MDXX, GIUGNO. CIO so lo mio cavallo. Diio Giovanni Andrea si trovava con lo signor don Hugo di Monchala. Hora non n’agio se non questo cavallo che cangiai in Trapano con uno spagnolo. Scrita in la isola di le Gerbe, lontano dal castelo miglia 12, a dì 21 di Maio, in data 1520. A lo comando di Vostra Signoria nipote e figlio fra’ Simonf. di Bonanno. Exemplmn. Copia di una letera di lo illustrissimo signor don Hugo di Monchada, capitanio generai di l’armada di la Cesarea Maiestà, data apresso Zerbi a dì 11 Mazo 1520, drizata a domino Aries dii Castiglio in Palermo. (') Sumario dì una letera di sier Pelegrin Venier qu. sier Domenego, data a Palermo a dì 28 Mazo 1520, ricevuta il 15 Zugno. Ho auto do copie di letere, una de lo illustrissimo signor don Hugo capitanio zeneral, l’altra de un cavalier hierosolimitano, per le qual scriveno particolarmente dii tutto, et le mando. Da poi son letere di 16, dii dito luogo di Zerbi, per le qual se intende, li bomeni d’arme fra terra in dita ixola aver brasato un castel dove son 300 case, et con le ga-lie andorono solo il castello et à bruzato certe fusto; però non iutendemo mori rendersc non temendo tal exercito, i quali non atendeno salvo in far danni a li cavalli. Ultra l’altre cose, lo exercito de'cristiani patisse molto di tutte sorte vituarie, e di qui e di tutto il regno li sarà proveduto, però cum poca solicitudine ; che Dio provedi ! Referiscono questi noviter venuti, per esploratori et captivi presi di mori, come el Ciecho aspelava socorso da Tunis di fuste 26, dicono si melerà a ordine, de le qual non avendo, ni polendosi aver altra cerleza, ho scrilo al Provedador di Tarmada el regimenlo di Corfù per via di Messina, e con il presente brigantino do ad-viso al Secretano a Napoli. Frumenti tari 14; di fora la saxon si va asecurando et bene: a Dio laude. (1) Segue una lettera in lingua spagnuola inserta nei testo dei Dìarii, che è compresa nelle pagine 350, 350*, 351, 351*. Essendo copia assai scorretta, e riportandosi, come si vedrà qui appresso, alla col. 611 la sua traduzione in volgare di allora, abbiamo stimato superfluo di riprodurla. Gli Editori. Capitulo di letere dii dito a suo fradelo sier Piero scrite, date a dì 21 Mazo. Sete cose fu dimandato per el Zeneral de la Cesarea Maieslà al Ziecho. 1.a Rendesse lutti li chrisliani era in quella ixola captivi. 2.a Tuta la spexa feze il signor conte di Golisana essendo capitanio, zà anni 25 e più. 3.a Tuta la spexa feze il signor Pelro Navaro l’anno 1510. 4.a Tuta la spexa di la presente armada, zà mexi 10 fata. 5." Che li desse tributo de ducati 80 milia a l’anno, e lo tributo di anni IO avanti (rato. G." la paga avanti trato per mexi 7 a li fanti. 7.a Di poter far 3 castelli in quella ixola a sue spese. Ditto Siecho li feze risposta voler dar el tributo dava al signor Soldati et a do altri capi ; dii resto non scrisse. In letere di Palermo, di 28 Mazo, scrite a 352* Hironimo Cataneo et Cypriano Spinola, ad esso proprio Hironimo Cataneo in Ze-noa. De Gerbe sono letere, di 16 Mazo, che l’exer-cito spagnol haveva fatto el debito, de modo che, per molle corarie et dani fati a’ mori, non dubitavano di avere di brevi la total vitoria de tutta la isola. In letere di Palermo de’ 28 Mazo, scrilo per Bernardo Donà a Hironimo Cataneo sopradito. Ilaverele inteso quanto era seguito di l’exercito spagnol in Cerbi. Poi sono letere del dito loco, per le quale avisano essi spagnoli avere fato assai dani a l’isola, brasale 300 case et tanti giardini, con occisione de mori, talmente che li mori, visto questo danno, hanno mosso pratica de pigliare partilo, et è opinione generale che debano pigliare accordo. 1 Diarii di M. Sanuto, — Tom. XXVIII. 39