97 UDXIX, NOVEMBRE. 98 mnda li Iiaria dato Iicentia, si le (regalie solil erano con esse in conserva fusseno restale ; le qual galie, insalutato hospite, se erano partite et venule a Corfù. Et sopra questo si duol assai, et targa molto li sora-comili, li quali sono : sier Alvise da Canal qu. sier Luca, sier Nicolò Sanudo qu. sier Beneto. et sier Zuan Salamon di Candia. Di Spagna, di sier Francesco Corner el ca-vaiier, orator nostro, date in Barzelona, 3 lettere, di primo Novembrio le ultime. Scrive il suo varir dii mal lui via ; ma si duol non è alcun a la corte dii Re che possa negotiar, et aricorda saria bon donar ad alcuni, come ha scrilo per le altre, dai qual si potrà aver qualche cossa di quelle occoren-tie. Et come il Re non à danari ; ha speso assai, poi mandato li scudi 50 milia al Ghristianissimo re ; si-chè le corte clic compite de lì, e dii donativo, si lien non si potrà servir di nulla etc. Scrive, de li in Spagna si lien il Papa sarà col re Christianissimo, et quella Maieslà non si contenta cussi di questo orator francese è li, come feva di l’altro che parli. Item, scrive zercha domino Francesco da Tolmezo dotor, et di le ripresaie. 51 Di Franz a, di sier Antonio Justinian el dotor, orator nostro, da Bles, di 12. Come era zonta la risposta di Roma di quello scrisse il Re zercha la requisitimi dii Papa ; sichè la liga si lien per conclusa, come li ha dillo la illustrissima Madami). H Re era andato a la caza a’ soi solili piaceri, et die aspetavano il ritorno di monsignor San Marzeo, qual tien porla li capitoli sotoscrili dii Papa. Scrive, è bon la Signoria li mandi il synichà, in caso voles-seno el sotoscrivesse a’ ditti capitoli di la liga per nome di la Signoria nostra. Item, manda teiere di l’Orator nostro in Spagna etc. Di Milan, drizate a li Cai dii Consejo di X. Come monsignor illustrissimo Lutrech li ha mostralo una letera aula di Pranza di uno da conto, come è stà inlerceplà una lelera di la Cesarea Maie-stà scriveva a soa ameda in Fiandra, madama Margarita, qual si ritrova in quelle parte, dicendoli aver comprà un bon cavallo e grosso, e li ha costà molto caro, et se li monterà suso una volta, farà eie. Questa è zifra, videlicet che sia fato Imperador over re di Romani, et ha speso assai, ma si una volta el vien in Germania, farà etc. Item, che uno di Germania, chiamalo el. ., tien praticha col re Christianissimo e li avisa la Germania non si contenta di questo re di Romani, perchè el non manlien quello ha promesso ; e altre occorenlie. Scrive poi esso Secretano di sguizari, come doveano far una dieta questo .... a I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXT1II. . . . ., elio episcopo di Pistoia orator pontificio si ritrovava. Fu posto, per li Savii tulli, atenlo il bisogno dii danaro per la fabricha di Corpluì, sia deputà ducati 200 da esserli mandati ogni mexe, videlicet traili di le camere di fuora, di danari erano deputali a . . Fu posto, per i Savii d’acordo, una letera a l’O-ralor nostro in Pranza in risposta di soe, laudarlo di coloquii; et. come se li manda il synichà per soloscri-ver a li capitoli di la liga in caso el bisognasse eie. Fu presa. Fu posto, per i Savii dii Consejo e Terra ferma, che havendo deliberà li Provedadori sora le fabriehe di Rialto, sier Carlo Contarmi e sier Moisè Venier, certe bolege in la calle dii Pararigon in Rialto nuovo al publico incanto, paga di fito ducali 102 ad affido, e da poi etiam deliberato esso fitto pur al publico 51 * incanto por deposito per ducali 1710 a raxon dii 5 p: r 100 a beneplacito di la Signoria di poterle recuperar, i quali non voleno esborsar il danaro si per questo Consejo dilla vendeda non e aprobata; per tanto sia confirmade e libere di decime et ogni sorte di angaria, e li danari predicti siano messi in la Pro-curnlia da esser dati a quelli sono sta lolle le bolege. E da mo’ etiam sia preso che tutte le vendede che sarano fa de per didi Provedadori, per non tediar questo Consejo, de ccetero si debano aprovar per il Colegio nostro con li tre quarti di le ballote di quello congregado al numero debito. Et fu presa. Ave 118 di si, 14 di no. Fu posto, perii Savii sopraditi, una parte zercha l’estimo di Padoa. Cum sii che, hcsscndo venuti oratori di la comunità e territorio di Padoa a richieder tre cosse : la prima per reformazion di quel estimo, che atento fusse preso esempli e previlegiati eie. debino dar in nota il suo da esser conossuto per quelli saranno deputati. Item, atento molti pretendono aver privilegii di poler rimover i loro beni, quali fevano prima col territorio, e quelli nieter con la cita, li sia deputato judeci a cognoscer questo. Item, aleuto siano stà tolti molti beni, quali suste-nevano le angurie con le ville, e posti a far con la città, e per letere di la bancha dii 1504 in qua seguile cerio accordo etc., ut in eo, però l’anderà parte che dite letere di la Signoria dii 1504 siano revochate e tutti debano contribuir dove di rason dieno contribuir, sequendo l’acordo dii 1504 in qua. Secundo, quanto a li esempli e privilegiati, sia preso che di 8 Provedadori sora l’estimo tulli siano balolali in questo Consejo, di quali resti cinque, i quali con li