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MDXX, GENNAIO.
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     vogli scriver al suo oralor, è a Verona, voy ultimar etc. ; una bona lelera scrita per Bortolo Cornili. Et credendo sier Gasparo Malipiero questa letera dovesse esser balota insieme con una altra si scrive a Verona, in la qual li Savii non erano d’acordo, andò in renga per contradiría; ma li Savii lo feno dir questa si baloteria daspersi, e vene zoso. Andò la lelera: ave 200 di si, 1 di no et niuna non sincera.
          Fu posto, per li diti, una lelera al Pexaro orator a Verona. Come havemo visto la scritura ne à mandala, qual ge la remandemo e la dagi a li oratori cesarei; ma ne par di novo si vadi per queste vie di scriture che saria non compir mai, e si doveria venir a la conclusión, justa la forma di capitoli di le Irieve, con tal parole etc. ; e fin qui tutti li Savii è d’acordo. Poi sier Antonio Grimani procuralor, sier Antonio Trun procuralor, sier Pandolfo Morexini savio a Terra ferma voleno si rispondi : quanto a li
      4	foraussili richiesti, si atendi a la expedilion di quanto hanno a far, che poi si vederia di far cossa agrala a la Cesarea Maestà etc., con tal parole. Sier Lunardo Mocenigo, sier Piero Capelo, sier Andrea Trivixan cavalier savii dii Consejo, sier Piero Coniarmi, sier Piero da Pexaro, sier Lorenzo Venier dolor, sier Marco Foscari savii a Terra ferma, voleno si diga che, expedile Io cosse, compiaseremo Soa Maieslà di questi 4 richiesti etc., ut in Utteris, a le qual mi riporlo.
          Et sier Piero Capelo primo parloe; li rispose sier Pandolfo Morexini. Poi sier Lorenzo Venier dotor, poi sier Gasparo Malipiero, fo Cao di X, qual non gli piace ni una, ni l’altra, pur laudò più presto quella dii Grimani e compagni. Poi parlò sier Gabriel Moro el cavalier provedador al Sai, per la parte di Savii; li rispose sier Antonio Trun procu-rator savio dii Consejo e cargo diio Moro: è zer-man di Hironimo Nogaruola foraussilo, e non doveria ha ver parlato dii Venier, che chi governa el Stado, non atende a la politica d’Aristotele, come l’ha alegado al Malipiero. Disse che, cecus non ju-dicat de colore, e parlò su quanto havia dito sier Piero Capelo, et laudò l’opiniou di loro 3 Savii. Et sier Andrea Foscarini e sier Marin Zorzi dotor consieri, introno in l’opinion dii Capello e compagni.
112' Veneletere dì Verona, di l’orator Pexaro, di eri. Quelli agenti cesarei importunavano la risposta, meravigliandosi stesse tanto a venir, et però la sia remandala.
         Poi andò le parte : uno non sincere, 5 di no, 97 dii Grimani e compagni, 98 di Consieri e altri nominati. Iterum andò le parte : non sinceri.... ;
103 di do Consieri, 105 dii Grimani e Trun, e questa fu presa e comandà grandissima credenza.
    Fu poi leto una parte per sier Piero Capelo savio dii Consejo sotoposta, che voi tulli chi ha com-prà le possession e altro dii Polesene debi haver conzà quanto è debitori in lermene di questo mexe, tenendo di prò a raxon di 10 per 100 in le man fin si mesura la terra in pena, ut in parte. Itcm, che luti debano dar le soe polize dii credito loro e farsi notar; e che la prima Domenega di Quaresima, per il Serenissimo, sia cava uno sestier, e chi non darà juslo cazi a pena, ut iti parte; con altre clausule, come in la dita parte si conlien.
   Et sier Domenego Trivixan el cavalier procuralor, e sier Andrea Grilli procuralor provedador sora el Monte nuovo, fe’ lezer la soa parte, qual voi ..., il sumario dirò di solo quando sarano ballotate.
   Et parlò primo sier Domenego Trivixan, e ben, che prendendosi questa parte è il stalar di vender il resto di le possession e altre cosse, e non si fa quel bon effecto voi la terra ; et che etiam loro voleno pagar, et hanno ducati 50 milia in cassa da far questo effecto fin hora, ma voriano pagar questo primo di Marzo, dicendo le raxou el move a questo.
    Et li rispose sier Piero Capelo savio dii Consejo, per la sua opinion. Poi sier Antonio Trun procuralor savio dii Consejo andò in renga, dicendo voler meler di diferir per esser l’hora tarda, per esser materia importante. Et cussi fe’ notar, e d’acordo fu termina de indusiar. L’hora era 3 l/2.
    Fu, subito lele le letere, lelo etiam una letera di sier Annoio Morexini podestà di Castelfranco, di 19 de V instante. Di certo caso seguito a dì 11 Mazo passalo, che in la villa de Resana fo morto uno Nicolò Francescheto di Piombili in caxa di Bernardin da Fusaro, da zercha 13, quali veneno lì e rompeteno le porte, e trovato costui lo ama-zono; dimanda autorità.
    Fu posto, per li Consieri, darli autorità poter bandir diti 13 di tere e lochi, con taja vivi lire 800 chi li prenderà et darà in le forze, e non dize chi quelli amazerà. Ave 133, 3, nulla.
   A dì 24, la matina, fo letere di rectori di 113 Dalmatia. Di quelle occorenlie, non da conto.
    Da poi disnar, fo Colegio dii Principe, Consieri, e Cai in materia dii Monte Novo, zercha la parie voi meter sier Piero Capelo savio dii Consejo, et veneno li 3 proveditori sora il Monte Nuovo, zoè sier Domenego Trivixan procuralor, sier Andrea Grilli procuralor et sier Lunardo Mocenigo. è savio dii Consejo, et parlono sopra questa materia, et si a-