81 vidxiX, novembre. 82 creditor eie., per tanto non se possendo redur, però sia azonlo che, in loco di quelli manchasseno, tuor si debbi tanli di XX Savii non cazati per lexera, et quelli adirano una causa siano obligati redurse ad expeditionem causa, ut in parte, et fu presa. Ave 135, 3, 3. Fu poi, per Bortolo Comin secretano, leto una suplica di sier Zorzi Emo procurator, qual si oferise prometer a l’ofieio di Avogadori extraordenarii ducati 8000 di pagar, o quel mancho sarà juridice co-nosulo sier Zuan suo fiol non haver auto di danari di la Signoria nostra, per i qual è stà posto in exilio; et questo in termene di uno anno, et volendo eiiam darà piezaria, con questo l’iiabi regresso di quello el pagasse eontra de chi havesse auto i danari ; et che sia fato un salvoconduto al predito suo fìol che ’1 possi venir in uno monasterio secreto, o dove parerà a li Avogadori in questa cilà nostra per do mexi e justifichar a' dilli Avogadori etc., non ostante la parte e condanason fata conira de lui etc. La copia de la qual suplicha sarà notada qui avanti, aziò di tutte occorentie ne sia eterna memoria. 42 Poi li Consieri, videlicet sier Francesco Foscari, sier Andrea Basadona, sier Sebastian Juslinian el cavalier, sier Marin Zorzi el dotor, sier Sebastian Moro, li Cai di XL, sier Bernardo Diedo et sier Zuan Balista da Pexaro non volse esser, sier Hironimo Moro. Item, sier Antonio (¡rimani procurator, sier Piero Capelo, sier Alvise di Prioli, sier Francesco Bragadin savii dii Consejo, non volse esser sier Andrea Trivixan el cavalier, e sier Nicolò Bernardo. Item, sier Zuan Trivixan savio a Terra ferma non volse esser, sier Piero Contarmi, sier Tomà Moceni-go e sier Marco Foscari, che al ditto sier Zuan Emo, over sier Zorzi suo padre, dando seguila, ut supra, con queslo la condanason resti nel vigor come prima, e li sia falò salvoconduto per do mexi eie. Et sier Francesco Morexini e sier Marco Antonio Con-tarini, avogadori di Comun, andono a la Signoria, dicendo è eontra le Ieze, e non si poi meler questa parie: e li Consieri dicevano poterla meter. linde fu lacto lezer la condanason dii ditto sier Zuan Emo, e dilli do Avogadori feno lezer una parte che meteano, che quelli meteva la parto fusseno incorsi in pena di ducali 1000, come voi la condanason che chi melerà eie. Et cussi si siete assa’ sopra questa alterca-zion; tandem fu licentiati il Consejo, et niuna cossa fu posto. A dì 20, Domenega. Vene sier Filippo Capelo qu. sier Lorenzo con li Trivixani per il breve venuto, el fo parlato assai. Eravi etiam el Legato dii Papa, I Diani di M. Sanuto. — Tom. XXVIII. episcopo di Puola. Hor elP irneipe li disse esser ferma intenlion do la Signoria che debbi anular el breve, e tunc si remele la cosa nel Legato e nel vescovo di Cremona abate di Borgognoni; barba di la pula, che debino veder de jure; et ditto sier Filippo tolse tempo a consejarsi. Da poi disnar, fu Gran Consejo. Fo manda zoso, visto per sier Sebastian Moro el Consier, al suo capello, sier Gasparo Minio qu. sier Zuan Domenego, rimasto apontador a San Marco, per aver messo la man do volte in capelo. Fo manda 30 dii Consejo, e fato cargar a la pena di la leze, et di 6 mexi di Consejo e pagi lire .... Item, quando el Canzelier strido la proposta di far Podestà a Vicenza, disse al nome di Dio, e queslo perchè più volte è stà fato eletion et niun à passato; tandem ozi niun passoe. Etiam publicò tutti monslrasse le sue balote al balotar, perchè chi non le monstrerà sarà mandà le leze conira di loro etc.; e questo à segnai si mete pugnade de balole. Li Cai di X hanno auto la notilia, tandem alcuna provi-sion non si vede far. Fu fato, che passò, Capitanio a Bergamo sier Polo Nani fo podestà e capitanio a Treviso, qu. sier Zorzi ; Capitanio a Vicenza sier Tomà Moro, è pro-vedador sora la camera d’impresiedi, qu. sier Alvise, el qual era per l’ofìcio in Basanelo. E lutle le voxe passoe di podestà a Vicenza in fuora. Di Verona, fo letcre di sier Francesco da 42* cha’ da Pexaro orator, di... , el sumario dirò di solo. Ma è che è stati insieme con li agenti cesarei, quali hanno comission di la Cesarea Majestà di tuor li ducali 20 milia in oro di capitoli di la tregua fu fata per 5 anni col Re di romani defunto suo avo, et quella refermarla per dito tempo. Item, traclar dii quarto di beni de’ rebeli etc. El l’Orator nostro disse era di tratar di confini e de le ville dii Frinì ne vien ocupade indebite eie. Risposeno non haver altra inslrution; ma scriveriano a la Cesarea Majeslà li mandaseno dilla inslrution, el li hanno mandato a mostrar la letera, dicendo esso Oralor saria bon in consonanza la Signoria nostra scrivesse in Spagna a P Orator noslro, vedi de oblenir la mandi. A dì 21. La malina, in Colegio fo ledo la dita letera, e alcuni Savii voleano far Pregadi per expe-dir in Spagna ; altri volseno ozi consultar o doman poi far Pregadi. Di Corphù, di sier Bernardo Sor anso bailo e capitanio, fo letere, di 23 Octubrio. Come havia aulo letere di 3 Octubrio, di la Zcfalonia, di sier Bertusi Contarmi provedador. Li scrive, e