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MDXXU, MARZO.
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ante obitu Serenissimi palrìs regiae Majestatis Ve-strae, eo sane animi dolore affeclos fuisse, quem capere debuimus <x morie Regìs optimi noslraeque Reipublieae amicissimi, Regis ilem eujus adeo preclara extanl in ehrislianam religionein gesta, ut ejus amplificatos memorabilis et incrementum jure ac merito dici possit ; sed quoniain naturae necessitati ve! Divinse potius voluntati nemo non debet acquie-scere, illud Majestati vestrae nobisque solatio esse decet, quod Serenissimus ejus pater chrislianissìme alque laudabilissime semper vixit, cbristiauissime ac laudabilissime decessit relieta Maiestale vestra, is animi et corporis dolibus pradìla ut eamdem et pa-tornac virtulis inclitique istius regni et antiquae in nos benivolentiae veruni ac legitimum liaeredem fore speramus. De quo saneque gralulandum ei et uobis gaudendum esse dueimus iuvicem Majestati vestrae eam omnino charitate illuni nmorem et ob-servantiam pollicentes quibus Serenissimos ipsius palrem et majores sincere semper sumus prosecuti. Deum vero optimum maximum enixe oramus, ut regiam celsitudinem vestram diutissime in regno sospitem ac felicem servet ad vola.
   Dalae in noslro ducali palalio die XVII Marcij indiclione X, 1522.
   A tergo: Serenissimo et Excellenlissimo domino Johanni Dei gralia regi Porlugali® et Algarbio-rum citra el irltramare in Africa dominoque Guinete et conquistae navigationis ac eomercii Ethiopiae, Arabiae, Persiae et Indiae illustrissimo.
    A dì 18. La malina, non fo alcuna cosa nè lele-re alcuna.
    Da poi disnar, fo Pregadi e non fo il Doxe jusla
11	solilo.
   Di Roma, vene letere di V Orator nostro, di
12	et 15. Come il Colegio haveano fato li 3 cardinali presidenti Grimani, Grassis el Cesis, el come ei a vernilo de lì ¡1 signor Malatesla Bajon per conzar le sue cose, solecìtando la sua expedilion per poter tornar a servir la Signoria nostra. Item, come era stalo in congregatali uno episcopo di
.......qual vene per nome di domino Zuan
Hemanuel oralor cesareo, dolendosi sì feva zente su le terre dì la Chiesa per venir contra la Cesarea Maestà a la impresa dì Milano; eh’è contra li capitoli, etc. Item, come voleva il passo per 300 lanze veniva di reame conira dille zente e conira
     (1) La carta 31* è bianca.
quelli che le facevano; al che li cardinali risposeno voler veder li capitoli, nè sapeva che si facesse zenle su quel dì la Chiesia, et al passo vederiano, eie. Item, dii Papa nulla haveano. Item, che bolognesi hanno mandato a dir al Colegio dolendosi che ...
. .. Bentìvoij con arme et zente era sul bolognese • venuto per inlrar in caxa con ajuto dii ducila di Ferara, e che ’1 conte Guido Rangon, qual era in Modena a nome di la Chiesia, era ussito a la campagna con zenle d’ arme e 1000 fanti per ajular diti Bentìvoy; et che loro bolognesi non voleano più il governo di lo episcopo di Rossi et haveano elecli 40 citadìui al governo. Al che li Cardinali hanno provisto: primo, fato comandamento al prolhono-tario Bentivoy non si parli di Roma, et scrìtto brievi a ditto Bentìvoy è apresso Bologna, sotlo pena dì ribelion e perder le intrate non molesti bolognesi, et scrilo a Fiorenza al Cardinal Medici, che, come Legato, in caso bisognasse cavalchasse a Bologna e vi mandasse zente contra dilli Bentivoy. Scrive che ’1 Cardinal Grassis, qual è bolognese, disse saria meglio per la Chiesia che Benlivoy intrasse perch'' la Chiesia di lui si potria servir; al che fu rebatuto da li altri cardinali. Item, scrìve, come Ravena e Fuligno haveano elecli 40 al governo; si che non voleno star sotlo quelli governatori posti prima per papa Lione. Item, scrive come è aviso di Napoli che a di 10 don Rimondo di Car-dona viceré tandem era morto, e si lieti che domino Zuan Hemanuel, è orator cesareo lì a Roma, anderà a Napoli per Viceré, tino la Cesarea Maestà mandi uno altro.
   Fu posto per lì Savii d’acordo, una lelera a 35* l’Orator nostro in Pranza, come, havendo haulo lelere di Zerier di l’Orator noslro in Anglia che il Cardinal li havia dito, oltre le Irieve haveamo con la Cesarea Maestà saria bon si facesse paxe ; al che li havemo risposto con il Senato che semo conienti far paxe, sìcoine era prima la guera con il quondam serenissimo Maximìliano suo avo, eie., e che debbi comunìchar il lulto con la Christianìssi-ma Maestà, con la qual semo, eie., ut in litteris.
Ave.....
    Fu poslo, per li Saviì ai ordeni, mandar in Can-dia ducati 2500 per armar le galie questo anno de
li,	per la nave Dolfina, 164, 6, 0.
    Fu posto, per li ditti, mandar 6 arsilij in Candìa; et di questo fo mormoralion in Pregadi, non era di far queste moveste per adesso, e li Saviì non lasso-no mandar la parte.
    Fu posto, per tutti dì Colegio, persìer Pietro di