125 MDXIX, dicembri:. 12C Ancora prima fo gran parole fra sier Alvise da Molin procurator, per sier Andrea suo nepote camerlengo di Cornuti, el qual vene in Colegio con sier Piero da Pexaro so’ barba, sier Marco da Molin di sier Alvise procurator et sier Piero e sier Iliro-nimo da Molin so’ fradeli, dolendosi che questi cai di creditori li voleno tuor 1’ honor e non lassar l’entri a l’imprestedo, et usano parole di sorte ch’è sanguinose. Era li Cai di X in Colegio. A l’incontro, sier Baplista Erizo, uno di cai di l’imprestedo, disse che i no ’1 voleva a l’imprestedo, perchè tutti i molini hanno intachado l’imprestedo, come apar nel libro che è a piedi di la Signoria, e più presto refuderiano; et sopra questo etìam fo gran parole, et lermenato expedir tal cossa ozi nel Consejo di X. Et per eterna memoria noterò qui solo ditto in-tacho. Sier Alvise da Molin procurator, lire 8, soldi 13. Sier Marco da Molin di sier Alvise procurator, lire 35, soldi 15. Sier Vicenzo da Molin di sier Alvise procurator, lire 3, soldi 17. Sier Andrea da Molin qu. sier Marin, lire 19, soldi... Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, et fu termenà di balolar li do Camerlenghi che dieno intrar ne la cassa de l’imprestedo a spazar questa ultima rata, ch’è una. E sopra questo parloe sier Alvise da Molin procurator, dicendo tocar a suo ne-pole. Li rispose sier Batista Erizo, el fo gran parole. E presa la parte, fono baloladi tutti do: sier Andrea da Molin 9, 21, sier Marco Contarmi 27, 3; tamen de jure dovea intrar il Molin, ma li capi di creditori non voleno, e cussi non intrarù. Fo expedito la gratia dii Contili da Martinengo, videlicet tajù la soa condanason et redulo condu-tier nostro come era prima, et cussi suo fradelo ........, et quel Gabriel da Martinengo alcuni altri fono in dolo. Et fu presa di largo. Etiarn pur con la Zonta introno in la spedi-tior di Cechinati vicentini, è in presoti, el fo lelo parie dii processo. 67 A dì 21, fo San Tornado. Vene il Legato dii Papa domino Altobello di AveroUi, al qual il Principe li disse eri nel Consejo di X con la Zonta, a soa compiacentia, era sta expedito il Contili da Mar-tinengo et fatoli gratia, si dii bando, come retolto nostro condutier, come l’era prima. Et cussi il Legato ringraliù assai, licet fusse sta quello l’havesse fato condanar; ma bora si sono pacifichali per esser morto quel domino Julio di Averoldi che fu offeso, e di caxa sua toltoli la puta etc. Ilor era li Cai di X, e fo fato venir in Colegio ditto Contili e il fradelo, e quel Gabriel da Martinengo, li quali ringraliono mollo la Signoria e monsignor Legalo, volendo sempre esser boni servitori dii Stato. Vene sier Alvise Pixani procurator, qual havia inteso sier Alvixe di Prioli savio dii Consejo havia fato notar certa parte conira di lui, et cussi, presenti i Cai di X, fo usato liinc inde di gran parole, ditosi gran vilanie davanti el Serenissimo, et non stimando i Cai di X. Et dito sier Alvise di Prioli volse ozi Pregadi per meter questa parte di far el cardenal Pixani renoncii l’abalia di San Greguol impetrata, aliter privar etc. dito suo padre. Et volendo far le-zer la parte, sier Francesco Foscari el Consier non voleva, et sier Michiel Salamon Cao di X vedendo tal parole in Colegio vergognose a tanto Stado, dise voler el Consejo di X questa malina: tamen non fo ni un, ni l’altro. Et il Pisani, dicendo gran parole, se levò di Colegio. Fo buia la rata de l’impresiedo, qual si comen-zerà a pagar da poi la festa seconda ducali 84 milia, e fono cavati numero 300. Di Udene, di sier Francesco lìonado el ca-valier luogotenente di la Patria, fo letere di 19, hore 5 di note. Come havia auto letere di sier Marco Antonio Badoer podestà di Monfalcon, li avi-sava esser zonto el conte Crisloforo Frangipani con zente a Duin, loco de la Cesarea Maestà, et quel loco era senza custodia etc.; unde esso Locotenenle avisa aver mandato explorar per saper la cossa, e aviserà. Da poi disnar, fo Colegio di Savii. Nulla da conto. A dì 22. La matina, non fo alcuna lelera. Fo ordenato Pregadi, sì per lezer molle letere, come per scriver a Koma per la cosa dii Gixi. Et sier Ah ixe di Prioli savio dii Consejo, fe’ lezer la sua parte molto grande contra la persona di sier Alvise Pixani procurator, che in termene di zorni 10 lazi renunciar libere, senza condition alcuna, l’abatia di San Gregorio, el/è di domino Marco Paruta, per lui impetrata, e dagi in procuratia ducali 10 milia per pegno; e no ’1 facendo, perdi li danari e sia conlinà in Cao d’Istria. La qual parte fo notada per Alvise Sa baditi. Etiam ozi li Consieri voleno meter la parte di sier Zuan Emo por vi am declarationis ; ma non vi fu sier Francesco Foscari el consier, et non si potè meterla. Da poi disnar aduncha, fo Pregadi, et vi fu tulli 67 * li Procuratori, maxime sier Antonio Truu, che di