445 ucccccvi, Da Milani, dii secretano. Come il gran maistro partiva per Parma, e le zente aviate in servigio dii papa. Item, che a Zenoa, a dì 30 septembrio, arivò il re di Ragona ; et dii presente dii bazil d’oro, et ducati 5(|0 di presenti altri ; et che ’l re non volse dismontar, per aver inteso la morte dii re suo ze-nero. Di Franza, di V orator, di 23, da Bles. Come il re vien più propinquo a Lion, per esser vicino a Italia, bisognando, per la venuta dii re di romani ; et altro, Ó da conto. Di Udene, dii Capello, luogo tenente, et sier Zuan Paulo, provedador. Come erano zonti altri 500 cavali alemani a Goricia. Item, che domino Dyonisio di Naklo era varito; et lui sier Zuan P.iulo havia auto licentia et vegneria via, et aspettavano il zonzer dii successor, sier Zuan Diedo. Fo licentiato il pregadi, e restò conseio di X con zonta dii colegio. In questo zorno, di ordine di Li Signoria nostra, Co mandato 20 patricij, tra li qual sier Francesco Donado, el cavalier, et Jo, Marin Sanudo, et altri, fino a Mergera, contra domino Acursio et l’altro oratori dii re di Franza, stati in Hongaria, vieneno qui per passar in Franza; e cussi forno. Era etiam domino Zuan Laschari, orator francese; et l'o preparato l’abitation in Calle di le rasse a cha’ Venier, et la cena la sera. A dì 11, domenega. Da matina, con gran pio-za, li diti do oratori, et domino Zuan Laschari, fono a la Signoria, acompagnati da X patricij, tra li qual sier Francesco Donado, el cavalier, et Jo, Marin Sanudo, et intrali iu colegio stesserne a udir. Prima domino Acursio disse, che erano stati in Hongaria, con commission di tratar pace col re di romani equel re, et alegrarsi con la raina dii fiol nato ; et in itinere trovono la raina esser morta, et la pace Cala, conveneno mutar proposito; et che hongari non stima l’imperador, et li ha brusato 200 ville, et fino nel borgo di Viena, quando si tralava acordo. Item, che il re di Hongaria à bona mente versso la Signoria nostra; et hanno, poi la morte di la serenissima raina, qual molto amava la Signoria nostra, fato liga tra lhoro re, Franza e Hongaria, più streta, con denomination di la Signoria nostra. Item, è rimasto una lia, e uno fio di la raina, bellissimi puti. Et laudò Zuan Francesco di I>eueti, secretano. Poi che a Goricia à visto le zente dii re di romani discalze e povere. Poi disse di la bona mente dii suo re versso la Signoria nostra, et esser unidi, venendo Maxi-rniano in Italia. Laudò sier Zacaria Valaresso, qual OTTOBRE. 446 era lì, che hessendo, nel lhoro andar, conte in Arhe, capitono lì, et li teno bona ciera. Poi disse, marti voria una altra audientia, poi partiriano. El principe li charezò ; rispose verba prò verbis etc. ; ebeno 1’ audientia, poi parlino per Pranza: Vene etiam il conte Zuane di Corbavia, fiol di madama Duro tea, confina con Zara, vestilo con ea-zacha di panno d’oro, et è cugnado di sier Bernardo da Leze, el qual si ha fato «amaro dii turco ; va a Roma per asolversi, fo in colegio, poi parti per Roma. Nota, il Cardinal di Braxenon, è a Snn Zorzi, ave aviso di la morte dii re Phihpo di Chastiglia, e lo mandò a dir al principe, eeme a dì 26 a Burgos, morì, stato X zorni amaltato, anni 28. Da poi disnar fo gran consejo. Fu posto parte, 20 per li consieri, videlicet sier Bortolo Minio, sier Antonio Trun, sier Piero Duodo, sier Anzolo Trivixam, sier Francesco Foscari, el cavalier, che de cateto non possino esser tolli di la zonta, si non quelli che un mexe da poi comparano li lhoro oficij, et cussi di pregadi, ordenarij ; ma di extraordinarij, e di la zonta, non possi esser tolto niun, che sia in ofi-cio, e sia qual se voja, stando ne P ofieio, utpatet in parte. Ave 6 non sincieri, 99 di no, 1017 di sì; fu presa, ergo niun è in ofieio, sia qual si voja, non poi esser tolti di pregadi e zonta, si non compido li oficij. E nota, fo fato per sier Alvise Arimondo, è governador, et sier Piero Landò, è al sai, che sono rimasti di la zonta ordinaria, el non conpino li lhoro offieij sino 3 mexi e più. Vene letere da mar, dii provedador di P armada, il sumario dirò poi. A dì 12. Fo pregadi. Et leto le infrascripte letere : Di Udene e. Monfalcon. Di le zente alemane zonte a quelli eonfini, et voleno il passo ; et vegnir il capitanio Lodulfus. Item, quelli soldati, è a la Chiusa, non si contentano di