539 UDXXII, DICEMBRE. 540 Marco Loredan venuto Podestà di Brcxa, vestito di pavonazo per la morte di sier Marin suo fratello, in loco dii qual è andato sier Antonio Sanudo mio fradello, qual a di 30 Novemhrio fece l’intrata ; ma non potè referir, perché voleva esser longo. Et ancora vene sier Francesco da Leze venuto Podestà c capitanio di Ruigo, in loco dii qual andò sier Nicolò Tiepolo dolor : et referite. Da poi disnar, fo audientia di la Signoria, et li Savii si reduseno a consultar la risposta si dia far a l’orator cesareo, et steteno fin liore 3 di note. Di Bergamo, di sier Hironimo Barbarigo podestà et sier Alvise Barbaro capitanio. Come hanno, il ducha di Milan esser molto mal voluto da li populi per le gran exlursion di denari che ’1 fa, et clic le zente yspane, de ordine del signor Prospero Colona, havia lassalo in Cremona 700 fanti et 200 homini d’arme, et con ¡1 resto di le zente tendevano a Novara per la fama di venir francesi. A di 12. La malina, in Collegio, fo leto quanto haveano li Savii consultato di risponder a FAdorno orator cesareo, qual sono do opinion, et terminato far ozi Pregadi. Da poi disnar fo Pregadi, e nota: sier Piero Landò, che fu fato Savio dii Consejo e entrò eri si amalo, et ozi non vene fuori di caxa, sichè questa maleria non si trovoe, né etiam sier Autonio Justi-nian el dolor fo in Pregadi, li qual do per favorir le cosse franaesi fo molto noladi non esser in Pregadi; nè etiam fu sier Ferigo da Molin savio a terra ferma. Da poi, sier Andrea Trivixan cl eavalier savio dii Consejo andò in renga, c referì come era stato con sier Hironimo Querini savio a terra ferma di ordine del Collegioa caxa di l’oralor cesareo Adorno, perché per via di l’orator di Manica e dii pro-thonotario di Gamhara si havia inteso, esso orator aver varie commìssion, e forsi dirla qual cossa lies-sendo fuora di Collegio richiesto, e reieri quello haveano sotratlo. Poi fo leto le do opinion: una di Savii dii Consejo sier Francesco Morexini, sier Malio di Prioli, l’altra di sier Luca Trini savio dii Consejo, sier Zuan Dolfin, sier Hironimo Quiriui savio a terra ferma, zercha farli risposta. 11 sumario di la qual scriverò più avanti. Parlò primo sier Andrea Trivixan sopradito ; li rispose sier Luca Trun, poi sier Francesco Bragadin savio dii Consejo, et sier Hironimo Querini ditto. Li Savii volse mandar la parte. Sier Alvise Mozenigo eavalier, consier, sier Zuan Doltin savio a terra ferma messe indusiar a diman. Fo 11 dii Trun e altri, 68 di Savii, 131 di l’indu-sia, e questa fu presa. Fu posto, per i Consieri, una taia a Salò. Ave 1452. Fu posto, per li dilli, concieder a domino Jacomo di Bara abate di san Marlin di Uderzo, voi far slam-par certe opere dii zeneral Dolfìn di Camaldole. 97, 7, 4. A dì 13, fo Santa Lucia. Fo lettere di Ro- 332' ma, dì 8, di V Orator nostro. Come la peste cessava, ne andava zò cl mancho al zorno, et che il •Papa havia falò un edito le caxe di Roma fosseno afìtade per la mità dii filo si alitava, acciò li cortesani non pagaseno tanto filo, el maxime quelli hanno li officii, non havendo per la peste grandissima polulo vadagnar in qftesto» tempo, e per l’absentia dii Papa. Unde romani andono dal Papa a dolersi ; qual disse: « So quello zerchate, ch’io vadi con la corte in Fiandra ». Item, il Papa zercha trovar danari per voler proveder a Rhodi. Di Hongaria fono lettere di sier Lorenzo Orio dotor et eavalier, orator nostro, di.... date in Boemia a Praga. Come si fa una dieta,sperano haver aiuto da quelli boemi conlra turchi, el che poi vorà il Re tornar in Hongaria. Item, che....... Da poi disnar, fo Pregadi perexpedirla maleria di eri, el leto le do opinion de la risposta da esser fata a li oratori Cesareo cl Anglieo. Di novo fo disputato, et parloe primo sier Zuan Dolfìn savio a terra ferma, e parlò ben per l’opinion sua. Rispose sier Andrea Trivixan el eavalier, savio dii Consejo, era in settimana, poi sier Luca Trun, et volendo parlar sier Mafio Lion, è di la Zonla, andò in renga sier Francesco Morexini savio a terra ferma, volse parlar lui. Poi etiam dito sier M.ifio Liou parlò non voleva nè una, nè l’altra ; voleva non si nominasse il re Cristianissimo. Poi parlò sier Zuan Baxadona dotor, è ai X Savii, non fo inteso. Poi sier Gasparo Malipiero, non fo aldido. Laudò la parte di Savii. Poi andò le parie: 17 dii Trun e compagni, et 180 di Savii. Et questa fo presa. A dì li, Domenicha. Diti oratori cesarei A-domo et Sanxes, et il Pazeo oralor anglico, faloli intender venisseno in Colegio li saria data la risposta, el cussi fu fato lezer quello havia preso il Senato per Zuan Batista di Vielmi secretano nostro. Qual inteso, domino Hironimo Adorno disse che gli fosse dà la copia per mandarla a la Cesarea Maestà; ma li fo dito questo Stado non consuetava dar'co-pia, ma ge la lezaria di novo. Poi el tolse rispelo a consultar, e vena poi in Colegio eie.