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MDXX, MARZO.
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Spagna. Formenli valeno tari 11 aZerzenla, tari 12 a Xiacha. La saxon va prosperando in bene. Poi scrive, di 2 Marzo, come era stù dito spagnoli aver sachizato uno castelo di Salem, el non par li fanti volgino imbarcharsi e altri non havendo danari.
   Da poi disnar, fo la Signoria, viccdoxe sier Francesco Foscari, con la Quarantia civil et Consoli di merchadanti per balotar li poveri al pevere nominali numero . . . el dia romanir ... ; et alditeno alcuni che non compileno, tra i qual uno verino havia 101 anno, et uno altro di anni 99, i quali ri-maseno.
    Et a bore 22 vene il cardenal di Esle, per la riva dii palazo dii Doxe, a visitar il Principe. Soa Serenila volse vestirsi e sentar, che, poi è sta amalato, più non ha fato, et ha un poco di barba bianca, la qual doman si voi far rader, perchè si sente slar ben. Et reduto la Signoria col Colegio in camera, sier Antonio Grimani procurator disse: <c Serenissi-simo Principe! molti ha ’uto la sberla credendo esser fati Doxe e io non ho mai crelo, perchè sperava veder la Vostra Serenila in Colegio, come la vede-rù ». E il Doxe e tulli riseno. Et sier Antonio Trun procurator disse: <r Li Censori condana quelli procura per Savii a Terra ferma e fa pratiche ; dova-ria e ¿¿ani condanar quelli ha fato pratiche per il do-gado » ; nè altro fo ditto. Questi do, uno di loro la terra diceva sariano successi al dogado; ma il Doxe sla ben. E la lìa di domino llironimo suo fiol, no-viza di do anni, sta malissimo ; fece una pula et sla in extremis. Zovene di anni . . , e il Doxe di anni 83 e più è varilo : e cussi va le cosse dii mondo.
   Veneaduncha il Cardenal in rocheto con il man-telo paonazo et barda de scartalo. Senio apresso el Principe di sora. Usò bone parole, che per la servitù havia a questo Sialo era venuto a far reveren-tia, et andava a Ferara venuto di Ilongaria, dove era stato tre anni, chiamalo da quel Serenissimo re per certo convento et dieta fu lata, dove sempre si ha operalo a ben di questo Illustrissimo Slato, oferen-dosi e ti ani eie. Il Principe rispose pian, ma acomo-datamenle a parte a parte, che fo una cossa mirabile. Poi tolse licentia, e la Signoria col Colegio lo acompagnono fino a la barella.
   Questo Cardenal, in questa guerra passata fo in campo sodo Padoa: et cussi va le mulalion di cieli. Voi slar qualche zorno de qui, veder l’Arsenal e altro; è anni 21 non è più stato qui. Nome Yppolito primo diacono cardenal.
   A dì 23. La malina, non fo alcuna lelera. Dito Cardenal fo a veder le zoie ; e poi disnar andò a
l’Arsenal. Era con lui sier Alvise Bon el dolor, et sier Marco Antonio Venier el dotor, e do Savii ai Ordeni.
   Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla, et fo per expedir li Zeehinati è in presoli zà più anni; ma non li expediteno.
   A dì 24. La malina, se intese questa note, a 212* bore 7, morite la lia di sier llironimo Loredan dii Serenissimo, nominala Morexina, di anni . . , maridata zà do anni et mancho in sier Bernardo Capelo di sier Lunardo, con dota ducati 8000; la qual fece una pula et è morta; sichè la lia dii fio è morta, e l’avo vecliio di anni 84 è varilo.
    In Colegio non fo alcuna lelera. Fu gran contrasto tra sier Piero Trivixan proveditor sora il Colimo di Damasco, et li Provedadori sora la merca-dantia, che voleano Pregadi per meter una parie per le cosse di quel Colimo, qual va in ruina, el è debito ducali. . . milia, e non si provedendo seguirà gran scandali ; el andando al presente 3 nave in So-ria mollo riche, qual parie di zorno in zorno, capi-tanio fato per Colegio sier Zuan da Molili qu. sier Marin, voleano meter certa angaria di ducali (3 per .
. .., ut in parte. A l’incontro, sier Polo Valaresso qu. sier Ferigo, sier Iieneto di Prioli qu. sier Francesco merchadanti in Soria, andono a dolersi in Colegio, dicendo aver cargalo le sue robe e merca-danlie con la fede prima, e mo’ sia posto nova angaria non se dia far; unde fo terminato in Colegio che si scrivesse una lelera a sier Anzolo Malipiero consolo a Damasco, dovesse scuoder 3 per 100 di le robe vien con dite nave, da esser fato come per una parte dii Senato li sarà ordenato; et fo manda la lelera al capitanio di le nave sier Zuan da Molin qu. sier Marin. È da saper, li Savii a Terra ferma e ordeni voleano Pregadi e alcuni Consieri, tanien alcuni Savii dii Consejo volseno rispeto per consultar la cossa ; e fono aziò le nave si levasse.
   Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla, ma non i Savii, per expedir il caso di Zechini eie., è in preson.
   Fo il perdon di colpa e di pena a San Thomà, olenuto da questo Papa per sner Marco Minio ora-tor nostro, per esser di quella contrada.
   El cardenal di Ferrara fo a Muran a veder a far veri. Era con soa signoria lo episcopo di Bafo ila dia’ da Pexaro, sier Alvise Bon dolor, col qual ha grande amicilia essendo in Ilongaria, e con lui ozi à disnalo. Et poi veneno ai Crosechieri a veder il corpo di Santa Barbara, la cossa di San Cristoforo e altre belle reliquie. Poi andò a caxa di sier Piero