143 MDXIX, DICEMBRE. 144 Consejo sopra la Mariegole hanno riformate fin qui 10 Mariegole, sicome ha visto li Gai di questo Consejo, pertanto sia preso, che de ccetcro non si possi far alcun capitolo in sopra ditte Mariegole e in altre si quello non sarà aprobato per il Consejo nostro di Pregadi. Item, sia dà libertà a’ ditti Provedadori poter proveder el mestier di fostagni; ctiam liberar ditto mestier di tanse, sicome a loro parerano. Item, che se alcun vorà mirar a laorar in alcun mestier e non sarà aceptà a la bancha, quello (possa) reclamarsi ai Provedadori di comun, quali parendo a loro lo possi far scriver; con altre clausule, ut in parte. Item, preSeno che quel pre’ Zuane, era capelan di le monache di Santa Juslina, che per li Cai di X 77* senza il Consejo fo mandalo via di questa lerra, che ’1 possi andar e star a uno suo beneficio là a Monce-lese ; et fo presa. Di Franca, fo letere di l’Orator nostro, da JBles, di 19, et da Milan, dii secretano Carol-do, di 27, il sumario dirò poi. A dì 30 dito. La malina, non fo alcuna ¡etera, solum se intese eri esser venule letere di Udenc, di sier Francesco Donado el cavalier locote-nente di la Patria di Friul. Avisa di la morie di sier Alexandro Querini qu. sier Jacomo, era Iheso-rier de lì, et par a la sua cassa mancha da ducati nè si trova dove i siano; la moglie si vorà pagar di la sua dole, et è povero zenlilhomo eie. linde la Signoria col Colegio mandò a veder il suo piezo, e trovò lui instesso si havia tolto ; tamen per le leze dia dar do piezi. In questa matina, in Quaranlia criminal fo menato una letera di la Signoria scrita a li rectori di Padoa, qual contra la parte di Pregadi voi che domino Marco Antonio da Zenoa padoan, dotor, leze in phiiosophia a la extraordinaria, non sia balolato dai scolari quando fanno il rotolo, justa il solito ; et dita letera fo intromessa per sier Marco Antonio Coniarmi, avogador di Comun. El cussi citalo li Consieri, sier Marin Zorzi el dolor volse difender la dita letera; et parlò prima l’Avogador. Li rispose diio sier Marin Zorzi, dicendo averla fala ¡ustamente eie. Andò la parte, et fu taià la letera : ave 23 taia, 9 bona, ... non sinceri, et cussi tulli li dotori sarano balotadi de fi scolari justa la parte dii Consejo di Pregadi. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et prima feno li Gii di X per Zener: sier Zuan Venier stalo altre fiate, sier Nicolò Trivixan fo podestà a Bergamo, e sier Lazaro Mocenigo fo luogotenente in la Patria di Friul, niun di questi do più stati. Item, fono sopra una parte posta per li Cai di Cai di X, di levar la tanxa a li Avocati di palazo or-dinarii, e fo disputazion e non fu presa. Di Verona, fo letere di sier Francesco da cha’ da Pexaro orator, di 29. Dii zonzer li quel zorno domino Andrea dii Borgo ritornato di soa moier, e quam primum barano inteso il recever di danari, principierano a Iratar le altre cosse. È da saper, tutavia si alende a coniar li raynes a quel todesco Francesco Secher, et ha il cargo sier Zuan Marzello eassier dii Consejo di X, e li do sier Polo di Prioli e sier Pandolfo Morexini, fo deputati per il Colegio a trovar li raynes, e ne hanno da zer-cha ducali 12 milia fin qui, et eri principiono a contar e posar, e darli al prefalo todesco. Fu Iratato zercha le strige e strigoni di Valcha- 78 monicha, che par il Legato dii Papa habbi deputalo alcuni a far tal inquisilione, et il Colegio .... Fu proposto, zercha farine di Fontego buratade, et tamen non fu dato alcuna cossa ; è materia longa. È da saper, sier Luca Trun cao di X, e compagni, voleva levar la tanxa a li Avocati ordinarii, et si provasseno quelli fossero debitori di la Signoria per conto di lanxe. Eri, in questo Consejo di X fu preso tuor ducati 200 di la cassa dii Consejo di X per far le partison e muraie dii monaslerio di Santa Chiara per ponervi monache dentro, con questo, li prò di la paga 1478 di dillo monaslerio sia ubligati a la cassa predita dii Consejo di X. A dì ultimo, la matina, fo San Silvestro. Non fo alcuna letera. Fo leto le letere, il Colegio consultò eri sera et questa malina di risponder ozi per Pregadi a l’Orator nostro a Verona. Da poi disnar aduncha, fo Pregadi per far li Sa- vii dii Colegio. Non fo sier Antonio Trun procura-lor, tamen è voxe voi intrar Savio dii Consejo. Et fo leto le infrascripte letere. Di Verona, 3 letere di sier Francesco da ca’ da Pexaro orator nostro. Dii zonzer di domino Andrea dii Borgo, et esser stali insieme et ditoli li danari si coniano tuttavia, et è bon principiar la materia di foraussiti el di lochi. I quali risposeno, di foraussili, che la Signoria a complacentia dii serenissimo suo Re dia esser contenta restituirli lutti i soi beni, e sopra queslo feno grande instantia; e cussi li 3 foraussiti è venuti con il salvocondulo, quali importunano molto e supplicano di grafia siano exaudili. Hanno apresentato una scritura, quali desiderano la Signoria la vedi, scusando il suo error et