299 nuta la nova a la terra, subilo feci montar a cavallo il strenuo domino Mesa con li stratioti, qual andor-no a F incontro de’ dicli turchi, et haveano za tolta la strata a li pedoni, zudegando non fusseno cavalli in dieta compagnia. Et per una antiguarda dii diclo domino Mesa fu discoperti cavalli lureheschi, li quali veneno verso li dicli nostri stratioti; et el diclo domino Mexa, per mancho male, vedendo esser li nimici superior a lui, se relraxe indriedo, per modo che dicli turchi hanno preso anime circa 22, la più parie puti et pastori, el animali, Ira grossi et menuli, se dice zercha 800. Io ho facto far le prociame che si debbano dar in nota li nomi de li predicti con il numero de li animali; et subito laclo tal descriptione, la manderò a la Signoria vostra. Li qual dani procederlo per causa del sanzacho dii ducato, qual de continuo ha dato et dà lieenlia a’ turchi el martelosi a 100 et 200 a venir a’ darmi nostri, come per più mie ho dinotato a la Signoria vostra ; et questo contado è discoperto da ogni banda. I69n Exemplum. Capitolo di una letera di Roma, di 23 Fevrer 1519, ricevuta a dì. .. dito. Come era lelere de 11 dii secretano Dedo da Napoli, che il signor Fabricio Colona stava in extremis, et el Viceré havia comprato l’armiraialo dii regno per ducati 30 milia di la Cesarea et Calholica Maie-stà, qual era stà donato a monsignor di Chievers; e dito monsignor l’ha venduto e voi comprar il ducato di Sora per ducati 150 milia dal He, ma voi meter a conto ducati 60 milia dice dover liaver dii suo servito quando el lo in Lombardia. 170s> Exemplum. Sumario e copia di una letera di sier Marco Antonio Michiel di sier Vetor, data a Roma a dì 23 Fcbraro 1519, Untata a sier Nicolò Dolfin qu. sier Fiero. Nara di le feste fate de. lì il carnevale. Volgio scrivervi di le feste di questo carnevale. Sapiate adunque, che gli diece ultimi giorni di carnevale continui habiamo havuto feste, el sono stale queste. Prima, hanno corso a diversi pallii in diversi giorni li zudei, li mainoli, li gioveni, li vecliii et le putane, quelli ignudi et queste in camisa, indi li bar- (1) La carta 168 * è bianca. (2) La carta 169* ò bianca. 300 bari, li turchi, over gianetti, et le cavalle due fiate una Testazio et l’altra per il Papa in Roma, et li aseni una fiala. Habbiano vedulo ancora una oppugnatane di uno bastione over slecato combattuto da 16 armati a tulle arme et pedoni, et difeso da 8 pur armati a tulle arme, li quali l’hanno difeso gajardamente. Ecei falò ancora uno condito de na-ranze tra li camerieri et scudieri dii Papa sul ponte de Adriano, et erano cerca 25 per parte cum bellissime livree fate a spesa dii Papa, de li quali camerieri era banderaro missier Angelo Lippomano, et la livrea loro era il gripone, il scuto, la scufia et il carniere da lenire !e naranze, inquartati di ormesino rosso et giallo, el similmente la bandiera et le calze, le quali però erano di panno; ma li scudieri haveano la loro livrea verde et bianca. 11 Marti poi di carnevale, sopra la piaza di San Pietro si fece un allro conflitto pur de.......ma a cavalo a spese pur dii Papa, nel quale erano 25 per parte su cavalli gìa-nelti* con la livrea, ut supra, ma in loco di ziponi saglii, el sopra li saglii un pezo di panno parte di or-mezino rosso et parte di ormesino azzuro, che ligato con uno nodo sopra la spalla a l’antiqua, li andava volando driedo le spalle con grande gralia. Il Giovedì grasso, fu fata la lesta di Agone, che è una representazione di uno triumpho, nel quale procedevano da po’ il Senatore li conservatori di Roma ben vestili et ben a cavallo con le loro fameglie ad una livrea, indi li artefici di Roma ad arte ad arte con la loro bandiera et suoni, et tutti armati in ordi- j nanza, inde le regioni, zioè li uomeni da fatti el da conto di le contrade a nostro modo, pur a piedi in ordinanza armati ad arme bianche cum le loro bandiere et suoni, et cum calze tutti a la livrea de li capi de le loro regione, et ciascuno havea uno carro Irionphale cum diverse fantasie di carta sopra, a proposito de le viatorie de li antiqui romani, et a proposito del sialo presente di Roma, cum molli di lelre antique, che dichiarivano il proposito loro. Era adunque sopra uno carro uno quadro grandissimo cum lelre solamente che dechiarivano il proposito generale ile tirila la festa; indi sopra uno altro carro uno mapamondo grandissimo piano et poi un altro solido; indi uno Nepluno; indi una dea de la natura simile alla slalua antiqua posta ultimamente in palazo, et è una Isis, elio significa la subiugalione di i’Egiplo. Indi uno colore de li venti, una insegna de la Macedonia, uno Alexandro Magno sopra uno cavallo in forma di colosso, una insegna de li regni de Asia subiugati dà’romani, una Roma cum la Viteria in mano con la imagine del Tevere a li piedi; MDXX, FEBBRAIO.