185 UDXXII, APRILE. 18G To. Di) poi disnar, per esser la vigilia di Sai) Marco, el Doxc andò con le cerimonie in chiesia di San Marco con la man destra infassada con una posla paonaza per esserli venuto certo cataro : era vestito d’oro, e tutti 5 li oratori. Portò la spada sier Antonio Bon va luogotenente in la Patria; fo suo compagno sierDomenego Contarmi lo capilanio a Padoa, e altri patricii invidati al paslo, qual si farà Domenica. Et alcune arie venono ad oferir justa il solilo. Di campo, fo leterc clil provedador Grili et Nani, date a Basa apresso Marignan mia . . , dì 21, hore 3 di note. Come lì erano gioliti tulli uniti francesi, nostri et sguizari e de lì tenderano verso Monza, dove li sguizari contentano tra Mari-gnano e lì aspectar zonzi la paga, et non venendo fra termine di 4 zorni, voleno levarsi e retornar a caxa, e francesi poi passarà sicuri el Tesino e anda-rano a Novara ; et che haveano persuaso esso provedador Griti volesse acompugnarli fino solo Monza per farli spale al passar di Tesin, et che haveano fato butar nostri uno ponte a certo loco su Ada chiamato il Navilio più soto di Trezo. Et che lui provedador Griti li havia risposo non voler per niente passar con le zenle nostre Trezo; ma che se de li si partiriano sguizari, lui veria con le zenle in bergamasca per non lassar le terre nostre disprovi-sle; et cussi scrive voler far. 1 niniici erano pur al solito alozamento verso Binasco; nè erano mossi; et che li cavalli lizieri di francesi erano corsi fino su le porle di Milano, et aver preso alcune viluarie che miravano in Milano et certi cavalli lizieri, tamen poco numero e li yspani haveano tagliato a pezi. 120* A dì 25, Venere fo San Marco. Fo Ictere di campo dii provedador Griti e sier Polo Nani capitanio di Bergamo, date a dì 22, a hore 3 di note, miglio uno di là da Marignan. Come esso provedador Griti havia ditto a monsignor di Lutrech, non passando sguizari a Monza, anderia con le zenle insieme con loro, ma volendo passar e andar sguizari in Arona per luor la paga, come moti-giavano voler far, lui per non pericolar le zente passeria di quà di Ada; unde dello Lutrech voleva la malina, a dì 23, esser con li capi di sguizari et persuaderli a temporizar a Monza e aspelar zonzi la paga, qual è in camino, et che per scorta bona e segura la manderia a luor fino in Arona, dove si ha esser zonla. Scrive, dilli sguizari erano alogiali mia 5 lontan da Marignan, et che il signor Prospero con tulle le gente nimiche in ordinanza, partito dii suo alozamento e di Binasco, era venuto ad alozar uno miglio lontano di essi sguizari; dilchè perlerefacti essi sguizari, 7000 di loro non voleano andarli centra, imo voleano spartirsi e disquadarnarsi, temendo che i niniici non volessimo venir conira di loro. E cussi veneno mezo miglio lontano de nostri per andar via; quali diloli, di voler consultar con li capitani!', par si aquietorono. Da Brexa, di rectori e sier Hironimo da cha’ da Pexaro provedador generai, di 23. Come Piero da Longena condutier nostro, parlilo ha Cremona con la sua compagnia per venir verso Sonzin, si havia incontrato in i niniici, el ne havia preso 40 cavalli, tamen lui era slà ferito di uno schiopo ili uno brazo destro, e si tien restarà stru-piato. Il modo di tal baruffa scriverò di sol lo. Fo per Colegio expedito letere in campo al provedador Griti, che non si debbi partir per cossa alcuna di Marignano non vedendo sguizari benissimo aquietati. Noto. Le letere di campo di 22 : par sguizari ha-bino dillo voler servir il re Clirislianissimo dum-modo siano pagali, per il che in hoc interim li hanno dato ducati 4000 da poter spender. In questa malina, il Serenissimo, per esser il zor- 121 no di san Marco, vene in chiesia a la messa vestilo di vesta di reslagno d’oro, el bareta d’oro con li oratori, Legalo, Cesareo, Franza, Hongaria eri venuto, Ferara et Mantoa; portò la spada sier Hironimo Barbarigo và podestà a Bergamo, fo suo compagno sier Piero Morexini qu. sier Francesco, vestili tutti doi di seda ; di Procurator, quali è Savii grandi restono in Colegio a consultar. Vi era do nuovi, sier Francesco Corner el cavalier di scartalo, el sier Marco Grimani nepole dii Serenissimo vestito di veludo paonaxo alto e basso e becho di veludo cre-mexin. Eravi etiam sier Anlonio Trun vestilo di scarlato. Et ditto la messa, il resto di le arte vene a oferir, et passò le Scuole. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consti-lendtim. Da Brexa, di sier Hironimo da cha’ da Pe- 122^ xaro provedador generai, vidi letere di 25, hore 3. Manda una relation di uno suo exploralor ritornalo da le parte superior, qual dice cussi: Die 25 Aprilis, Brixiae. Gasparo da Salò mandato a le parte superior per veder et intender quelli andamenti, ritornato de qui referisse: come Luni da sera, che fu a dì 21,1’ arivò in Roverè insieme con uno maistro di scuola, con il qual si havea acompagnato per il camino, et tiene in caxa uno fiolo dii capita- (1) La carta 121 * è bianca.