129 MDXIX, DICEMBRE. 130 havia Agustín Gixi; et come non volendo far la Signoria l’instrumento come el voi esso Cardinal, ha dato piezaria ducati 10 milia in forma carneree di renderge le zoie e lui restituir li 20 milia ducali auti ; siché lui Cardinal si scusa non poter darle a l’Oralor per tal causa etc. Fu posto, per li Consieri e Cai, far gratia a Bernardin Benay, qual ha stampato e stampa Calepin auto da li frati di Sancto Agustin di Bergamo ob-servanti, eh’è quinterni 100 scriti di sua man, che per anni 10 niun possi stampar tal opera etc. E leto la so’ gratia, fu presa : 150, 15. Fu posto, per li Savii, excepto sier Piero Conta-rini e sier Marco Foscari savii di Terra ferma, una letera a sier Marco Minio orator nostro in corte, come debbi far certi protesti a Agustín Gixi, et far il cardinal Corner li dagi le zoie nostre e ne babbi li ducati 20 milia; et volendo star a quello voi raxon, semo contenti lui toy uno ztidese e la Signoria nostra ne torà uno altro. Et perchè l’Orator scrive esserli sta dito, per via certa, dito Agustin Gixi si meteria nel Papa, però ne par col Senato non dar cargo a Soa Santità per tal cossa minima ; con altre parole. Et li ditti do Savii a Terra ferma voi la letera con questa zonta, che semo contenti metersi nel Papa ; con altre parole etc. Et parlò primo sier Marco Foscari per la sua opinion volendo intrar in la materia tutta, et era pocho aldito ; li rispose sier Toma Mocenigo savio a Terra ferma per il Colegio. Poi andò in renga sier Marin Morexini, fo Avogador, qual etiam laudò la parte di Savii altri, ma non voi si diga tuor zudesi, ma che l’Orator solo parli al Gixi per saper quello il voi. Tamen li Savii non volse conzar la parte, zoè la letera predila. Andò le letere: ... non sincere, 18 dii Contarmi e Foscarini, 47 di no, 125 di la letera di Savii, et fu presa. Fu posto, per sier Andrea Baxadona, sier Andrea Foscarini, sier Sebastian Justinian el cavalier, sier Sebastian Moro consieri, non era in opinion sier Marin Zorzi dolor consier, ni sier Francesco Foscari, era in Pregadi, certe parte di conzar l’oficio di 1’Arsenal havendosi a far un Patron, videlicet darli ducali 10 al mese di salario e possino essere tolti poi li do anni di fuora, con darli altra autorità sora galie, nave, etc. : una parte mollo longa. Et sier Gasparo Malipiero, fo Cao di X, andò in renga per contradiría, et 1’ hora era tarda, fo licen-tiato il Consejo. Nè fu posto la parie di sier Zuan Emo, ni quella I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXVIII. di sier Alvise di Prioli conira sier Alvise Pixani pro-curator, ni quella di 3 Savii ai ordeni, che voleno far 20 SoracomilL È da saper, in le parte di 1’ Arsemi era etiam sierMarin Justinian savio ai ordeni, di sier Sebastian el cavalier consier. Sumario di una letera di sier Zuan Moro ca- 69 titanio di le galie bastarde, scrita a la Signoria, data in golfo di Napoli di Romania ingalia adì 8Novembrio 1519,ricevuta in questa terra a dì 8 Decembrio, e lecta in Pregadi. Come, per tempi pessimi, havendo mandalo la galia bastarda Zorza in Candia per biscoto, et non havendo potuto ritornar, à patito mollo insieme con la galia Venier solil di Candia era con lui, et per uno mese è stato con fermenti tolti da diversi navilii andavano in Candia. Et hessendo poi ritornala di là la galia Zorza di Candia, bave letere di sier Zuan Batista Contarmi podestà di Malvasia, come al Castri Damalla e in quelle aque nel dito golfo di Napoli, erano fuste 7 turchesche, le qual fevano danno a qualunque potevano. Et hessendo zà pasati tutti li navilii di Candia di le venderne, deliberò levarsi da Sasno et transferirse a la volta di tal fuste; et cussi a dì 5 Novembrio si levò di San Nicolò di Cerigo navigando due nocte et uno zorno sempre a remi per esser bonaza, et a dì C, la matina a l’alba, di sopra le Speze, discoverseno fuste 2 apresso le Sydre, le qual incanzandole loro tre galie, fuzivano. Una di esse, qual era più avanti de l’altra, ha butà la caza a remi senza vento più di bore 6 e se ne fuzite. L’altra pur incalzata, dele in terra al Termissi. Li ho-meni turchi desmonlali in terra furono, per alba-. nesi, morti e laiali exccpto tre, uno di qual lui Ca-pitanio ha fato morir, el li dui sono sta mandati a Napoli ; vederà di averli ne le mano, et li farà portar la pena di soi pechati. La galia Vernerà solil fu la prima in terra e tolse la fusla. Intendendo poi in quel istante come al Damalla ne erano fuste tre, quale fazevano rescali, la note esso Capetanio si con-duse in quel loco. Ilore do avanti zorno ditte fuste fo discoperte, quale, visto che hebeno le galie, co-menzono a fuzer due fuste grosse insieme a la volta di mar, et uno breganlin a la volta di la terra, qual fo lassalo per non perder le fuste. Et cussi a remi incalzandole e con l’arleUaria bresagiandole fuzite-no, e la galia solil Veniera più avanti di esse bastarde a le cosle loro sequilava quelle gajardamente;