189 MDXX, GENNAIO. 190 Exemplum. 105 Sumario di 1etere di Sibinico date a dì. . Zener 1519. 11 capitolo di le nove dice in questo modo, vi-delieet da novo in questi giorni pascati è morto el sanzacho de Iìosina. El conte Zuane ha corso su quel de Verceicha, et per questo se dice ha fato grande presa de animali, et anime tra prexc et morte circa 80. El vice ban ha corso su questo teritorio nostro da la par te de Licha, et ha menù via circa 40 cavi de animali bovini : per il che fu manda missier Zorzi Divinici! per messo dii magnifico Conte al dito vice ban, el quale se dice haver restituito. A. di 18 Dicembre da sera, el vene letere dii magnifico rector da Spalato, per le qual el dele noticia de certe adu-nation de turchi, i qual era per venir a’ dani di questo povero teritorio, et ehe ’I si stese reguardosi ; et maxime per hi morte dii sanzacho; ta/men nulla provixion fu fata. Adi 19 circha, a mezo zorno, corse turchi in Campo de solo et veneno fina a la Majesta da circa cavali “200, i qual prese anime 40, el forzo putì et pule, morti homeni 7 per esser grandi, tra li qual fu Marioli fradel di Zorzi Macripodi, el qual era un poco longi da la sua compagnia, et haveva promessa di ducati 200. El li altri stratioli li cridava «Mandi arnaza il Turcho et fuzì, et lui non volse per haver ducati 200 interi. Soprazonse circha cavali 50 de turchi; alora el volse scampar per alcuni lochi gre-banoxi et el cavalo scapuzò et cazete, dove che ’1 suo prexon li taió la lesta. Missier Pietro, eh’ è el mio capo di stratioli, ave ventura quel zorno che ’1 si salvò, beuchè el discavalchate tre turchi con alcuni de la sua compagnia, tandem el fuzite con quelli •pochi che era con lui, el lasorno li turchi discavalcati et li cavali sui. Diti turchi ha menato via, oltre le anime soprascriple, animali grossi 224 et me-nudi 800. Sichè ozi zorno si va pezorando. Credo si tarano qualche coraria da la parte di Licha, l'arano grande presa; el resto del paese si meterà in fuga, adeo che ’I sarà contado senza contadini. mone, et da poi questa se ne cantasse una altra so-lenissima in Sanla Maria, chiesia comune, et lì si facesse il sermone per la comunità; et che da po’ di-snar se facesse el vesporo solenissimo in Santo Ale-xandro, et lì si dicesse il sermone per li canonici. Et cussi fu fato con grandissime cerimonie et belissimo ordene, consumando il giorno in queste bone e sante opere de optimo et laudabile exempio al populo. 11 giorno sequente, che fu Lunidì, fu cantata una altra solenne messa in Santo Vicentio, et li excelenli medici fecero recitare da uno di loro, dito missier Johanne Francesco Carara, una belissima oratione, la quale, insieme con qualche verso, polendo averli, ve ne manderò, corno per I’ altra mia ve dissi, che ne farete partecipe con il colendissimo Senato, facendoli anche iezer questa mia ancor che mal fata sia, pur sua magnificentia intenderà il sucesso, mirando a luti questi alti di questi giorni antediti. Sempre ce sono venuti li signori retori con tutti li dolori et tutti altri zenlilhomeni a levar lo episcopo di caxa, et recompagnatolo da poi le cerimonie a caxa; sichè non ge è avanzalo mollo tempo. Quel poco che li è avanzato fino liozi l’ha speso in far certi ofitii, dove va la auctorità di sua signoria et dii Capitanio et di la magnifica comunità et signori redori ; sichè vi so dir che fino hora non si ha perduto nulla di tempo, ma si è alquanto ussito di gran faticha et fastidio. Non scrivo già ogni cosa, perchè non è homo che avesse mai pensato che li magnifici redori insieme con la magnifica comunità havesse mai fato tante dimonstralione de earità, benivolentia et aparati cerimoniali, che harìa bastato a un papa Leone, tanto sua signoria è stà honorata ; ma lui non ha fato ni pasti, ni altro a niuno se non come vi ho dito di sopra. Altro non vi dirò di questa cosa, perchè ho dito una gran parie etc. Tutti stiamo bene; Dio laudato! A vostra signoria se ricomandemo d a tuli, parenti, amici. Per uno altro vi si scriverà qualche altra cosa ; per adeso basta di questa intrada. Bergomi, die 12 Januarii 1520. Frater Zacharias Lippomanhs molto straeho da sono. A tergo: Reverendo domino Andrea: Lippo-mano priori Sancire Trinilalis, nostri fralri colendissimo. in Veneliis. A dì 18 Zener. La malina, vene in Colegio 106 1’ orator dii ducha di Ferara et ave audientia con li Capi di X. Di Milan, fo letere dii Caroldo secretario nostro. Come monsignor di Telegni, eh’è al governo di Milan, havia auto letere dii governador di