421 MÌ1XX, APRILE. 42-2 nari, il qual andava a Roma ; et li diti è sta presi. Et par il Podestà di .... li voi ne le man. Li ha risposto non poter senza licentia di la Signoria darli, però rechiedeva quello dovesse far; unde el Principe li disse, havendo lui trovato in dolo per il processo formalo, li dovesseno far squartar, et cussi fo ordenato di questo farli una lelera. Et cussi el predito, formato processo a Loreo, li fece squartar. Erano tre assasini vestivano da pelegrini, fenzendo andar a Roma. 243 Di sier Daniel Contarmi soracomito fo le-tere date a Zara a dì 9 di questo. Come era stato de lì zorni ... per haver homeni per interzarsi, et scrive non ne haver potuto aver solum ... per esser diserta il paese; richiede sia scrilo a li rectori li dagi li homeni a ruodolo. Unde per Co-legio li fo scrito andasse per quelle altre ixole a veder de interzarsi, e debi andar di longo a Corfù ; nè volseno si tolesse homeni a ruodolo. Da poi disnar, fo Colegio dii Principe, Signoria e Sa vii per aldir li tre Savii sora el regno di Cypri: sier Nicolò Salamon, sier Andrea Bondimier et sier Nicolò di Prioli qu. sier Mafio, zercha li scrivani e debitori di la mità dii neto, justa le parte, che sono per molli danari. Era in Colegio etìam li Cai di X. Et li scrivani di 3 Savii sora i conti e altri monstrono non dover pagar, perchè hanno una parte presa in Gran Consejo, che ogni volta li fosse messo alcuna angaria, la Signoria pagi lei per loro, Unde consultato, visto la leze non exceptua alcuno, fo parlato assai et nulla concluso. Di Verona, si ave leter'e dì rectori. Dii zon-zer lì monsignor de Rossi vien orator dii re Christia-nissimo a star in questa terra in loco di monsignor di Pin, va a Roma ; il qual è in caxa amalato di gote. A dì 15, Domenega di Apostoli. La Signoria andò a San Zuminian de more, vicedoxe sier Andrea Baxadona, vestilo di veludo cremcxin, con li' oratori Papa, Ferara et Mantoa. Et digando poi messa in San Marco, quel indiali frate al levar dii corpo di Christo sonava con quel suo instrumento a la indiana, et con uno altro, ita che tutte do le man erano occupale a questo. Et avendo inteso la Signoria al finir di la messa esser zonto in questa terra l’orator dii re Cbristia-nissimo, desmontato dove sta l’altro in San Moisè, essendo venuto repentinamente senza averli potuto mandar zentilhomeni coiitra, terminono mandar 15 over 20 di quelli erano a compagna? la Signoria fin a caxa dii diio orator a visitarlo et scusar non si sapeva la soa- venuta. Et la Signoria si reduse in Colegio con T orator di Ferara e li Cai di X, e fo risposta dii Ducila suo zercha il salvoconduto richiese voler venir a slar in questa terra a mudar aiere; qual li fo fato per il Consejo di X con la Zonta venisse a suo piacer. Ringra-tiò la Signoria, e cussi sta a lui a venir. lntroe savio ai ordeni sier Domenego Trivixan, qu. sier Stefano, qual tandem è stà provado di anni 30, et tandem non ne ha .... Se partì, questa matina sier Polo Nani, va capi-tanio a Bergamo, et con lui andoe Philippo Zam-berti nodaro di Avogadori di cornuti, per far certo processo de lì con sier Nicolò Dolfìn capilanìo di Bergamo, e con lui debi ritornar col processo fato ; et fo mandalo per deliberation fata nel Consejo di X con la Zonta, videlicet vadi ad Axola insieme et ivi far certo processo. In questa malina, fu trato il palio a Lio di balestra, et fo in execulion di la parie presa nel Consejo di X. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fu posto la parte di le contumatie, per li Consieri, presa in Pre-gadi, et ave 1243, 192, 14. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, de fallino Consolo a Damasco in luogo di sier Anzolo Ma-lipiero, che compie, per questa volta solamente, per scurtinio dii Consejo di Pregadi et 4 man di eleliou, con ducati 50 al mexe, ut in parte; fu presa. Ave 1243, 192, 14; e fo stridà far el primo Gran Consejo Consolo a Damasco. Fo leto la parte presa nel Consejo di X con la Zonta zercha li debitori dii dazio dii viti, aziò tulli vadino a pagar eie. In questa matina, morite sier Beneto Bon qu. 243* sier Alexandro da certo accidente di dolor di stomaco li vene, el qual eri siete più di do bore con Mi in loza a parlar de diverse cose et con sier Zacaria di Prioli qu. sier Marco; sichè estote parati, quia nescitis ternpus neque ìiora. Ozi fo il perdon di colpa e di pena a San Zunii-nian in cao di Piaza, comenzò eri, auto noviter per compir la faza’ di la chiexia. Da poi Consejo, se reduse la Signoria in Colegio per aldir sier Marco Antonio Loredan, fo capitanio a Padoa, intervenendo voi esser asolto di cerio dado di biave perle possession avea a fito sopra il Potasene, qual per i Provedadori a le Biave fu asolto, poi taià nel Consejo di X. Parloe per lui domino Thomaso Zanechin dotor, avocato, e non compite. Di Roma, fo letere di sier Marco Antonio Minio orator nostro, di 11. Come Agustin Gixi