261 MOXX, FEBCliAIO. 262 1«» Stimano di letere di rectori di Dalmatici, scrivono le incursion fate per turchi. Da Sibinico, di sier Alvise Pizamano conte e capitatilo, date a di primo Fevrer, ricevute a dì 15 dito. Come, liavendo aulo nolilia turchi do-veano corer Luni o Marti fino nel borgo a danizar ogni sera, mandoe da 150 zoveni de la terra a custodia do dito borgo. Iior questa note pasata, circha hore una avanti zorno, si scoperse sopra cl borgo una coraria di zercha cavali 200 turchcschi et pedoni 600, per il che la terra si messe in arme et corseno fuora gente assae con li slratioti sono di qui a custodia. Et perchè diti turchi haveano molti schio-pi con loro, ne fo morti di nostri numero 6 et cavali 3 vasti di stratioti. Ditti turchi hanno menalo via anime 30 et animali assai. Et scrive, se esso Conte non avesse fato venir la note in la terra quelli bastavano di fuora, per più sua segurtà, diti turchi haria-no fato mal assai. Scrive, questi non vengono come soleva venir martelossi, ma vieneno con hoste etc. Scrive se li mandi polvere etc. ; et cussi, per Cole-gio go fo mandata. Di Zara, di sier Piero Marcelo conte, et sier Zuan Nadal Salamon capitanio, di 5 Fevrer, ricevute a dì 15. Come, essendo sta certificali, per mollo vie esser adunati bon numero di cavalli turcheschi, feno intender a tutto il conta’, prcecipue a Laurana, Nudi et Nuove Gradi e altrove, dovesseno star atenti, et mandato a dir a li capi di stratioti, alo-zali in diti lochi, stessono vigilanti che come sentise-no schiopi, se dovesseno socoror l’uno capo con l’altro. Et eri, hore 4 avanti zorno, le guardie di le poste messe per loro rectori a questi confini di sora, feno segni eon schiopi che turchi venivano, linde domino Manoli Giada, alozalo a Nadin, prima hebe notitia et si messe in ordene con la sua compagnia di stratioti redusendosi a la volta dove si presentiva diti turchi dover pasar; et dato ordene a le altre do compagnie di slratioti, vidclicet domino Nicolò Rali alozalo a Laurana, et domino Nicolò Paleologo alo-zato a Nove Gradi, i quali tulli andono perseguitando essi turchi. Pocho da poi fato giorno, essendo intrati ditti turchi nel conta al numero di cavali 600 tutti con arme in mano oltra quelli che andavano depredando, et non havendo apresso li confini ritrovalo di far preda alcuna, pnrchè quelli vi abitava erano sta admoniti per loro rectori di levarsi e venir al securo; et cussi turchi confidali nel gran (1) La carta 144* è bianca numero, tenendo le lanze o similarre nude in mano, 145 * processeno più avanti fin nel mezo e nel cuor di questo contado, et hanno depredato forsi 10 ville, con adiunlione di forse anime 100 et più, et gran numero di animali sì grossi, come minuti. Questi slratioti, per el gran numero che diti turchi erano, non hanno potuto obviarli, ma ben sono andati continue valorosamente scaramuzando con loro ; tamen di essi stratioti niun manca, uè hanno auto sinistro alcuno salvo domino Manoli Clada, che scaramuzando con loro el combatendo è stato ferito uno poco nel ventre, non però di pericolo. Scriveno non si ha potuto aver vera notitia dii numero di le anime et di animali che inanellano per la distantia di lochi dannifichali per esser el conti grande; ma ben hanno mandalo a far la descritione di le anime che mancano et animali per persone discrete, et avverano el lutto. Scriveno, quelli citadini di Zara e altri sono in gran fuga, et non si facendo provisione, se meterano a fuzer per absentarsi etc. Di Liesna, di sier Zacaria Valaresso conte e provedador, di 3, ricevuta a dì - 5. Come per allre avisoe dii prender a Matharsecha, loco turchesi», 5 subditi nostri, el di la morto di Marco Malio Cebeschin primo prolho di navilli di Dalmalia, por il che esso Conte scrisse a quelli convicini cupi turchi per recuperatoli de dito anime. A dì 23 dii passato, li fo menalo, per uno di la Matharsecha, uno de’ ditti presoni, al qual dele ducati 53. Item, avisa cri esser sta cerlitìcato come, sopra Durazo, sier Zuan Antonio Taiapiera soracoiriilo aver preso una fusta ussita di la Valona, sopra la qual era il Moro: chi dice luti è sta tajà a pczi et conduta la fusta soto Antivari et brusada ; chi dice cl Moro esser sta apicado. Item, avisa in questo porto di Liesna, è, zà zorni 8, uno schierazo de la Valona con molti turchi suso, el, per quello si dice grande aver, quali non osano usir per timor di una barza spagnola è in quelle aquo, qual à dato la caza a uno altro schierazo turchesco veniva da Recanati e bombardandolo quello fino sotto la lerra di Curzola, dove dito schierazo si salvò e si liberò con cl brazo di quelli di la terra. Questa nova ha scrito el Capitanio di le galie bastarde eie. Di Milan, dii secretarlo Caroldo. Come cl 146 Papa havia dato licentia al suo orator è a’ sguizari, episcopo di Pistoia, ritorni a Roma, et questo a re-quisilion dii re Christianissimo, qual diceva el prefato orator esser molto amico de lo episcopo Scdu-nense; sichè dilli cantoni sarano in bona con la Cliri-slianissima Maestà fino che non vedesseno il re di