39 sidxix, Ma reduto il Principe, vi fu poslo, per i Consieri c Cai di XL e Savii, la grafia di Barbaro Arian, fo condutor dii dazio dii Sai di l’anno . . di poter pagar, ut in parte, e si mele che i olficii possi re-spondei’. Balolà do volle, uon fu presa per non aver auto il numero de le balote. Et leto li cazadi, et mandati fuora quelli non meleno balola, restono da numero 79, el veneno li avochali si per li creditori che nostri zentilhomeni, qual per il fliseo domino Rigo Antonio. Et primo andò in renga domino Borlolo da Fin dotor, e parlò per li creditori; li rispose domino Rigo Antonio. Poi parlò sier Carlo Contarmi per li ditti creditori ; li rispose dom. Antonio Barbarigo, fo Gol naturai di sier Piero Francesco, fo dii Serenissimo, qual fa l’o-ficio di avochato, et parlò per il llisco. Et poi fu poslo per li Provedadori al Sai, vidclicct sier Marco Coniarmi, sier Alvise Barbaro, sier Gabriel Moro el cavalier, sier Antonio da Canal nulla messe, che diti creditori havesseno pacienliadi poter più domandar a li dacicri li sconti fali, per aver quelli pagati a li agenti de la Cesarea Maestà in tempo di questa guerra passada. Andò le parte : 17 non sinceri, 25 di no, 37 di la parte. Iterimi: 1 1 non sincere, 2G di no, 40 de la parte, et fu presa. Et veneno zoso a bore 3, e questi sconti importano ducali 7000 in zercha. A dì 25, Marti. La note fo gran pioza, e la matina grandissimo vento, e l’aqua granda che andava di sora le si rade. Pur hessendo eri ordinalo, per la Signoria, di andarla ad acompagnar, li deputati, a visitazion dii reverendissimo Cardinal Fliseo, cussi reduli andono con li piati, vicedoxe sier Andrea Foscarini, et visitono soa signoria jusla il consueto. Di Milan, fo letere dii secretano Caroldo, di 22. Come era stà taià la testa a domino Hercules Visconte, ch’è di le prime fameglie di Milan, per soi mensfali di monede false, non di sialo, ma di ju-slitia; nè ha valso lutti li favori possibeli auli da la caxa Triulza, parte contraria, qual voleano che al-men fusse confinato a morir in qualche castello et bandito. Di Franca, di VOrator nostro, da Bles, di 15. Come la Chrislianissima Maestà si ha risolto voler andar a invernar in Anibosa. Et scrive altre particularità in materia di la liga si Irata etc. Da poi disnar, si reduse la Quarantia criminal da basso in Colegio con il Doxe e i Consieri a requisitimi di Synici venuti ili Terra ferma, quali hanno intromesso sier Zorzi Diedo qu. sier Antonio da OTTOBRE. 40 Ruigno per grandissimi manchanienli fati de li. Èt parloe sier Francesco Minio uno di synici. È soi compagni sier Bernardo Donado e sier Orio Venier. E volendo prima laiar do senlentie absolutorie fate per sier Domenego da Molili olim podestà di Rui-go, che asolvele dillo sier Zorzi Diedo di morte di homo. Hor compito il Synico di parlar, andò in renga sier Marin Morexini, fo avogador e zerman di ditti Diedo, dicendo a voler difender questa senlen-tia bisognava veder tutte le scriture e il processo fato per diti Synici. Erano solum 5 Cónsieri ; mancava sier Andrea Baxadona. E disputalo di questo a la Signoria, li Consieri non fono d’acordo e fo rimesso a uu altro zorno. A dì 26. La malina, il Cardinal Fliseo fo a messa familiarmente a la Carità ; poi andò vedando le chiexie belle di questa terra, e il poi disnar fo a Murali a veder veri. Da poi disnar, iterimi la Quarantia criminal si l'iduse in Colegio con il Doxe e li Consieri per li Synici sopradilli per il caso dii Diedo da Ruigno. Fo ledo alcune scriture, ma prima parlò sier Marin Morexini, fo avogador, in renga per esso Diedo suo zerman; qual mandato fuora, fo lete altre scriture, et steteno fin lardi su questa cossa, et non fo balotalo. In questo zorno, Lugrecia moier di Marco Antonio Venier mio nepote, di la qual Io feci le noze, a hore 22 1/2, fece uno puto, qual fo poi baplizalo et postoli nome Alexandro. Questo ara una bella facilità vivendo ; che se non vive, il suo è conditionalo. A dì 27. La malina, vene di Candia con uno navilio sier Luca Barbarigo qu. sier Bendo. Porla nova non esser vero le fuste havesse preso la nave di Parapugno, che fo detto eie. Di Roma, di VOrator, di 22; di Napoli, dii Dedo secretarlo; dii Capitanio di le galle di Barbarla, da Trapano, di. . . Octubrio; di Spagna, di Barzelona, di VOrator nostro, di .. . di questo, con molti avisi, non però da conto ; il sumario scriverò poi. Da Corplm, di sier Domenego Capello provedador di l'armada, di 4. Come le fuste turelie-sche erano andate a disarmar ; et altre ocorenlie. Di sier Zuan Moro capitanio di legalie bastarde, date a Cao Mallo. Di Corphù, di sier Bernardo Soranzo baylo e Consieri, di 10 di questo. Zercha le fabriebe et altre ocorenlie. In questa matina, fo in Colegio sier Zorzi Emo procuralor, dicendo come, per recuperar i danari publici voi far ogni cossa, et maxime di quello è