parte di Fabriano nominato . . , el questa malina è sta posto in potile, aziò tutti el veda. Ne ha etiam do allri in preson et fa bene a castigar quelle parte, che non si poteva viver in la Marcita. A Napoli è morto el signor Fabricio Colonna. 11 Papa va dimane, de more, con li Cardenali a la Minerva a mandar douzele. Le ter a dii dito, di 25 Bonienega, di la Zara. Come eri morite qui in villa domino Zuan Donato romano, ha perso ducati 1700 di l’otìcio che ’1 comprò, qual mai ha voluto meterlo in nome di nepoti, credendo mai morir, e cussi va il mondo. Ozi il Papa è stato a la Minerva con 31 cardinali. È venuto di Bestia el reverendissimo San Zorzi et à buona ciera. 226* 11 Papa fa tremar tulli questi tyranni di la Marcila. Ha in preson uno Amadeo da Rechanali e molti altri, quali levano il signor in quelle parte ; et uno Lodovico da Fermo, zovene, che spesso veniva qui a Roma, è slà lajato a pezi infermo, perchè non si à potuto averlo ne le mano altramente per aver zente assai, e di ordene dii Papa è slà amazato. Il Papa sta in Castelo; si judicha el voy far faconde. Zuan Paulo Bajon non farà troppo ben li fati soi. Il Papa voleva li do fioli venisseno qui a Roma; ma sono parliti di Perosa per fuzer, purché ltabino polulo passar. Excmplum. 227 1520, dii mese di Marzo. A dì 3 Marzo. Fo sento che domino Zuan Sa-xadelo con la compagnia, qual era itlozala sopra il Polesene, vadi ad alozar in Verona. A dì 6. Scrilo a l’Orator nostro in corte in favor di frate Antonio Marzello, maistro zeneral di conventuali di San Francesco, è stà dito al Papa ha dito mal di lui a la Signoria nostra, certitichar non è vero, e parli al Papa di questo. A dì 12. Scrilo a l’Orator nostro in Franza, atento si ha ’ulo aviso il podestà di Cremona voi cavalchar sora Ojo, e à cilado alcuni brexani vadino per il far di seriole, unde è contra le jurisdition nostre, havemo scrito al podestà di Brexa cavalchi etiam lui a veder le juridition nostre, e scrito a Milan è bon lenir la cosa suspesa fino si babbi risposta di la Cliristianissima Majestà, qual saria meglio scorer et si vedesse; la qual inovazion par voy far il zeneral di Milan. A dì 13. Scrito, atento Zuan Paolo Manfron va a Crema con 15 di soi homeni d’arme, perchè li sia dato danari. A dì 13. Scrito a’ retori di Padoa, avemo inteso li scolari voriano che domino Hironimo di Pedemonte veronese, leze la extraordinaria di Theoricha in medicina, fusse dato per concorente a domino Lodovico Toseto, che leze de li l’ordinaria in medicina, però avisano il parer loro. Scrilo a Verona, atenlo li dacii è calati per il po-stier levato dii Dexanzan. A dì li. Scrito al borgomaislro e deputali dii rezimento dii castel di Santa Maria, de aver, aleuto morisse a una hostaria uno nostro corier diio Zuan Pasqualigo, e li danari el portava fo dati per l’hoslo a quel rezimento seguila dita morte, per lauto li pregemo voy star a questi eie. A dì 14. Scrito a Treviso debi far couzar il Te-raio, alenlo è morto uno fiol di Carlo di la Campana, è anegalo. Scrito a Verona per uno Carlo Francese, qual so’ mojer à ’ulo senlenlia in favor suo, essendo podestà de fi sier Alvise Contarini, conira jacomo di Marco Antonio di Alani in li beni di Sustinenza.