127 MDXXU, APRILE. 128 il qual andò in zorni . ... in Vitoria cl porla ledere dii Papa date a Aro a di 13 Marzo a la Signoria, et 77 di sier Antonio Donado patron di la galia di Fiandra retenuta in Biscaia in porto di San Sebastiano numero 3, date a dì 11,13 et 14, drizate a sier Alvise Pixani procurator, etiam a la Signoria nostra di l i, et lui ha dato ducati 60 al prefato corier acciò vengi presto e habbi da venir in zorni 24 ; et è venuto avanti. La lettera dii Papa a la Signoria, la copia sarà qui solo, però non scrivo, ma che ’I voi venir presto a Roma e rneter paxe Ira li principi chri-stiani, per poter atender a le cose contra infedeli ; et che la galia nostra di Fiandra che fo retenuta l’ha-ria fata deliberar, ma voi lenirla acciò l’acompagni fino a Roma ; e dato paga di 4 mexi a le zurme et oficiali et messo 200 fanti suso, voi vadi a Barzelona, dove sarà altre galìe per montar suso e passar in Italia. Et el ditto Patron scrive questi successi, et come farà discargar li vini di la galia e altre merze su una nave et quella farà passar in Ingaltera eie. In questa malina, in Quarantia criminal fo inlro-iloto el menato per sier Nicolò Dolfin avogador il caso di sier Baldisera da Canal di sier Alexandro, presentalo, per aver fato questo carlevar straveslidi in Rialto, tolto certe cose per forza di le holege eie. et li compagni sier Francesco da Canal di sier Romei' el uno Marco Bacineli è absenti. Li rispose sier Zuan Antonio Venier avochato. El da poi disnar, reduto la Quaranlia, parlò sier Alvixe Mocenigo el cavalier, avogador; li rispose sier Alvixe Badoer avochato, el preso di largo il proceder prima a li dò absenti sier Francesco da Canal et Marco Bacineli, li Avogadori messeno esser banditi di quesla cilà e deslrelo in perpetuo, con altre clausole, el li Consieri e vicecai messeno bandirli per anni 10 e rom pendo stagi in presoti e torni al bando con taja eie.; et fu presa di largo. Itevi, sier Baldissera da Canal di sier Alexandro presente fu bandizà di questa cità et destretlo per anni do, e pagi a li botegieri quello fu tolto per forza, ut in parte. Et li Avogadori voleano questo fosse bandizà per anni 10; ma li Consieri e vicecai messe la parie che fu presa. 77 * In questa matina, sier Antonio Condolmer e sier Alvixe di Prioli inquisitori dii qu. Doxe defunto missier Lunardo Loredan, cerchando in molte vie oprimer il fìol di esso qu. Serenissimo Principe, e vedendo la cossa di privar domino Lorenzo Loredan fo suo figliolo di la procuralia, vedendo novitei' esser slà creato il nepote dii Serenissimo domino Marco Grimani, si pensono in questi zorni dar qual- che principio; el vedendo esser in Rialto nel Fonie-go di todeschi e su Rialto nuovo posto letere che dice: Principatus Leonardi Lauredano anno iati, etiam a Padoa sopra le porte et maxime quella di Ogni santi eh’ è belissima, e atento è contra la soa Promission di meler arme nè altre insegne dii Doxe fuora di palazo ; per il che ditti do Inquisitori, perochè il terzo sier Francesco Donado el cavalier non se impaza, feno far a li zorni passali uno comandamento a li doli fo de esso Serenissimo missier Lunardo Loredan si voleano dir nulla sopra questo ; i qual risposeno non voler dir altro. Hor ditti do Inquisitori audono a li Cai di X, dicendo: altre fiate per essi Cai fo fato tirar zoso le arme dii doxe Vendramin, erano sopra le Procuratie in Piaza, e cussi di Doxi da cha’ Ziani romper la barda in Marzaria, cussi etiam volesseno far tirar queste letere dii doxe Loredan el romper la sua effigie poste sopra li statili di bronzo de li Stendardi in Piaza di san Marco etc. Unde sier Batista Erizo, sier Antonio Justinian dolor e sier Lunardo Emo Cai dii Consejo di X, li disseno, voler aver uno poco di con-sideralion, el poi li risponderiano. In questa matina, si levò di sora porlo la galla sotil soracomito sier Lodovico Querini, con il qual andoe sier Andrea di Prioli, va Baylo nostro a Costantinopoli. Di Crema, fo letere di sier Andrea Foscolo, podestà et capitanio, di 3. Come Zanin di Medici era vernilo li a disnar, il qual podestà li ha fato optima ciera. Era con 200 cavali, zoè lanze speza-de, il forzo et 7 bandiere di fanti che poleno esser 2000. Di Brexa, di sier Hironimo da cha’ da Pe-xaro proveditor generai, di. . ., hore . . . Vidi lelere con alcuni avisi auti di Mantoa, qual son questi. Il re di Franza ha mandalo la seconda volta a far intender a fiorentini che li vole haver per excu-sali che si liabino adherito a le voglie dii papa Leone, pur che ritornano hora a 1’ usata lor devotione con Sua Maestà, et che repigliano il pristino governo de la loro vera libertà, per il chè Sua Maestà è per darli ogni ajuto, protestandoli che quando gli habbiano in ciò poco rispetto, che manco li haverà a loro ne li trafichi di Franza. Gli hanno risposto che loro intendono meglio il loro bene, che non fanno quelli che hanno persuaso a Sua Maestà clic il presente Stato non sia bono, e che lazi quella quanto li piace che sempre li harano la debita reve-rentia. Il ducha di Ferara prese algune letere dii governator di Bologna che andavano al campo del