379 MDXX, MARZO. 380 Che ’I se usava major solicitudine che prima in cargar galie. Che monslravnno ha ver qualche dubilalion di Spagna. Che è voce uscirano, e per dove si parla variamente. Che li olachi per far avisar li marinari, zà erano partili. Che continuava che le cosse di la Persia siano grande. Che se afermava, per cosa certa, che ’1 Signor era per far campo terrestre. Che non se intendeva quando el Signor fuse per levarsi de lì. Che di Pera se intendea che sanano in ordine di poter trazer da circa galie 70. Concludendo, per le leteredil predito Baylo non è da metersi paura alcuna, perchè l’armata sua è mal conditionata, et al più ussendo ussirà da 60 galie; et che l’esercito si dice voler far, è per le cosse dii Sophì. Fo lete le letere di Roma, Franza, Spagna e Mi-lan ; il sumario ho scrilo. Da Napoli, di Rironimo Dodo secretarlo, di 10. Come uno Basilio di la Scuola era venuto lì e andato a veder le forteze, et li ha dito poi anderi a Rodi, e questo di ordine di la Cesarea Maiestà ; et ctiam uno exule nostro subdito di Cao d’Istria, chiamato.....Scrive come el signor Fabricio Cotona slava in extremis, et in la fin di le lelere scrive come l’era morto eie. Fu posto, per li Savii d’acordo, una lelera a l’O-rator nostro di Anglia in risposta di soe, che quando li occori parlar, chiarissi quella Maiestà e il reverendissimo Cardinal, che le torre dimandavamo e lochi a li agenti cesarei a Verona, era per eseculion di capitoli di le trieve, ch’è la reintegration di territori etc., con altre parole. Ave lutto il Consejo. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii, con-cieder il dazio di anfore 6 di vino a 1’ orator dii re Chrislianissimo ; et fu presa. Fu posto, per li Savii ai ordeni, che alento tosse depulà a le galie di Barulo le galie di Alexandria è fuora, però sia preso che in loco di quelle siano date do altre nave, ut in parte. A l’incontro, sier Hiro-nimo da Pexaro consier, sier Lorenzo Vittori è Cao di XL, sier Antonio Trun procurator savio dii Consejo, messe che se lavorasse con diligenlia dite nuove galie grosse, ma non fosse depulà al ditto viazo se non per parte presa in questo Consejo. Parlò sier Fanliq Zorzi savio ai Ordeni, et sier Uironimo da Pexaro consier. Andò le parte: 62 di Savii ai ordeni, 125 dii Consier e Trun, et questa fu presa. Nota. Li Savii ai ordeni erano 3 soli : sier Zuan Contarmi, sier Piero Venier et sier Fanlin Zorzi, che messeno la dita parte. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii, con-cieder a l’Orator dii re Chrislianissimo il dazio di anfore 6 vino per suo uso, et fu presa. Ave 176, 40, 0. È da saper, el reverendissimo Cardinal di Ferara venuto zoso da Consejo andò a luor licentia dal Principe, dove usò grate, savie et honorevole parole, et partì la matìna sequente verso Chioza ; va poi per Po a Ferrara, dove è desiderato summamente. In questa matina, in Rialto, fo publichà la con-danason fata ne I’ excellentissimo Consejo di X con la Zonla coritra alcuni vicentini, e prima contra Lodovico e Marco da Fiano qu. Lunardo el cavalier, absenli, per homicìdii e violentie fate i superior tempi in Visentina; et uno Negro de Staro etiam vicentino, che tutti tre siano in perpetuo banditi da Vene-xia e dii destrelto e di tutte terre e lochi nostri da parte da terra e da mar, e di navìlii armali e disarmati; et se in alcun tempo saranno presi, habi, chi quello o quelli prenderà, lire 3000 di pizoli per cadami, di soi beni si non di li danari di la Signoria nostra, et siali in mezo le.do Colone taiato la testa, si-chè i muorano. Chi quelli amazerà, habino lire 2000. Item, Francesco d’Altavilla visentin sia bandito di Vicenza e visentin per anni do, e si ’1 contrafarà, stia uno anno in la presoti Forte e rimandà poi al bando, e chi quello prenderà babbi lire 1000 di pizoli di so’ beni, si non di danari di la Signoria nostra. Item, Zuan Maria Cechinato visentin, per diversi excessi fati, ut supra, sia relegà per anni 10 in la cilà di Zara, con ubligalion a presentarsi una volta a la selimana a quel rezimento, e rompendo il confili i soi beni siano comfiscadi, e stagi uno anno in la preson Forte e rimandà al confin, et hoc totiens quotiens ; e li soi beni resti ubligati eie. Item, Bernardin Cechinato suo fradello, per la causa dila, sia confiiià per anni 10 in la città di Ite-timo con taia lire 1000. A dì 28, la matina, fo letere di Corphù, di 0 Marzo, et di sier Domenego Capello proveda-dor di l’armada, di. . . qual manda una diposi-zion di uno dì Salonichi, parte zorni . . . , qual ha parlato con uno candido vien da Conslantinopoli, el Signor turco bara in ordine 100 galie sotil, 100 grosse et 50 toste, el scrito et ordinato per la dila