645 11BXX, GIUGNO. 646 tuli richameule cum drapi d’oro el d’argento stra-lagliati a diverse livree, che erano molto pompose et riche, et haveauo m.olti de loro catene al collo d’oro. Dietro venivano li 200 sguizari a piedi in ordinanza cum il suo tamburino; poi erano li man-cieri di la dita Maieslà simehnenle cum ori et sete slratagliale, et haveano catene grosse pur d’oro de diverse sorte. Seguiva poi la persona di Sua Maic-slè, da po’ la qual erano immediate tutti li oratori insieme con quelli del sangue regale, baroni et principi, lutti cum saglioni de drapo d’oro sopramo, et molti havea slrataglialo el mostravano altro oro solo; molli haveano sborgne a la foza del re Chrislianissimo, che mai vidi la più superba cossa. Et tra li altri era monsignor Armiraglio, che oltre li ori et arzenti soprarizi, havea a lato uno tischieto de marinaro d’ oro adornalo di perle et zoie di gran precio, et cussi la barela. In ultimo era la guardia de li arcieri a cavallo. Et ussiti cum questo ordine fuori da la terra de Ardre, se à trova uno gran numero di geulilhomeui che erano a duo a duo in schiera, el questi precedevano tulli li altri, et erano posti in quella banda mancha. Non 372* mollo fuori di la lerra era la Serenissima Regina et Madama in ieticha, venute per veder la pompa di Franza, che hessendo il Re apresso, si discosto di l’ordine et cum la bareta in mano parlò un pecio cum la prefala Madama sua madre, el poi ritornò al suo ordine. Cavalchassimo a questo modo una lega e meza, et finalmente se reducessetno ad un cole dal qual se descendeva poi in una valela, ove era uno paviglione molto ricco et bello, et da l’altra banda era una sitnel colina, sopra la qual si vedeva redute tulle le gente dii Serenissimo re di Anglia. Il qual vene con questo ordine: prima era arcieri a cavallo da zercha 60 cum li sui archi et freze, et questa era la guardia di quel Re, el quasi allra-tanli seguitavano, el questi erano quelli dii reverendissimo Eboracense; li genlilhomeni dii qual Cardinal veniano poi tutli vestiti de velulo eremesino cum catene d’oro al collo. Dietro a questi erano li Irombeli, poi sequilavano buon numero di zentilho-rneni ben in ordine de brochati d’oro et argento et seie, tutti con le sue catene. Venivano apresso li piffari ; da poi erano li baroni et signori dii regno vestiti di oro soprarizo cum grosse catene, li quali haveano in mezo li oratori per li gradi loro. Venivano poi la persona del Re con li sui stallieri, che erano sei, vestiti de veludo eremesino et oro, et quelli del Chrislianissimo erano vestili di veluto bianco et argento. Sua Maestà era vestila de drapo d’argeulo soprarizo molto richo, et havia in testa, sopra la barela, pene negre, et cussi erano sopra quelle dii re Chrislianissimo. Cavalchava ditta Maestà sopra uno cavallo baio de la raza dii duca di Termine con fornimento simile a quel dii re Chrislianissimo, et forsi più rico di zoglie. La prefata Maestà havea uno colar in loco de catena, tutto pieno de zolie de una gran valuta, et oltre questo ne havea uno altro che se havea cinlo de la medesima valuta. Dal lato manco di Sua Maestà era il reverendissimo Eboracense cum due croce d’argento dinante Sua reverendissima signoria era vestito di raso cremexiu. Seguitavano poi 8 corsieri de li più belli siano siali veduli al mondo, tutti forniti a varie l'oze, ma riche el superbe, sopra li quali erano montali pagi vestili de brochati et veluto eremesino. Et cavalchala che ebbe un pezio quella Maestà con questo ordine, se alrovò in una campagna una ordinanza di 300 in 400 lanli, li quali se misero ne l’ordine predilo et pigliorno in mezo dita Maestà. Questi fanti non haveano altro che la sua spada, vestiti de veluto et panno; ben è vero che da zercha 100 che erano davanti haveano la sua alabarda in mano. Et a questo modo se redussero tulle quelle genie angliche a la collina sopradita, et se posero a longo de la sumità; et cussi feceno le francese, benché fusse fato ritornar mollo numero di servitori, maximamente da la parie nostra; perochè tante gente dava qualche suspicione a quel Re, el per 373 questa causa andorono su et zoso alcuni signori, perchè poi de qui era nasciuta la medesma suspicione, prcecipue per quel numero di fanti ; il tutto tamen fu assetato. Et gionle ambe le persone de li Re sopra la colina; uno di qua et l’altro di là, fu dato da tulle due le parte sono a le Irombele, et subito da poi cominciorno a descendere Sue Maestà. El questa Christianissima havea seco monsignor Armiraglio el monsignor Contestabile cum il stocho in mano nudo, et a questo modo era uno altro di quella Maestà, cum la qual etiam era il reverendissimo Eboracense. Et venuto li Re apresso tanto quanto saria uno tirar di mano, l’uno et l’altro spinsero li cavalli, et cum le barete in mano si abbraziarono ; et perchè li cavalli non se voleano ben acostar per la ferocità loro, iterum ritornorono ad abraciarse el baciarse ; et in quel istante, senza aspetar che li staffieri, che erano duo, uno per parte, li tenisseno le staffe, smontarono tanto legiadramenle quanto è possibile immaginar, et ancor se abraciarono et ba-ciorono cum le barete in mano et con gratia, et tra l’uno e l’altro se mostrorono segno de uno grande